Il meteo nel passato

Discutiamo di meteorologia in generale

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Liriometeo
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Liriometeo »

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meteoCologne

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StefanoBs
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Borgo ha scritto:26/07/1847
Chiari è colpita da una tromba d'aria di paurose proporzioni.

Turbine singolare.1847

Ai 26 Luglio un turbine singolare partendo dagli Orzi estirpò lungo il suo corso un numero grande di piante, e cosa singolare, finì nel mio fienile a San Giovanni, rompendo i vetri della cucina in cui entrò.

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dagli Orzi intende Orzinuovi/vecchi?
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Borgo
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

StefanoBs ha scritto:
Borgo ha scritto:26/07/1847
Chiari è colpita da una tromba d'aria di paurose proporzioni.

Turbine singolare.1847

Ai 26 Luglio un turbine singolare partendo dagli Orzi estirpò lungo il suo corso un numero grande di piante, e cosa singolare, finì nel mio fienile a San Giovanni, rompendo i vetri della cucina in cui entrò.

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dagli Orzi intende Orzinuovi/vecchi?


Si credo proprio di sì.


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Boss »

Direi di si.
Chissà perchè reputa singolare che sia finito nel suo fienile... :mryellow:
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Direzione S-->N quindi :-)
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Borgo
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Tempesta, ed allagamento. 1839

Era il 21 agosto 1839 quando verso le 4 pomeridiane una grossissima tempesta, grossa oltre la noce e molti grani come un uovo, batté Chiari e segnatamente i miei fondi.
Se vi era vento avrebbe distrutto anche i coppi.
Dopo una estate secca, tanto piovose furono le vacanze, che sul finire di novembre e i primi di dicembre il fiume Po straripò e ruppe gli argini al di sotto di Mantova.
Da questo fiume quasi fino a Ferrara i campi divennero un lago, e i danni sono incalcolabili.
Basti dire che furono inondate 650.892 pertiche di fondi, 5.547 case, 3.607 di esse abbandonate, 1.021 ressero in piedi a forza di puntelli, 709 diroccarono, e rimasero 6.519 individui senza tetto, 5.024 persone prive di sussistenza, 15.453 animali bovini dispersi.
La pioggia non cessò dal 27 novembre al 13 dicembre.
Vero castigo di Dio!
E non ho io ragione di dire che i fenomeni celesti sono il linguaggio d'avviso del Signore?
Cometa, e i fenomeni io li temo assai.
(Ndr: il Rota parla del globo di fuoco apparso nei cieli nel primo gennaio del 1839)


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Borgo ha scritto:Tempesta, ed allagamento. 1839

Era il 21 agosto 1839 quando verso le 4 pomeridiane una grossissima tempesta, grossa oltre la noce e molti grani come un uovo, batté Chiari e segnatamente i miei fondi.
Se vi era vento avrebbe distrutto anche i coppi.
Dopo una estate secca, tanto piovose furono le vacanze, che sul finire di novembre e i primi di dicembre il fiume Po straripò e ruppe gli argini al di sotto di Mantova.
Da questo fiume quasi fino a Ferrara i campi divennero un lago, e i danni sono incalcolabili.
Basti dire che furono inondate 650.892 pertiche di fondi, 5.547 case, 3.607 di esse abbandonate, 1.021 ressero in piedi a forza di puntelli, 709 diroccarono, e rimasero 6.519 individui senza tetto, 5.024 persone prive di sussistenza, 15.453 animali bovini dispersi.
La pioggia non cessò dal 27 novembre al 13 dicembre.
Vero castigo di Dio!
E non ho io ragione di dire che i fenomeni celesti sono il linguaggio d'avviso del Signore?
Cometa, e i fenomeni io li temo assai.
(Ndr: il Rota parla del globo di fuoco apparso nei cieli nel primo gennaio del 1839)


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Ammazza che tragedia.. sembra proprio un'alluvione dalla descrizione quella di Novembre/Dicembre.
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Liriometeo »

Incredibile , interessante racconto
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da RaffoxBS »

