
OPI Inverno 2014/15
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Re: OPI Inverno 2014/15
Smettetela di credere alle favole ragazzi... 

- simone
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Re: OPI Inverno 2014/15
StefanoBs ha scritto:simone ha scritto:Mi sembra viaggi verso un risultato opposto a quello dello scorso anno.
Quindi sarà importante verificare a questo punto se il vortice polare sarà compatto come lo scorso anno oppure no.
Beh è l'unica certezza dell'OPI ... se il VP sarà compatto nei tre mesi invernali di fatto la teoria sarà smontata.. questo a prescindere dalle nostre sorti da orticello, non per forza dobbiamo aspettarci neve e gelo.. ma almeno dinamicità sì.
sicuramente una situazione migliore per discese fredde e retrogressioni in tendenza. ma se con precipitazioni sarà tutto da valutare

Re: OPI Inverno 2014/15
Aggiornamenti odierni: run 00 -2.19, run 06 -2.23, altra limatina verso il basso che non fa mai male 

- StefanoBs
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Re: OPI Inverno 2014/15
Fabio76 ha scritto:Aggiornamenti odierni: run 00 -2.19, run 06 -2.23, altra limatina verso il basso che non fa mai male

Domani dato definitivo, giusto?
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: OPI Inverno 2014/15
StefanoBs ha scritto:Domani dato definitivo, giusto?
esattamente! Col 12z di domani credo...

Re: OPI Inverno 2014/15
OPI dato definitivo: -2.12!





Re: OPI Inverno 2014/15
http://meteolive.leonardo.it/news/In-pr ... te-/47865/
Speriamo si tratti di una linea di tendenza sbagliata...
Speriamo si tratti di una linea di tendenza sbagliata...

- simone
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Re: R: OPI Inverno 2014/15
Natale col giubbino leggero.... [emoji12]
Re: OPI Inverno 2014/15
Uscito l'Outlook invernale su base OPI, eccolo:
1. Premessa
Attualmente il principale strumento di cui si dispone per la formulazione di previsioni stagionali di lungo periodo, è costituito dagli output dei modelli climatici accoppiati che producono, sostanzialmente, delle informazioni sullo scostamento dalle medie climatiche dei parametri atmosferici principali mediati sull’intera stagione. Detti modelli, pur fornendo delle ipotesi di carattere generale sulla stagione e non delle informazioni utili alla formulazione di una previsione in senso stretto, presentano comunque uno skill piuttosto basso. Per quanto riguarda la prossima stagione invernale, tali output modellistici stagionali sono sostanzialmente concordi nell’identificare una stagione dominata da flussi mediamente temperati ad elevato indice zonale, con anomalia termica positiva su quasi l’intera fascia territoriale posta alle medie latitudini.
Accanto a questi sono stati sviluppati, di recente, degli studi a carattere euristico-statistico, che hanno evidenziato delle importanti similarità tra alcuni fenomeni legati alla circolazione atmosferica del mese di ottobre e l’evoluzione della stessa nel corso del trimestre invernale. Tra questi uno dei più importanti è lo studio condotto dal team di ricerca guidato dal Prof Judah Cohen, che ha portato alla definizione dell’indice SAI (Cohen 2011), il quale evidenzia una correlazione molto elevata tra la velocità di avanzamento della copertura nevosa sulle zone euroasiatiche nel mese di ottobre e l’Oscillazione Artica media che si registra nel successivo trimestre invernale (DJF AO). A quest’ultimo proposito, una conoscenza affidabile anticipata dell’Oscillazione Artica consente, soprattutto per alcune delle regioni che costituiscono i maggiori centri popolazione del mondo occidentale (Europa centro-occidentale, Nord America), di fornire buone indicazioni su alcune caratteristiche rilevanti del trimestre invernale.
Il nostro gruppo di ricerca, partendo da queste premesse, ha sviluppato un altro indice (OPI – October Pattern Index) il quale sintetizza direttamente alcune caratteristiche chiave dello schema circolatorio ottobrino e che appare in correlazione ancora più elevata (r ≈ 0.9) con la DJF – AO. Dagli hindcast effettuati scaturisce inoltre un’elevata corrispondenza tra valori dell’indice OPI fortemente negativi e valori dell’indice AO negativi, cui si associano prevalentemente stagioni invernali con valori termici e pressori inferiori alla norma climatica sull’Europa centro-occidentale e sugli Stati Uniti centro-orientali. Questo accade perché l’indice AO è rappresentativo della zonalità del flusso che, se bassa o assente, è a sua volta indice della prevalenza di flussi disposti lungo i meridiani, con attività d’onda pronunciata e maggiore interessamento del getto polare sui territori posti alle medie latitudini.
È importante precisare che, essendo l’OPI correlato con l’Oscillazione Artica media trimestrale, disponendo dell’informazione relativa al suo solo valore finale, non risulta semplice trarre informazioni sui tempi e i modi con cui detti flussi meridiani si realizzano. Tuttavia la modalità con cui l’indice è andato assumendo il suo valore finale ci da comunque la possibilità di formulare delle ipotesi anche sulle diverse fasi principali cui andrà soggetta la circolazione atmosferica nel corso dell’inverno. Inoltre, essendo l’OPI costituito dalla “somma” di più fattori, ciascuno dei quali riassume una specifica caratteristica del pattern di ottobre, una loro analisi più approfondita ci permette di trarre ulteriori considerazioni sulle maggiori peculiarità in merito alle fasi meridiane più salienti. Infine, gli ultimi sviluppi della nostra ricerca risultano proprio mirati ad ottenere delle informazioni di ancor più elevato dettaglio sull’evoluzione della stagione invernale.
Nel presente articolo presentiamo quindi la previsione stagionale per l’inverno 2014-15 elaborata sulla base dell’indice OPI ed, in generale, degli studi sviluppati dal nostro team di ricerca.
2. Analisi dell’indice OPI
L’indice OPI chiude al termine di ottobre su un valore molto basso ed inferiore alla soglia -2. In particolare si tratta del secondo valore più basso registrato dal 1976 ad oggi, secondo solo all’ottobre del 2009 (-3.3).
In base alla correlazione sopra detta, un simile valore dell’indice OPI suggerisce un AO medio trimestrale estremamente basso, e dunque un Vortice Polare Troposferico mediamente molto disturbato nel corso dell’inverno, con conseguente ingerenza del getto polare sulle medie latitudini (basso campo di geopotenziale). Si prevede dunque un inverno in generale più freddo e perturbato sui continenti del nord emisfero, con particolare riferimento a quelli situati alle medie latitudini. Per quanto concerne l’area europea questa dovrebbe essere interessata da un esteso campo di geopotenziale ben negativo ed inferiore inferiore alla norma. Gli hindcast effettuati indicano inoltre che gli inverni caratterizzati da un Oscillazione Artica fortemente negativa, risultano mediamente più freddi in particolare su Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Germania.

