Il meteo nel passato
Moderatori: Moderatore, oscarbs
- Liriometeo
- Socio fondatore
- Messaggi: 37510
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 21:06
- Località: cologne franciacorta ( Brescia) , riccione ( Rn )
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
[emoji79][emoji33]
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Borgo ha scritto:26/07/1847
Chiari è colpita da una tromba d'aria di paurose proporzioni.
Turbine singolare.1847
Ai 26 Luglio un turbine singolare partendo dagli Orzi estirpò lungo il suo corso un numero grande di piante, e cosa singolare, finì nel mio fienile a San Giovanni, rompendo i vetri della cucina in cui entrò.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
dagli Orzi intende Orzinuovi/vecchi?
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: Il meteo nel passato
StefanoBs ha scritto:Borgo ha scritto:26/07/1847
Chiari è colpita da una tromba d'aria di paurose proporzioni.
Turbine singolare.1847
Ai 26 Luglio un turbine singolare partendo dagli Orzi estirpò lungo il suo corso un numero grande di piante, e cosa singolare, finì nel mio fienile a San Giovanni, rompendo i vetri della cucina in cui entrò.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
dagli Orzi intende Orzinuovi/vecchi?
Si credo proprio di sì.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- Boss
- Socio sostenitore
- Messaggi: 14904
- Iscritto il: mer 05 mag, 2010 18:07
- Località: Tra Brescia (Borgo Trento) e Milano
Re: Il meteo nel passato
Direi di si.
Chissà perchè reputa singolare che sia finito nel suo fienile...
Chissà perchè reputa singolare che sia finito nel suo fienile...
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Direzione S-->N quindi
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: Il meteo nel passato
Tempesta, ed allagamento. 1839
Era il 21 agosto 1839 quando verso le 4 pomeridiane una grossissima tempesta, grossa oltre la noce e molti grani come un uovo, batté Chiari e segnatamente i miei fondi.
Se vi era vento avrebbe distrutto anche i coppi.
Dopo una estate secca, tanto piovose furono le vacanze, che sul finire di novembre e i primi di dicembre il fiume Po straripò e ruppe gli argini al di sotto di Mantova.
Da questo fiume quasi fino a Ferrara i campi divennero un lago, e i danni sono incalcolabili.
Basti dire che furono inondate 650.892 pertiche di fondi, 5.547 case, 3.607 di esse abbandonate, 1.021 ressero in piedi a forza di puntelli, 709 diroccarono, e rimasero 6.519 individui senza tetto, 5.024 persone prive di sussistenza, 15.453 animali bovini dispersi.
La pioggia non cessò dal 27 novembre al 13 dicembre.
Vero castigo di Dio!
E non ho io ragione di dire che i fenomeni celesti sono il linguaggio d'avviso del Signore?
Cometa, e i fenomeni io li temo assai.
(Ndr: il Rota parla del globo di fuoco apparso nei cieli nel primo gennaio del 1839)
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Era il 21 agosto 1839 quando verso le 4 pomeridiane una grossissima tempesta, grossa oltre la noce e molti grani come un uovo, batté Chiari e segnatamente i miei fondi.
Se vi era vento avrebbe distrutto anche i coppi.
Dopo una estate secca, tanto piovose furono le vacanze, che sul finire di novembre e i primi di dicembre il fiume Po straripò e ruppe gli argini al di sotto di Mantova.
Da questo fiume quasi fino a Ferrara i campi divennero un lago, e i danni sono incalcolabili.
Basti dire che furono inondate 650.892 pertiche di fondi, 5.547 case, 3.607 di esse abbandonate, 1.021 ressero in piedi a forza di puntelli, 709 diroccarono, e rimasero 6.519 individui senza tetto, 5.024 persone prive di sussistenza, 15.453 animali bovini dispersi.
La pioggia non cessò dal 27 novembre al 13 dicembre.
Vero castigo di Dio!
E non ho io ragione di dire che i fenomeni celesti sono il linguaggio d'avviso del Signore?