Dal libro "Storie e Miseri: Brescia nelle cronache fra Seicento e Novecento"

Il ciclone di Lonato - tornado, meteora, casa del diavolo

"Non rimane che il triste ricordo di sì tremenda sventura": frase emblematicamente ancora attuale anche se letta a distanza di oltre un secolo da quando la si leggeva pubblicata sull'edizione di lunedì 17 maggio 1886 del quotidiano "La provincia di Brescia" a proposito di un avvertimento di cui tuttora si può trarre la medesima considerazione, a sommaria conclusione.
L'allusione è al ciclone di Lonato, pure individuato come tornado, come meteora, ed anche come espressione modulata nello scibile variabile di quei termini adusi a tale ineluttabile manifestazione, verificatasi nel trasmigrare fatale di quel giorno che si era rilevato lontano da un consueto e prevedibile andare.
Quella pure definita "casa del diavolo", a mezzogiorno meno un quarto di venerdì 14 maggio 1886 si era materializzata, in un'incontenibile e sovrana forza sovrumana, in località Esenta di Lonato, per infuriare su tutto un percorso di dieci chilometri superato in soli cinque minuti, prima di andare ad estinguersi nelle acque del lago di Garda, in prossimità del golfo di Padenghe.
...

jpg.jpg
jpg.jpg (193.48 KiB) Visto 18726 volte


Da "La sentinella Bresciana" giovedì' 20 maggio 1886:

"Quanti furono spettatori del turbine sono concordi nell'affermare d'aver veduto un ammasso di nubi, di color grigiastro, in forma di colonna, attraversare il territorio, con moto quasi circolare o rotatorio, con una grandissima velocità: e di avere ancora udito un rumore, simile a quello, che si sarebbe prodotto dal passaggio di uno o più convogli di ferrovia"

La corsa convulsa si era cadenzata nel percorso attraverso le rispettive zone principalmente devastate nel territorio: Esenta, Molocco, Monte Mario, Pre, la linea ferroviaria, la "porta orientale" del paese, la chiesa della "Madonnina a cui si contentò di rompere le vetrate", il cimitero, il colle Roba, la cascina Ambrosina, il mulino di Maguzzano ed infinite la località gardesana di Padenghe.

Cinque le vittime di una casa rurale crollata e vittime pure i morti del cimitero, situato sul tragitto effettuato dalla centrifuga massa impetuosa dei venti che, in macabra virulenza, rovesciava dal mondo perduto dei compianti estinti le spoglie mortali di ossa sepolcrali sulla scena tormentata degli esseri viventi, mentre la vita squassava in convulsioni impellenti quel panorama intero dove fino a prima si posavano fra vigneti, campi ed armenti, sguardi ben più ridenti.
...

Da "La sentinella bresciana" di domenica 16 maggio 1886 riferito al cimitero situato a nord est del paese di Lonato

"Qui la scena diventa macabra. Al primo urto del ciclone crollano rumorosamente i due fianchi del cimitero travolgendo nelle macerie più di una trentina di casse mortuarie che si spezzano sotto i frantumi delle lapidi sovrapposte e abbandonano alla rovina i dissepolti cadaveri. E intanto turbinano in alto vertiginosamente le croci divelte dal prato del camposanto, confondendosi in una ridda infernale coi mattoni, colle tegole, colle tavole, cosi sassi e coi tronchi che la procella ha sollevati ed agita ad un'enorme altezza."

Il prof. pio Bettoni, direttore dell'Osservatorio Meteorologico di salò, il 16 maggio 1886 scrisse un lungo resoconto pubblicato poi il 20 maggio su "La sentinella Bresciana"

"(...)Le due muraglie di cinta che sorgono ad oriente e a occidente del cimitero, offrono una larga breccia, come se , attraverso di queste si fosse aperto il varco un esercito invasore. Teschi e scheletri scorgi alla rinfusa accatastati, in alcune parti sul prato del Camposanto; smosse e infrante molte pietre sepolcrali; mattoni e tegole disordinatamente ammonticchiati qua e là, e tutto messo orrendamente a soqquadro. Non è possibile, alla presenza di tale spettacolo, non provare un senso di raccapriccio!(...)".