Come detto in fase di introduzione, l’analisi approfondita dei singoli fattori di cui si compone l’indice OPI, ci permette di trarre ulteriori considerazioni. In particolare si può osservare come l’asse medio del vortice risulti particolarmente elevato (f≈ 25°), ovvero disposto ortogonalmente alla linea immaginaria che congiunge i due oceani maggiori (Pacifico e Atlantico), nonché un’anomalia ben positiva del geopotenziale (500 hPa) sul settore artico (zona Mar di Kara-Barents). Tali fattori indicano, per le fasi di massima attività d’onda, delle dinamiche invernali caratterizzate da una discreta attività simultanea di entrambe le onde planetarie maggiori, con tendenza allo split del Vortice Polare Troposferico, secondo un asse più o meno in linea con quello calcolato nel mese di ottobre. Le fasi successive a detta dinamica di innesco, sarebbero seguite da periodi caratterizzati da indice zonale basso o negativo, con rotazione d’asse e spiccata attività dell’onda in Atlantico. Questo veicolerebbe sull’Europa masse d’aria fredda di origine artica/artica continentale. Con particolare riferimento alla zona europea, l’analisi dell’evoluzione dell’indice OPI e del pattern di ottobre in generale, ci indica che una prima fase antizonale a carattere freddo dovrebbe manifestarsi con buona probabilità già nella prima parte invernale, seguita poi da un periodo contraddistinto da una ripresa del getto in nord atlantico e da una circolazione più temperata ma al tempo stesso perturbata. Tale periodo più zonale sarebbe poi interrotto da una nuova ripresa dell’attività d’onda in nord Atlantico, con ripristino di una circolazione di natura fredda sul continente; a differenza della prima, questa seconda fase fredda potrebbe essere contraddistinta da un regime di minore antizonalità, con maggiore capacità di sprofondamento meridionale delle masse artiche.
3. Conclusioni
Sulla base delle considerazioni sopra esposte, l’inverno 2014-15 dovrebbe vedere un Vortice Polare estremamente disturbato, con frequenti scambi meridiani ed incursioni del getto artico verso le medie latitudini. L’analisi complessiva dell’OPI indica dunque la possibilità di assistere ad una stagione invernale caratterizzata da un campo di geopotenziale fortemente negativo in area europea, il quale si tradurrebbe in un regime climatico moderatamente più perturbato della norma. Sebbene l’assetto generale del pattern circolatorio di ottobre non indichi, nel complesso, un inverno particolarmente rigido, si evidenziano comunque diversi episodi freddi con risvolti nevosi sui territori europei e su quelli degli States centro-orientali. A supporto di una tesi di questo tipo (a livello generale) è lo stesso indice SAI, il quale chiude anch’esso su un valore indicante un Vortice Polare invernale mediamente molto disturbato.
Le differenze che emergono tra la nostra analisi previsionale e quella che scaturisce dai principali modelli climatici di previsione stagionale, introducono senz’altro elementi di incertezza, ma allo stesso tempo forniscono un ulteriore elemento di stimolo nonché di confronto tra due diversi approcci per l’elaborazione delle previsioni stagionali invernali.
1. Premessa
Attualmente il principale strumento di cui si dispone per la formulazione di previsioni stagionali di lungo periodo, è costituito dagli output dei modelli climatici accoppiati che producono, sostanzialmente, delle informazioni sullo scostamento dalle medie climatiche dei parametri atmosferici principali mediati sull’intera stagione. Detti modelli, pur fornendo delle ipotesi di carattere generale sulla stagione e non delle informazioni utili alla formulazione di una previsione in senso stretto, presentano comunque uno skill piuttosto basso. Per quanto riguarda la prossima stagione invernale, tali output modellistici stagionali sono sostanzialmente concordi nell’identificare una stagione dominata da flussi mediamente temperati ad elevato indice zonale, con anomalia termica positiva su quasi l’intera fascia territoriale posta alle medie latitudini.
Accanto a questi sono stati sviluppati, di recente, degli studi a carattere euristico-statistico, che hanno evidenziato delle importanti similarità tra alcuni fenomeni legati alla circolazione atmosferica del mese di ottobre e l’evoluzione della stessa nel corso del trimestre invernale. Tra questi uno dei più importanti è lo studio condotto dal team di ricerca guidato dal Prof Judah Cohen, che ha portato alla definizione dell’indice SAI (Cohen 2011), il quale evidenzia una correlazione molto elevata tra la velocità di avanzamento della copertura nevosa sulle zone euroasiatiche nel mese di ottobre e l’Oscillazione Artica media che si registra nel successivo trimestre invernale (DJF AO). A quest’ultimo proposito, una conoscenza affidabile anticipata dell’Oscillazione Artica consente, soprattutto per alcune delle regioni che costituiscono i maggiori centri popolazione del mondo occidentale (Europa centro-occidentale, Nord America), di fornire buone indicazioni su alcune caratteristiche rilevanti del trimestre invernale.
Il nostro gruppo di ricerca, partendo da queste premesse, ha sviluppato un altro indice (OPI – October Pattern Index) il quale sintetizza direttamente alcune caratteristiche chiave dello schema circolatorio ottobrino e che appare in correlazione ancora più elevata (r ≈ 0.9) con la DJF – AO. Dagli hindcast effettuati scaturisce inoltre un’elevata corrispondenza tra valori dell’indice OPI fortemente negativi e valori dell’indice AO negativi, cui si associano prevalentemente stagioni invernali con valori termici e pressori inferiori alla norma climatica sull’Europa centro-occidentale e sugli Stati Uniti centro-orientali. Questo accade perché l’indice AO è rappresentativo della zonalità del flusso che, se bassa o assente, è a sua volta indice della prevalenza di flussi disposti lungo i meridiani, con attività d’onda pronunciata e maggiore interessamento del getto polare sui territori posti alle medie latitudini.
È importante precisare che, essendo l’OPI correlato con l’Oscillazione Artica media trimestrale, disponendo dell’informazione relativa al suo solo valore finale, non risulta semplice trarre informazioni sui tempi e i modi con cui detti flussi meridiani si realizzano. Tuttavia la modalità con cui l’indice è andato assumendo il suo valore finale ci da comunque la possibilità di formulare delle ipotesi anche sulle diverse fasi principali cui andrà soggetta la circolazione atmosferica nel corso dell’inverno. Inoltre, essendo l’OPI costituito dalla “somma” di più fattori, ciascuno dei quali riassume una specifica caratteristica del pattern di ottobre, una loro analisi più approfondita ci permette di trarre ulteriori considerazioni sulle maggiori peculiarità in merito alle fasi meridiane più salienti. Infine, gli ultimi sviluppi della nostra ricerca risultano proprio mirati ad ottenere delle informazioni di ancor più elevato dettaglio sull’evoluzione della stagione invernale.
Nel presente articolo presentiamo quindi la previsione stagionale per l’inverno 2014-15 elaborata sulla base dell’indice OPI ed, in generale, degli studi sviluppati dal nostro team di ricerca.
2. Analisi dell’indice OPI
L’indice OPI chiude al termine di ottobre su un valore molto basso ed inferiore alla soglia -2. In particolare si tratta del secondo valore più basso registrato dal 1976 ad oggi, secondo solo all’ottobre del 2009 (-3.3).
In base alla correlazione sopra detta, un simile valore dell’indice OPI suggerisce un AO medio trimestrale estremamente basso, e dunque un Vortice Polare Troposferico mediamente molto disturbato nel corso dell’inverno, con conseguente ingerenza del getto polare sulle medie latitudini (basso campo di geopotenziale). Si prevede dunque un inverno in generale più freddo e perturbato sui continenti del nord emisfero, con particolare riferimento a quelli situati alle medie latitudini. Per quanto concerne l’area europea questa dovrebbe essere interessata da un esteso campo di geopotenziale ben negativo ed inferiore inferiore alla norma. Gli hindcast effettuati indicano inoltre che gli inverni caratterizzati da un Oscillazione Artica fortemente negativa, risultano mediamente più freddi in particolare su Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Germania.