Cometa, e i fenomeni io li temo assai.
(Ndr: il Rota parla del globo di fuoco apparso nei cieli nel primo gennaio del 1839)
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Borgo ha scritto:Tempesta, ed allagamento. 1839
Era il 21 agosto 1839 quando verso le 4 pomeridiane una grossissima tempesta, grossa oltre la noce e molti grani come un uovo, batté Chiari e segnatamente i miei fondi.
Se vi era vento avrebbe distrutto anche i coppi.
Dopo una estate secca, tanto piovose furono le vacanze, che sul finire di novembre e i primi di dicembre il fiume Po straripò e ruppe gli argini al di sotto di Mantova.
Da questo fiume quasi fino a Ferrara i campi divennero un lago, e i danni sono incalcolabili.
Basti dire che furono inondate 650.892 pertiche di fondi, 5.547 case, 3.607 di esse abbandonate, 1.021 ressero in piedi a forza di puntelli, 709 diroccarono, e rimasero 6.519 individui senza tetto, 5.024 persone prive di sussistenza, 15.453 animali bovini dispersi.
La pioggia non cessò dal 27 novembre al 13 dicembre.
Vero castigo di Dio!
E non ho io ragione di dire che i fenomeni celesti sono il linguaggio d'avviso del Signore?
Cometa, e i fenomeni io li temo assai.
(Ndr: il Rota parla del globo di fuoco apparso nei cieli nel primo gennaio del 1839)
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Ammazza che tragedia.. sembra proprio un'alluvione dalla descrizione quella di Novembre/Dicembre.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
- Liriometeo
- Socio fondatore
- Messaggi: 37510
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 21:06
- Località: cologne franciacorta ( Brescia) , riccione ( Rn )
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Incredibile , interessante racconto
- RaffoxBS
- Direttivo Meteopassione
- Messaggi: 14380
- Iscritto il: sab 01 mar, 2008 16:15
- Località: Azzano Mella (BS)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Dal libro "Storie e Miseri: Brescia nelle cronache fra Seicento e Novecento"
Il ciclone di Lonato - tornado, meteora, casa del diavolo
"Non rimane che il triste ricordo di sì tremenda sventura": frase emblematicamente ancora attuale anche se letta a distanza di oltre un secolo da quando la si leggeva pubblicata sull'edizione di lunedì 17 maggio 1886 del quotidiano "La provincia di Brescia" a proposito di un avvertimento di cui tuttora si può trarre la medesima considerazione, a sommaria conclusione.
L'allusione è al ciclone di Lonato, pure individuato come tornado, come meteora, ed anche come espressione modulata nello scibile variabile di quei termini adusi a tale ineluttabile manifestazione, verificatasi nel trasmigrare fatale di quel giorno che si era rilevato lontano da un consueto e prevedibile andare.
Quella pure definita "casa del diavolo", a mezzogiorno meno un quarto di venerdì 14 maggio 1886 si era materializzata, in un'incontenibile e sovrana forza sovrumana, in località Esenta di Lonato, per infuriare su tutto un percorso di dieci chilometri superato in soli cinque minuti, prima di andare ad estinguersi nelle acque del lago di Garda, in prossimità del golfo di Padenghe.
...
Da "La sentinella Bresciana" giovedì' 20 maggio 1886:
"Quanti furono spettatori del turbine sono concordi nell'affermare d'aver veduto un ammasso di nubi, di color grigiastro, in forma di colonna, attraversare il territorio, con moto quasi circolare o rotatorio, con una grandissima velocità: e di avere ancora udito un rumore, simile a quello, che si sarebbe prodotto dal passaggio di uno o più convogli di ferrovia"
La corsa convulsa si era cadenzata nel percorso attraverso le rispettive zone principalmente devastate nel territorio: Esenta, Molocco, Monte Mario, Pre, la linea ferroviaria, la "porta orientale" del paese, la chiesa della "Madonnina a cui si contentò di rompere le vetrate", il cimitero, il colle Roba, la cascina Ambrosina, il mulino di Maguzzano ed infinite la località gardesana di Padenghe.