I morti:

Elisa Esposito (23), Zaglio Pietro (56), Cereghini Polemi, sua moglie, Zaglio Giovanni, il figlio di 17 anni, Garagna Francesco e il figlio di 12 anni.


"una soverchia depressione atmosferica verificatasi nella nostra regione in confronto di una forte pressione avvenuta nella regione al di là della valle del po, tanto che la differenza di pressione tra un'estremità e l'altra della larghezza media della detta valle sarebbe stata di circa 10 millilitri. La corrente determinata da questo squilibrio di temperature è anche probabile siasi incontrata con quella opposta segnalata dagli osservatori di new York e datale urto potrebbe aver avuto origine il ciclone.

jpegtornato.jpg
jpegtornato.jpg (296.59 KiB) Visto 18726 volte
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Liriometeo »

Azz che roba
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Bellissimi questi racconti del passato ! :clapping:
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Boss »

Non ho capito che c'entra New York, ma decisamente interessante!
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da RaffoxBS »

Boss ha scritto:Non ho capito che c'entra New York, ma decisamente interessante!


Nemmeno a me è chiaro quel passaggio


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Da "Memorie di Chiari" di G.B.Rota
a cura di F.Formenti

21 dicembre 1859- Oltre la neve già caduta, tra ieri e questa notte la neve si alzò a 45 centimetri.


Ma una nevicata così adesso no eh??! [emoji3526]


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Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Neve su neve! [emoji2956]
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da elgnaro »

Altri tempi....ora per vedere neve a dicembre ciao....si sono spostate le stagioni di 1 mese.

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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Borgo ha scritto:Da "Memorie di Chiari" di G.B.Rota
a cura di F.Formenti

21 dicembre 1859- Oltre la neve già caduta, tra ieri e questa notte la neve si alzò a 45 centimetri.


Ma una nevicata così adesso no eh??!


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Hai voluto infierire Borgo sulla nostra attuale situazione? :mryellow:
45cm non li ho mai visti in vita mia.. e ne ho un po' di anni ormai..
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Boss »

45 cm mi sa che se ti va bene li vedi una o due volte nella vita. :mryellow:
Il che mi fa pensare male: c'ero nell'85 ed ero a Milano nel 2006 :lol:
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Che tempi! [emoji3]

Da "Memorie di Chiari " di G.B.Rota
a cura di F.Formenti

23 dicembre 1863-

Freddo intenso:il termometro discese a 9 1/2 Réamur.


[22-23 dicembre 1874- GRadi 7 sotto 0 Réamur.]
Neve abbondante per Santo Stefano.La novena predicò un padre Arcangelo minore riformato.
Neve la IV di Avvento.


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Snowflake »

Ci sta. Epoche meteorologiche completamente diverse rispetto ad oggi.
Facile poi che loro avrebbero preferito il clima più temperato dei giorni nostri..
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Freddo straordinario del 1844-45

Non solo da noi, ma tutti i giornali parlano dello straordinario freddo e neve di quest'anno.
In Brescia arrivò ai 30 gradi, nella Lapponia fino a 40 (ndr: temperature in gradi sotto zero).
Colà morono perfino tanti orsi bianchi.
Dopo il 1815 e 1829 è il più gran freddo.
Nel giorno 29 marzo, cioè il Venerdì Santo si fece vedere per la 19a volta la neve.


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Boss »

Fighissima una nevicata al 29 Marzo! Ma -30 non saranno un po' troppi? :indeciso: :indeciso:
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Boss ha scritto:Fighissima una nevicata al 29 Marzo! Ma -30 non saranno un po' troppi? :indeciso: :indeciso:



Secondo me sono veritieri o comunque è molto vicino alla realtà quel -30.