Come detto in fase di introduzione, l’analisi approfondita dei singoli fattori di cui si compone l’indice OPI, ci permette di trarre ulteriori considerazioni. In particolare si può osservare come l’asse medio del vortice risulti particolarmente elevato (f≈ 25°), ovvero disposto ortogonalmente alla linea immaginaria che congiunge i due oceani maggiori (Pacifico e Atlantico), nonché un’anomalia ben positiva del geopotenziale (500 hPa) sul settore artico (zona Mar di Kara-Barents). Tali fattori indicano, per le fasi di massima attività d’onda, delle dinamiche invernali caratterizzate da una discreta attività simultanea di entrambe le onde planetarie maggiori, con tendenza allo split del Vortice Polare Troposferico, secondo un asse più o meno in linea con quello calcolato nel mese di ottobre. Le fasi successive a detta dinamica di innesco, sarebbero seguite da periodi caratterizzati da indice zonale basso o negativo, con rotazione d’asse e spiccata attività dell’onda in Atlantico. Questo veicolerebbe sull’Europa masse d’aria fredda di origine artica/artica continentale. Con particolare riferimento alla zona europea, l’analisi dell’evoluzione dell’indice OPI e del pattern di ottobre in generale, ci indica che una prima fase antizonale a carattere freddo dovrebbe manifestarsi con buona probabilità già nella prima parte invernale, seguita poi da un periodo contraddistinto da una ripresa del getto in nord atlantico e da una circolazione più temperata ma al tempo stesso perturbata. Tale periodo più zonale sarebbe poi interrotto da una nuova ripresa dell’attività d’onda in nord Atlantico, con ripristino di una circolazione di natura fredda sul continente; a differenza della prima, questa seconda fase fredda potrebbe essere contraddistinta da un regime di minore antizonalità, con maggiore capacità di sprofondamento meridionale delle masse artiche.
3. Conclusioni
Sulla base delle considerazioni sopra esposte, l’inverno 2014-15 dovrebbe vedere un Vortice Polare estremamente disturbato, con frequenti scambi meridiani ed incursioni del getto artico verso le medie latitudini. L’analisi complessiva dell’OPI indica dunque la possibilità di assistere ad una stagione invernale caratterizzata da un campo di geopotenziale fortemente negativo in area europea, il quale si tradurrebbe in un regime climatico moderatamente più perturbato della norma. Sebbene l’assetto generale del pattern circolatorio di ottobre non indichi, nel complesso, un inverno particolarmente rigido, si evidenziano comunque diversi episodi freddi con risvolti nevosi sui territori europei e su quelli degli States centro-orientali. A supporto di una tesi di questo tipo (a livello generale) è lo stesso indice SAI, il quale chiude anch’esso su un valore indicante un Vortice Polare invernale mediamente molto disturbato.
Le differenze che emergono tra la nostra analisi previsionale e quella che scaturisce dai principali modelli climatici di previsione stagionale, introducono senz’altro elementi di incertezza, ma allo stesso tempo forniscono un ulteriore elemento di stimolo nonché di confronto tra due diversi approcci per l’elaborazione delle previsioni stagionali invernali.
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Re: OPI Inverno 2014/15
Bha ....
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Re: OPI Inverno 2014/15
Uno dei tanti outlook in uscita In questo periodo... tutti diversi... spesso anche in modo molto sostanziale... è probabile che qualcuno ci azzecchi.
Dopo il DISASTRO dell'anno scorso, spero che quest'anno quelli dell'opi possano almeno in parte riscattarsi.