Cinque le vittime di una casa rurale crollata e vittime pure i morti del cimitero, situato sul tragitto effettuato dalla centrifuga massa impetuosa dei venti che, in macabra virulenza, rovesciava dal mondo perduto dei compianti estinti le spoglie mortali di ossa sepolcrali sulla scena tormentata degli esseri viventi, mentre la vita squassava in convulsioni impellenti quel panorama intero dove fino a prima si posavano fra vigneti, campi ed armenti, sguardi ben più ridenti.
...
Da "La sentinella bresciana" di domenica 16 maggio 1886 riferito al cimitero situato a nord est del paese di Lonato
"Qui la scena diventa macabra. Al primo urto del ciclone crollano rumorosamente i due fianchi del cimitero travolgendo nelle macerie più di una trentina di casse mortuarie che si spezzano sotto i frantumi delle lapidi sovrapposte e abbandonano alla rovina i dissepolti cadaveri. E intanto turbinano in alto vertiginosamente le croci divelte dal prato del camposanto, confondendosi in una ridda infernale coi mattoni, colle tegole, colle tavole, cosi sassi e coi tronchi che la procella ha sollevati ed agita ad un'enorme altezza."
Il prof. pio Bettoni, direttore dell'Osservatorio Meteorologico di salò, il 16 maggio 1886 scrisse un lungo resoconto pubblicato poi il 20 maggio su "La sentinella Bresciana"
"(...)Le due muraglie di cinta che sorgono ad oriente e a occidente del cimitero, offrono una larga breccia, come se , attraverso di queste si fosse aperto il varco un esercito invasore. Teschi e scheletri scorgi alla rinfusa accatastati, in alcune parti sul prato del Camposanto; smosse e infrante molte pietre sepolcrali; mattoni e tegole disordinatamente ammonticchiati qua e là, e tutto messo orrendamente a soqquadro. Non è possibile, alla presenza di tale spettacolo, non provare un senso di raccapriccio!(...)".
I morti:
Elisa Esposito (23), Zaglio Pietro (56), Cereghini Polemi, sua moglie, Zaglio Giovanni, il figlio di 17 anni, Garagna Francesco e il figlio di 12 anni.
"una soverchia depressione atmosferica verificatasi nella nostra regione in confronto di una forte pressione avvenuta nella regione al di là della valle del po, tanto che la differenza di pressione tra un'estremità e l'altra della larghezza media della detta valle sarebbe stata di circa 10 millilitri. La corrente determinata da questo squilibrio di temperature è anche probabile siasi incontrata con quella opposta segnalata dagli osservatori di new York e datale urto potrebbe aver avuto origine il ciclone.
Il ciclone di Lonato - tornado, meteora, casa del diavolo
"Non rimane che il triste ricordo di sì tremenda sventura": frase emblematicamente ancora attuale anche se letta a distanza di oltre un secolo da quando la si leggeva pubblicata sull'edizione di lunedì 17 maggio 1886 del quotidiano "La provincia di Brescia" a proposito di un avvertimento di cui tuttora si può trarre la medesima considerazione, a sommaria conclusione.
L'allusione è al ciclone di Lonato, pure individuato come tornado, come meteora, ed anche come espressione modulata nello scibile variabile di quei termini adusi a tale ineluttabile manifestazione, verificatasi nel trasmigrare fatale di quel giorno che si era rilevato lontano da un consueto e prevedibile andare.
Quella pure definita "casa del diavolo", a mezzogiorno meno un quarto di venerdì 14 maggio 1886 si era materializzata, in un'incontenibile e sovrana forza sovrumana, in località Esenta di Lonato, per infuriare su tutto un percorso di dieci chilometri superato in soli cinque minuti, prima di andare ad estinguersi nelle acque del lago di Garda, in prossimità del golfo di Padenghe.