Forse Stefano addirittura ha qualche dato di Brescia... [emoji848]


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Boss »

Sarbbe interessante, e se ripenso che nell'85 la scala del foglio del Pastori finiva a -15 sarebbe pure ironico.
Però -30 è davvero tanta roba a prescinedere, con le ore di luce del periodo poi... :shock:
Diciamo che mi accontenterei di qualcosa di meno estremo, da provare :mrgreen:
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Nel 1845 ci furono i Febbraio e Marzo più freddi della serie storica di Brescia 1818-1846. Entrambi i mesi effettivamente hanno pochi paragoni con i medesimi mesi della serie storica. Difficile parlare di -30°C, perchè in realtà le temperature estreme della stazione meteo in oggetto non andò oltre i -4,4°C. Sono dati però di una stazione meteo posta a 7 metri di altezza e che inevitabilmente non tiene conto di effetti albedo che sicuramente si saranno generati viste le tante nevicate di quell'inverno.
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Borgo »

Può essere che i -30 si siano registrati in Pianura Padana ma non a Brescia. Però quel -30 da dove lo avranno preso? [emoji848]

Dalla rete:

“1844-1845 (in questo inverno, fu gelidissimo marzo in Europa, uno dei più freddi della storia. A Modena, inoltre, caddero 209 cm di neve nel solo mese di dicembre)”


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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da StefanoBs »

Borgo ha scritto:Può essere che i -30 si siano registrati in Pianura Padana ma non a Brescia. Però quel -30 da dove lo avranno preso?

Dalla rete:

“1844-1845 (in questo inverno, fu gelidissimo marzo in Europa, uno dei più freddi della storia. A Modena, inoltre, caddero 209 cm di neve nel solo mese di dicembre)”

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Non saprei, la stazione ufficiale riconosciuta da più fonti ufficiali è quella che c'era al Liceo classico di Brescia tra il 1818 e il 1846 (poi venne smantellata purtroppo).
Con 200cm di neve in Emilia non mi stupisco dei -30 da qualche parte eh :P A Brescia comunque sospetto che abbia fatto molto meno. Fu Marzo particolarmente storico, praticamente il più freddo delle rilevazioni dall'ottocento ad oggi.
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Re: Il meteo nel passato

Messaggio da Boss »

200 cm in un mese è pazzesco! :shout: :shout:
Interessante comunque sta cosa, chissà cosa è successo per portare tutto quel freddo (l'eruzione del Krakatoa è stata quasi 40 anni dopo, quindi quella è esclusa :D).
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Re: Il meteo nel passato

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Boss ha scritto:200 cm in un mese è pazzesco! :shout: :shout:
Interessante comunque sta cosa, chissà cosa è successo per portare tutto quel freddo (l'eruzione del Krakatoa è stata quasi 40 anni dopo, quindi quella è esclusa :D).
Penso che in molti oggi qui firmerebbero per 200 cm in 10 anni [emoji1787]

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Re: Il meteo nel passato

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Notizie tratte dal manoscritto
”Repertorium SIVE Memoriale“
ripassato da Paolo Bigoni nell'anno 1829

Adì 21 Aprile 1787

Questa matina, sul fare del giorno, preceduta da un intempestivo grandissimo freddo, è caduta una brina sterminatrice, di cui a ricordo di Uomini Vecchi non sé è più veduta la più terribile.
Si estende questo flagello dalle Alpi di Piemonte sino a quasi tutta la Romagna. La Toscana pure se n'è rimasta desolata.
La Foglia de' Gelsi, che era da qualche giorno sbucciata, è stata affatto distrutta. La prima tagliata del Fieno ci è stata tolta per metà.
Dell'Uva in generale , una quarta parte. Il frumento ha sofferto moltissimo. I Ravizzoni interamente perditi. Il Lino pare che si sia salvato.
Bisognerà vedere il raccolto. In somma il danno è innestimabile, e l'affitto Italiano dovrà purtroppo rissentire i funesti effetti; della quasi intera perdita del prezioso raccolto della Seta: Unica risorsa del nostro attivo Commercio.


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