Dopo il DISASTRO dell'anno scorso, spero che quest'anno quelli dell'opi possano almeno in parte riscattarsi.

Re: OPI Inverno 2014/15
Non sapevo dove postarlo allora lo metto qui
http://www.meteogiornale.it/notizia/35033-1-indice-sai-preannuncia-inverno-freddo-e-nevoso-in-america-ed-europa
Buona lettura:)
http://www.meteogiornale.it/notizia/35033-1-indice-sai-preannuncia-inverno-freddo-e-nevoso-in-america-ed-europa
Buona lettura:)
Re: OPI Inverno 2014/15
Articolo di oggi da meteogiornale (riassunto di SAI, OPI e possibili conseguenze sul trimestre invernale:
L'indice SAI preannuncia un Inverno freddo e nevoso in America ed Europa
L'indice SAI
Lo scienziato statunitense Judas Cohen qualche anno fa ha elaborato un indice che mette in relazione la velocità dell'avanzamento della copertura nevosa nelle terre euro-asiatiche, in particolare la Siberia, nel mese di ottobre e il valore dell'indice AO nei mesi invernali, ottenendo alti valori di correlazione statistica. Tale studio ha passato la revisione dei peer-review. Si tratta quindi di uno studio riconosciuto dal mondo scientifico. Tale indice prende il nome di SAI (Snow Advance Index).
Ci attende un inverno dominato da AO negativa. Stando ai dati che sono emersi nel mese di ottobre, l'indice SAI è previsto positivo. Ciò significa che i tre mesi invernali saranno dominati da una AO negativa. Tale previsione è supportata anche da un altro indice, questa volta tutto italiano, ovvero l'OPI.
Ma quali sarebbero le conseguenze per l'emisfero boreale, per l'Europa e per l'Italia?
Ecco un semplice schema evolutivo, elaborato da Cohen, per capire cosa accade quando si ha un indice SAI positivo.
A novembre il VP inizia a venire disturbato dall'anticiclone siberiano: si iniziano ad avere quindi le prime irruzioni fredde verso sud, come quella che sta interessando gli USA. Con l'arrivo dell'inverno il VP si fa sempre più debole e quindi divengono più frequenti le irruzioni fredde verso sud, sia in America che in Europa.