...
Da "La sentinella Bresciana" giovedì' 20 maggio 1886:
"Quanti furono spettatori del turbine sono concordi nell'affermare d'aver veduto un ammasso di nubi, di color grigiastro, in forma di colonna, attraversare il territorio, con moto quasi circolare o rotatorio, con una grandissima velocità: e di avere ancora udito un rumore, simile a quello, che si sarebbe prodotto dal passaggio di uno o più convogli di ferrovia"
La corsa convulsa si era cadenzata nel percorso attraverso le rispettive zone principalmente devastate nel territorio: Esenta, Molocco, Monte Mario, Pre, la linea ferroviaria, la "porta orientale" del paese, la chiesa della "Madonnina a cui si contentò di rompere le vetrate", il cimitero, il colle Roba, la cascina Ambrosina, il mulino di Maguzzano ed infinite la località gardesana di Padenghe.
Cinque le vittime di una casa rurale crollata e vittime pure i morti del cimitero, situato sul tragitto effettuato dalla centrifuga massa impetuosa dei venti che, in macabra virulenza, rovesciava dal mondo perduto dei compianti estinti le spoglie mortali di ossa sepolcrali sulla scena tormentata degli esseri viventi, mentre la vita squassava in convulsioni impellenti quel panorama intero dove fino a prima si posavano fra vigneti, campi ed armenti, sguardi ben più ridenti.
...
Da "La sentinella bresciana" di domenica 16 maggio 1886 riferito al cimitero situato a nord est del paese di Lonato
"Qui la scena diventa macabra. Al primo urto del ciclone crollano rumorosamente i due fianchi del cimitero travolgendo nelle macerie più di una trentina di casse mortuarie che si spezzano sotto i frantumi delle lapidi sovrapposte e abbandonano alla rovina i dissepolti cadaveri. E intanto turbinano in alto vertiginosamente le croci divelte dal prato del camposanto, confondendosi in una ridda infernale coi mattoni, colle tegole, colle tavole, cosi sassi e coi tronchi che la procella ha sollevati ed agita ad un'enorme altezza."
Il prof. pio Bettoni, direttore dell'Osservatorio Meteorologico di salò, il 16 maggio 1886 scrisse un lungo resoconto pubblicato poi il 20 maggio su "La sentinella Bresciana"
"(...)Le due muraglie di cinta che sorgono ad oriente e a occidente del cimitero, offrono una larga breccia, come se , attraverso di queste si fosse aperto il varco un esercito invasore. Teschi e scheletri scorgi alla rinfusa accatastati, in alcune parti sul prato del Camposanto; smosse e infrante molte pietre sepolcrali; mattoni e tegole disordinatamente ammonticchiati qua e là, e tutto messo orrendamente a soqquadro. Non è possibile, alla presenza di tale spettacolo, non provare un senso di raccapriccio!(...)".
I morti:
Elisa Esposito (23), Zaglio Pietro (56), Cereghini Polemi, sua moglie, Zaglio Giovanni, il figlio di 17 anni, Garagna Francesco e il figlio di 12 anni.
"una soverchia depressione atmosferica verificatasi nella nostra regione in confronto di una forte pressione avvenuta nella regione al di là della valle del po, tanto che la differenza di pressione tra un'estremità e l'altra della larghezza media della detta valle sarebbe stata di circa 10 millilitri. La corrente determinata da questo squilibrio di temperature è anche probabile siasi incontrata con quella opposta segnalata dagli osservatori di new York e datale urto potrebbe aver avuto origine il ciclone.
- Liriometeo
- Socio fondatore
- Messaggi: 37510
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 21:06
- Località: cologne franciacorta ( Brescia) , riccione ( Rn )
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Azz che roba
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Bellissimi questi racconti del passato !
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
- Boss
- Socio sostenitore
- Messaggi: 14904
- Iscritto il: mer 05 mag, 2010 18:07
- Località: Tra Brescia (Borgo Trento) e Milano
Re: Il meteo nel passato
Non ho capito che c'entra New York, ma decisamente interessante!
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
- RaffoxBS
- Direttivo Meteopassione
- Messaggi: 14380
- Iscritto il: sab 01 mar, 2008 16:15
- Località: Azzano Mella (BS)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Boss ha scritto:Non ho capito che c'entra New York, ma decisamente interessante!
Nemmeno a me è chiaro quel passaggio
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Re: Il meteo nel passato
Da "Memorie di Chiari" di G.B.Rota
a cura di F.Formenti
21 dicembre 1859- Oltre la neve già caduta, tra ieri e questa notte la neve si alzò a 45 centimetri.
Ma una nevicata così adesso no eh??! [emoji3526]
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
a cura di F.Formenti
21 dicembre 1859- Oltre la neve già caduta, tra ieri e questa notte la neve si alzò a 45 centimetri.
Ma una nevicata così adesso no eh??! [emoji3526]
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- elgnaro
- Socio sostenitore
- Messaggi: 10751
- Iscritto il: mar 10 nov, 2009 13:10
- Località: castenedolo
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Altri tempi....ora per vedere neve a dicembre ciao....si sono spostate le stagioni di 1 mese.
Inviato dal mio MotoG3 utilizzando Tapatalk
Inviato dal mio MotoG3 utilizzando Tapatalk
sito web con webcam www.elgnaro.altervista.org
Webcam Panoramica http://www.elgnaro.altervista.org/webcam/caffaro/webpano.php
Webcam Panoramica http://www.elgnaro.altervista.org/webcam/caffaro/webpano.php
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Borgo ha scritto:Da "Memorie di Chiari" di G.B.Rota
a cura di F.Formenti
21 dicembre 1859- Oltre la neve già caduta, tra ieri e questa notte la neve si alzò a 45 centimetri.
Ma una nevicata così adesso no eh??!
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Hai voluto infierire Borgo sulla nostra attuale situazione?
45cm non li ho mai visti in vita mia.. e ne ho un po' di anni ormai..
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
- Boss
- Socio sostenitore
- Messaggi: 14904
- Iscritto il: mer 05 mag, 2010 18:07
- Località: Tra Brescia (Borgo Trento) e Milano
Re: Il meteo nel passato
45 cm mi sa che se ti va bene li vedi una o due volte nella vita.
Il che mi fa pensare male: c'ero nell'85 ed ero a Milano nel 2006
Il che mi fa pensare male: c'ero nell'85 ed ero a Milano nel 2006
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Re: Il meteo nel passato
Che tempi! [emoji3]
Da "Memorie di Chiari " di G.B.Rota
a cura di F.Formenti
23 dicembre 1863-
Freddo intenso:il termometro discese a 9 1/2 Réamur.
[22-23 dicembre 1874- GRadi 7 sotto 0 Réamur.]
Neve abbondante per Santo Stefano.La novena predicò un padre Arcangelo minore riformato.
Neve la IV di Avvento.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Da "Memorie di Chiari " di G.B.Rota
a cura di F.Formenti
23 dicembre 1863-
Freddo intenso:il termometro discese a 9 1/2 Réamur.
[22-23 dicembre 1874- GRadi 7 sotto 0 Réamur.]
Neve abbondante per Santo Stefano.La novena predicò un padre Arcangelo minore riformato.
Neve la IV di Avvento.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- Snowflake
- Socio sostenitore
- Messaggi: 6312
- Iscritto il: lun 17 mar, 2008 20:37
- Località: Brescia loc. Fornaci
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Ci sta. Epoche meteorologiche completamente diverse rispetto ad oggi.
Facile poi che loro avrebbero preferito il clima più temperato dei giorni nostri..
Facile poi che loro avrebbero preferito il clima più temperato dei giorni nostri..
Snowflake
Re: Il meteo nel passato
Freddo straordinario del 1844-45
Non solo da noi, ma tutti i giornali parlano dello straordinario freddo e neve di quest'anno.