Che cos'è l'Arctic Oscillation (AO)?
L'indice AO è un indice che misura la salute del Vortice Polare (VP), ovvero misura la zonalità emisferica. Un valore positivo dell'AO indica intensi venti zonali nell'area boreale, e quindi un forte VP ben chiuso nelle sue terre di origine. Un valore negativo dell'AO, invece, indica un rallentamento delle velocità zonali e quindi la possibilità che blocchi subtropicali possano andare a disturbare il VP, fino a provocare delle fuoriuscite di aria molto fredda dalle terre polari.
Cosa succede quando in inverno si ha AO negativa?
Quando si ha una prevalenza di AO negativa nella stagione invernale, accade che si possano formare in area polare delle alte pressioni, mentre i lobi del VP vengono scaraventati verso sud, sino alle medie latitudini. Ecco spiegate le intense irruzioni fredde, soprannomate simpaticamente Polar Express, che colpiscono in questi casi gli stati americani in inverno. Avere quindi una AO negativa aumenta la possibilità che si possano produrre delle irruzioni artiche molto intense, ma non ci dice dove e quando queste irruzioni colpiranno. Per rendere più chiara tale questione ho disegnato due possibili schemi emisferici in un contesto di AO negativa. Nel primo possiamo vedere come una saccatura artica colpisca direttamente l'area europea, nel secondo vediamo come invece colpisca più ad ovest o più a est, lasciando l'Europa sotto la protezione altopressoria.


Conclusione
In conclusione appare evidente come due indici (SAI e OPI) indichino l'alta probabilità che avremo un inverno dominato da AO negativa. Ciò significa che il VP sarà debole e che si potranno formare blocchi subtropicali in grado di risucchiare aria molto fredda verso sud. Le probabilità di irruzioni fredde, anche in Europa, aumentano quindi. Ma si tratta solo di probabilità. Nessuno può affermare con certezza dove colpiranno tali irruzioni artiche.
Io preferisco lo schema 1 dell'AO

L'indice SAI preannuncia un Inverno freddo e nevoso in America ed Europa
L'indice SAI
Lo scienziato statunitense Judas Cohen qualche anno fa ha elaborato un indice che mette in relazione la velocità dell'avanzamento della copertura nevosa nelle terre euro-asiatiche, in particolare la Siberia, nel mese di ottobre e il valore dell'indice AO nei mesi invernali, ottenendo alti valori di correlazione statistica. Tale studio ha passato la revisione dei peer-review. Si tratta quindi di uno studio riconosciuto dal mondo scientifico. Tale indice prende il nome di SAI (Snow Advance Index).
Ci attende un inverno dominato da AO negativa. Stando ai dati che sono emersi nel mese di ottobre, l'indice SAI è previsto positivo. Ciò significa che i tre mesi invernali saranno dominati da una AO negativa. Tale previsione è supportata anche da un altro indice, questa volta tutto italiano, ovvero l'OPI.
Ma quali sarebbero le conseguenze per l'emisfero boreale, per l'Europa e per l'Italia?
Ecco un semplice schema evolutivo, elaborato da Cohen, per capire cosa accade quando si ha un indice SAI positivo.
A novembre il VP inizia a venire disturbato dall'anticiclone siberiano: si iniziano ad avere quindi le prime irruzioni fredde verso sud, come quella che sta interessando gli USA. Con l'arrivo dell'inverno il VP si fa sempre più debole e quindi divengono più frequenti le irruzioni fredde verso sud, sia in America che in Europa.

Che cos'è l'Arctic Oscillation (AO)?
L'indice AO è un indice che misura la salute del Vortice Polare (VP), ovvero misura la zonalità emisferica. Un valore positivo dell'AO indica intensi venti zonali nell'area boreale, e quindi un forte VP ben chiuso nelle sue terre di origine. Un valore negativo dell'AO, invece, indica un rallentamento delle velocità zonali e quindi la possibilità che blocchi subtropicali possano andare a disturbare il VP, fino a provocare delle fuoriuscite di aria molto fredda dalle terre polari.
Cosa succede quando in inverno si ha AO negativa?
Quando si ha una prevalenza di AO negativa nella stagione invernale, accade che si possano formare in area polare delle alte pressioni, mentre i lobi del VP vengono scaraventati verso sud, sino alle medie latitudini. Ecco spiegate le intense irruzioni fredde, soprannomate simpaticamente Polar Express, che colpiscono in questi casi gli stati americani in inverno. Avere quindi una AO negativa aumenta la possibilità che si possano produrre delle irruzioni artiche molto intense, ma non ci dice dove e quando queste irruzioni colpiranno. Per rendere più chiara tale questione ho disegnato due possibili schemi emisferici in un contesto di AO negativa. Nel primo possiamo vedere come una saccatura artica colpisca direttamente l'area europea, nel secondo vediamo come invece colpisca più ad ovest o più a est, lasciando l'Europa sotto la protezione altopressoria.


Conclusione
In conclusione appare evidente come due indici (SAI e OPI) indichino l'alta probabilità che avremo un inverno dominato da AO negativa. Ciò significa che il VP sarà debole e che si potranno formare blocchi subtropicali in grado di risucchiare aria molto fredda verso sud. Le probabilità di irruzioni fredde, anche in Europa, aumentano quindi. Ma si tratta solo di probabilità. Nessuno può affermare con certezza dove colpiranno tali irruzioni artiche.
Io preferisco lo schema 1 dell'AO





Re: OPI Inverno 2014/15
Mi era sembrato di capire che l'opi negativo fosse in forte correlazione con discese artiche in Europa occidentale, non ricordo correlazioni con l'intero emisfero...
Ma forse mi sbaglio e magari più tardi mi rileggo la descrizione dell'indice.

Ma forse mi sbaglio e magari più tardi mi rileggo la descrizione dell'indice.
- simone
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Re: OPI Inverno 2014/15
Fabio76 ha scritto:
Sulla base delle considerazioni sopra esposte, l’inverno 2014-15 dovrebbe vedere un Vortice Polare estremamente disturbato, con frequenti scambi meridiani ed incursioni del getto artico verso le medie latitudini. L’analisi complessiva dell’OPI indica dunque la possibilità di assistere ad una stagione invernale caratterizzata da un campo di geopotenziale fortemente negativo in area europea, il quale si tradurrebbe in un regime climatico moderatamente più perturbato della norma. Sebbene l’assetto generale del pattern circolatorio di ottobre non indichi, nel complesso, un inverno particolarmente rigido, si evidenziano comunque diversi episodi freddi con risvolti nevosi sui territori europei e su quelli degli States centro-orientali. A supporto di una tesi di questo tipo (a livello generale) è lo stesso indice SAI, il quale chiude anch’esso su un valore indicante un Vortice Polare invernale mediamente molto disturbato.
Le differenze che emergono tra la nostra analisi previsionale e quella che scaturisce dai principali modelli climatici di previsione stagionale, introducono senz’altro elementi di incertezza, ma allo stesso tempo forniscono un ulteriore elemento di stimolo nonché di confronto tra due diversi approcci per l’elaborazione delle previsioni stagionali invernali.
l'analisi non fa una piega ed è chiarissima, ma è anche chiaro che per quel che ci riguarda vuol dire tutto o nulla.
ora vedremo se sarà turbolento come si ipotizza. Sembrerebbe la sagra dell'alternanza delle configurazioni
Re: OPI Inverno 2014/15
Outlook di meteolive
MeteoLive NEWS
Previsioni meteo inverno 2014-2015: ancora tanta neve sulle Alpi e...
AGGIORNAMENTO di metà novembre! Tutte le opzioni possibili in un linguaggio comprensibile anche al grande pubblico.
La stagione invernale 2014-2015 potrebbe seguire a grandi linee l'andamento della stagione 2008-2009 per quando riguarda l'abbondanza delle nevicate sul settore alpino, dunque subito dietro l'eccezionale annata nevosa 2013-2014.
Questo ci dice subito che l'inverno che ci accingiamo a vivere potrebbe ancora risentire di un notevole apporto di sistemi perturbati atlantici in un contesto relativamente mite, ma comunque un po' più freddo rispetto alla scorsa stagione, in quanto a tratti, a rendere più invernale il clima potrebbero intervenire moderate irruzioni di aria fredda dai quadranti nord-orientali sul bacino centrale del Mediterraneo, determinando nevicate sino a quote collinari al centro-sud e preparando il terreno per qualche nevicata sino in pianura al nord.
Queste incursioni potrebbero spezzare la monotonia del flusso perturbato atlantico, rendendo la stagione più interessante e più vicina all'inverno che all'eterno autunno. A livello trimestrale le temperature dovrebbero risultare leggermente superiori alla media, con gennaio mese più freddo del trimestre. Anche senza incursioni da nord-est, le correnti atlantiche assumeranno una traiettoria sufficientemente nord-occidentale da assicurare un apporto di aria fredda di origine artica marittima da determinare nevicate a bassa quota al nord, specie ad ovest, e magari anche sulla Toscana, specie qualora intervenissero episodi di vento da nord secco, seguiti da un richiamo di venti umidi di Libeccio. A tratti potrebbero verificarsi brevi fasi di stasi anticiclonica, ma le alte pressioni tenderanno a portarsi spesso in sede scandinava: per questo motivo potranno rendersi possibili almeno 1-2 episodi di interazione tra le masse fredde in arrivo da nord-est e quelle miti da sud est in risalita dal Mediterraneo con nevicate in pianura al nord. Solo in caso di strat-warming importante in sede stratosferica durante il mese di gennaio, con risvolti in troposfera e conseguente divisione del vortice polare in tronconi, di cui uno diretto verso l'est europeo, potrebbero verificarsi situazioni di gelo e neve come quelle prospettate qui a fianco, ma che al momento risultano di bassa attendibilità.
Dunque una stagione invernale non fredda ma con almeno 1-2 episodi di freddo vero, ma non propriamente mite e con abbondanza di neve in montagna, specie sulle Alpi, solo in parte sugli Appennini, con un po' di neve anche in pianura anche al nord, in collina al centro-sud. Si tratta ovviamente di una proiezione di massima del team di MeteoLive, che dovrà essere rivisitata alla luce dei prossimi aggiornamenti dei vari indici teleconnettivi e del particolare andamento "sul campo" del vortice polare e delle correnti prevalenti.