In Brescia arrivò ai 30 gradi, nella Lapponia fino a 40 (ndr: temperature in gradi sotto zero).
Colà morono perfino tanti orsi bianchi.
Dopo il 1815 e 1829 è il più gran freddo.
Nel giorno 29 marzo, cioè il Venerdì Santo si fece vedere per la 19a volta la neve.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Non solo da noi, ma tutti i giornali parlano dello straordinario freddo e neve di quest'anno.
In Brescia arrivò ai 30 gradi, nella Lapponia fino a 40 (ndr: temperature in gradi sotto zero).
Colà morono perfino tanti orsi bianchi.
Dopo il 1815 e 1829 è il più gran freddo.
Nel giorno 29 marzo, cioè il Venerdì Santo si fece vedere per la 19a volta la neve.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- Boss
- Socio sostenitore
- Messaggi: 14904
- Iscritto il: mer 05 mag, 2010 18:07
- Località: Tra Brescia (Borgo Trento) e Milano
Re: Il meteo nel passato
Fighissima una nevicata al 29 Marzo! Ma -30 non saranno un po' troppi?
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Re: Il meteo nel passato
Boss ha scritto:Fighissima una nevicata al 29 Marzo! Ma -30 non saranno un po' troppi?
Secondo me sono veritieri o comunque è molto vicino alla realtà quel -30.
Forse Stefano addirittura ha qualche dato di Brescia... [emoji848]
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- Boss
- Socio sostenitore
- Messaggi: 14904
- Iscritto il: mer 05 mag, 2010 18:07
- Località: Tra Brescia (Borgo Trento) e Milano
Re: Il meteo nel passato
Sarbbe interessante, e se ripenso che nell'85 la scala del foglio del Pastori finiva a -15 sarebbe pure ironico.
Però -30 è davvero tanta roba a prescinedere, con le ore di luce del periodo poi...
Diciamo che mi accontenterei di qualcosa di meno estremo, da provare
Però -30 è davvero tanta roba a prescinedere, con le ore di luce del periodo poi...
Diciamo che mi accontenterei di qualcosa di meno estremo, da provare
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Nel 1845 ci furono i Febbraio e Marzo più freddi della serie storica di Brescia 1818-1846. Entrambi i mesi effettivamente hanno pochi paragoni con i medesimi mesi della serie storica. Difficile parlare di -30°C, perchè in realtà le temperature estreme della stazione meteo in oggetto non andò oltre i -4,4°C. Sono dati però di una stazione meteo posta a 7 metri di altezza e che inevitabilmente non tiene conto di effetti albedo che sicuramente si saranno generati viste le tante nevicate di quell'inverno.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: Il meteo nel passato
Può essere che i -30 si siano registrati in Pianura Padana ma non a Brescia. Però quel -30 da dove lo avranno preso? [emoji848]
Dalla rete:
“1844-1845 (in questo inverno, fu gelidissimo marzo in Europa, uno dei più freddi della storia. A Modena, inoltre, caddero 209 cm di neve nel solo mese di dicembre)”
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Dalla rete:
“1844-1845 (in questo inverno, fu gelidissimo marzo in Europa, uno dei più freddi della storia. A Modena, inoltre, caddero 209 cm di neve nel solo mese di dicembre)”
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
- StefanoBs
- Socio fondatore
- Messaggi: 43076
- Iscritto il: ven 29 feb, 2008 18:56
- Località: Roncadelle (Bs)
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Borgo ha scritto:Può essere che i -30 si siano registrati in Pianura Padana ma non a Brescia. Però quel -30 da dove lo avranno preso?
Dalla rete:
“1844-1845 (in questo inverno, fu gelidissimo marzo in Europa, uno dei più freddi della storia. A Modena, inoltre, caddero 209 cm di neve nel solo mese di dicembre)”
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Non saprei, la stazione ufficiale riconosciuta da più fonti ufficiali è quella che c'era al Liceo classico di Brescia tra il 1818 e il 1846 (poi venne smantellata purtroppo).