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Previsioni meteo inverno 2014-2015: ancora tanta neve sulle Alpi e...
AGGIORNAMENTO di metà novembre! Tutte le opzioni possibili in un linguaggio comprensibile anche al grande pubblico.
La stagione invernale 2014-2015 potrebbe seguire a grandi linee l'andamento della stagione 2008-2009 per quando riguarda l'abbondanza delle nevicate sul settore alpino, dunque subito dietro l'eccezionale annata nevosa 2013-2014.
Questo ci dice subito che l'inverno che ci accingiamo a vivere potrebbe ancora risentire di un notevole apporto di sistemi perturbati atlantici in un contesto relativamente mite, ma comunque un po' più freddo rispetto alla scorsa stagione, in quanto a tratti, a rendere più invernale il clima potrebbero intervenire moderate irruzioni di aria fredda dai quadranti nord-orientali sul bacino centrale del Mediterraneo, determinando nevicate sino a quote collinari al centro-sud e preparando il terreno per qualche nevicata sino in pianura al nord.
Queste incursioni potrebbero spezzare la monotonia del flusso perturbato atlantico, rendendo la stagione più interessante e più vicina all'inverno che all'eterno autunno. A livello trimestrale le temperature dovrebbero risultare leggermente superiori alla media, con gennaio mese più freddo del trimestre. Anche senza incursioni da nord-est, le correnti atlantiche assumeranno una traiettoria sufficientemente nord-occidentale da assicurare un apporto di aria fredda di origine artica marittima da determinare nevicate a bassa quota al nord, specie ad ovest, e magari anche sulla Toscana, specie qualora intervenissero episodi di vento da nord secco, seguiti da un richiamo di venti umidi di Libeccio. A tratti potrebbero verificarsi brevi fasi di stasi anticiclonica, ma le alte pressioni tenderanno a portarsi spesso in sede scandinava: per questo motivo potranno rendersi possibili almeno 1-2 episodi di interazione tra le masse fredde in arrivo da nord-est e quelle miti da sud est in risalita dal Mediterraneo con nevicate in pianura al nord. Solo in caso di strat-warming importante in sede stratosferica durante il mese di gennaio, con risvolti in troposfera e conseguente divisione del vortice polare in tronconi, di cui uno diretto verso l'est europeo, potrebbero verificarsi situazioni di gelo e neve come quelle prospettate qui a fianco, ma che al momento risultano di bassa attendibilità.
Dunque una stagione invernale non fredda ma con almeno 1-2 episodi di freddo vero, ma non propriamente mite e con abbondanza di neve in montagna, specie sulle Alpi, solo in parte sugli Appennini, con un po' di neve anche in pianura anche al nord, in collina al centro-sud. Si tratta ovviamente di una proiezione di massima del team di MeteoLive, che dovrà essere rivisitata alla luce dei prossimi aggiornamenti dei vari indici teleconnettivi e del particolare andamento "sul campo" del vortice polare e delle correnti prevalenti.



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Re: OPI Inverno 2014/15
Stranamente può presentarsi proprio la situazione migliore per grandi nevicate al Nord Italia? 

La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: OPI Inverno 2014/15
Da reggioemiliameteo.it
Winter Forecast 2014-2015
Previsioni Stagionali per l’Inverno 2014-2015
PREMESSA
Grazie ad un approfondito lavoro di ricerca autonomo ReggioEmiliaMeteo dispone di uno strumento per la previsione delle condizioni meteo-climatiche medie su scala trimestrale (dicembre-gennaio-febbraio).
Principale caratteristica della previsione è la sua elevata definizione spaziale, con anomalie di temperature e precipitazioni calcolate su una griglia di 0.25°x0.25° (circa 25 km x 25 km)
Per quanto riguarda la sua affidabilità, nel 47% dei casi il trimestre invernale risulta previsto in modo corretto, a livello qualitativo, su tutto il campo di analisi (30-75N, 30W-40E). Nell’87% dei casi l’inverno è previsto correttamente sul 67% del campo d’analisi. Solo nel 13% dei casi la previsione risulta errata. Prima di procedere all’illustrazione dei risultati, si sottolinea che le presenti indicazioni stagionali sono prodotte al solo fine di ricerca e che, dai vari centri di studio nazionali e internazionali (CFS/NCEP, MetOffice, IRI, LAMMA ecc..), vengono emesse altrettante previsioni, differenti nella metodologia di realizzazione e quasi sempre anche nei risultati.
PREVISIONE
Dopo il brillante risultato nella previsione dell’inverno 2012-2013, nella scorsa stagione invernale (2013-2014) il modello è inciampato nella casistica delle proiezioni errate. L’inconveniente ha comunque riguardato tutti i principali centri di previsione stagionale precedentemente citati.In questi ultimi mesi abbiamo lavorato sul sistema previsionale correggendone alcuni difetti ed ottenendo i miglioramenti sperati.
Ecco quindi le proiezioni per il trimestre invernale dicembre-gennaio-febbraio 2014-2015:
Pressione e temperatura in quota (media di riferimento 1981-2010)
anomalia di altezza geopotenziale a 500hPa (5500 mslm circa)

anomalia di pressione a livello del mare

anomalia di temperatura a 850hPa (1450 mslm circa)