Con 200cm di neve in Emilia non mi stupisco dei -30 da qualche parte eh A Brescia comunque sospetto che abbia fatto molto meno. Fu Marzo particolarmente storico, praticamente il più freddo delle rilevazioni dall'ottocento ad oggi.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
- Boss
- Socio sostenitore
- Messaggi: 14904
- Iscritto il: mer 05 mag, 2010 18:07
- Località: Tra Brescia (Borgo Trento) e Milano
Re: Il meteo nel passato
200 cm in un mese è pazzesco!
Interessante comunque sta cosa, chissà cosa è successo per portare tutto quel freddo (l'eruzione del Krakatoa è stata quasi 40 anni dopo, quindi quella è esclusa ).
Interessante comunque sta cosa, chissà cosa è successo per portare tutto quel freddo (l'eruzione del Krakatoa è stata quasi 40 anni dopo, quindi quella è esclusa ).
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
Our weary eyes still stray to the horizon
Though down this road we've been so many times
- Snowflake
- Socio sostenitore
- Messaggi: 6312
- Iscritto il: lun 17 mar, 2008 20:37
- Località: Brescia loc. Fornaci
- Contatta:
Re: Il meteo nel passato
Penso che in molti oggi qui firmerebbero per 200 cm in 10 anni [emoji1787]Boss ha scritto:200 cm in un mese è pazzesco!
Interessante comunque sta cosa, chissà cosa è successo per portare tutto quel freddo (l'eruzione del Krakatoa è stata quasi 40 anni dopo, quindi quella è esclusa ).
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
Snowflake
Re: Il meteo nel passato
Notizie tratte dal manoscritto
”Repertorium SIVE Memoriale“
ripassato da Paolo Bigoni nell'anno 1829
Adì 21 Aprile 1787
Questa matina, sul fare del giorno, preceduta da un intempestivo grandissimo freddo, è caduta una brina sterminatrice, di cui a ricordo di Uomini Vecchi non sé è più veduta la più terribile.
Si estende questo flagello dalle Alpi di Piemonte sino a quasi tutta la Romagna. La Toscana pure se n'è rimasta desolata.
La Foglia de' Gelsi, che era da qualche giorno sbucciata, è stata affatto distrutta. La prima tagliata del Fieno ci è stata tolta per metà.
Dell'Uva in generale , una quarta parte. Il frumento ha sofferto moltissimo. I Ravizzoni interamente perditi. Il Lino pare che si sia salvato.
Bisognerà vedere il raccolto. In somma il danno è innestimabile, e l'affitto Italiano dovrà purtroppo rissentire i funesti effetti; della quasi intera perdita del prezioso raccolto della Seta: Unica risorsa del nostro attivo Commercio.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
”Repertorium SIVE Memoriale“
ripassato da Paolo Bigoni nell'anno 1829
Adì 21 Aprile 1787
Questa matina, sul fare del giorno, preceduta da un intempestivo grandissimo freddo, è caduta una brina sterminatrice, di cui a ricordo di Uomini Vecchi non sé è più veduta la più terribile.
Si estende questo flagello dalle Alpi di Piemonte sino a quasi tutta la Romagna. La Toscana pure se n'è rimasta desolata.
La Foglia de' Gelsi, che era da qualche giorno sbucciata, è stata affatto distrutta. La prima tagliata del Fieno ci è stata tolta per metà.
Dell'Uva in generale , una quarta parte. Il frumento ha sofferto moltissimo. I Ravizzoni interamente perditi. Il Lino pare che si sia salvato.
Bisognerà vedere il raccolto. In somma il danno è innestimabile, e l'affitto Italiano dovrà purtroppo rissentire i funesti effetti; della quasi intera perdita del prezioso raccolto della Seta: Unica risorsa del nostro attivo Commercio.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"