Si prevede un inverno caratterizzato da pressione sotto la media su Atlantico e Mediterraneo centro-occidentale. Più frequenti della norma risulteranno invece le aree anticicloniche sulla Scandinavia e alle latitudini polari.
Se tale proiezione sarà confermata, le correnti più fredde scorreranno prevalentemente sull’Europa settentrionale, mentre il Mediterraneo sarà frequentemente interessato da più miti flussi occidentali o sud-occidentali.
A livello di indici climatici tale configurazione è associabile ad Arctic Oscillation negativa (-1.26), East Atlantic positiva (+0.90), Scand positiva (+0.62).
Ricordiamo però che la previsione riguarda la media sull’intero trimestre e che quindi, anche nel caso risultasse corretta, si potranno manifestare fasi di tipologia decisamente differente o addirittura opposta, ma che comunque non risulterebbero prevalenti. La fase negativa dell’Arctic Oscillation potrebbe ad esempio innescare irruzioni di aria artica anche sul Mediterraneo mentre la fase positiva dello Scand favorire infiltrazioni di aria fredda di origine continentale verso la Pianura Padana.
Temperature (anomalie rispetto alla media 1981-2010):
anomalia termica - Europa

anomalia termica - Italia

Temperature sotto la media sull’Europa settentrionale, superiori alla norma sulle restanti regioni. Anomalie termiche positive sono attese su gran parte d’Italia, con l’eccezione del settore Alpino.
Precipitazioni (anomalie rispetto alla media 1981-2010, in percentuale):
anomalia pluviometrica - Europa

anomalia pluviometrica - Italia

Precipitazioni superiori alla norma sull'Europa meridionale, inferiori alla media altrove. In Italia si prevede un inverno con precipitazioni prossime alla norma sul meridione, superiori alla media altrove, con scarti maggiori sul Nord Italia, specie sui settori esposti alle correnti sud-occidentali.
Nord Italia
Secondo la nostra proiezione l’inverno 2014-2015 sarà caratterizzato dal frequente passaggio di perturbazioni, spesso pilotate da correnti sud-occidentali. In tale contesto potrebbero inserirsi nuovi eventi intensi nelle aree esposte a Sud-Ovest (Liguria e alta Toscana in primis).Sul settore alpino, prealpino e sul Nord-Ovest, dove le temperature dovrebbero risultare prossime o inferiori alla media, ci aspettiamo un inverno ricco di neve. Le occasioni per nevicate potrebbero invece essere decisamente rare sulle pianure del Nord-Est.
Winter Forecast 2014-2015
Previsioni Stagionali per l’Inverno 2014-2015
PREMESSA
Grazie ad un approfondito lavoro di ricerca autonomo ReggioEmiliaMeteo dispone di uno strumento per la previsione delle condizioni meteo-climatiche medie su scala trimestrale (dicembre-gennaio-febbraio).
Principale caratteristica della previsione è la sua elevata definizione spaziale, con anomalie di temperature e precipitazioni calcolate su una griglia di 0.25°x0.25° (circa 25 km x 25 km)
Per quanto riguarda la sua affidabilità, nel 47% dei casi il trimestre invernale risulta previsto in modo corretto, a livello qualitativo, su tutto il campo di analisi (30-75N, 30W-40E). Nell’87% dei casi l’inverno è previsto correttamente sul 67% del campo d’analisi. Solo nel 13% dei casi la previsione risulta errata. Prima di procedere all’illustrazione dei risultati, si sottolinea che le presenti indicazioni stagionali sono prodotte al solo fine di ricerca e che, dai vari centri di studio nazionali e internazionali (CFS/NCEP, MetOffice, IRI, LAMMA ecc..), vengono emesse altrettante previsioni, differenti nella metodologia di realizzazione e quasi sempre anche nei risultati.
PREVISIONE
Dopo il brillante risultato nella previsione dell’inverno 2012-2013, nella scorsa stagione invernale (2013-2014) il modello è inciampato nella casistica delle proiezioni errate. L’inconveniente ha comunque riguardato tutti i principali centri di previsione stagionale precedentemente citati.In questi ultimi mesi abbiamo lavorato sul sistema previsionale correggendone alcuni difetti ed ottenendo i miglioramenti sperati.
Ecco quindi le proiezioni per il trimestre invernale dicembre-gennaio-febbraio 2014-2015:
Pressione e temperatura in quota (media di riferimento 1981-2010)
anomalia di altezza geopotenziale a 500hPa (5500 mslm circa)

anomalia di pressione a livello del mare

anomalia di temperatura a 850hPa (1450 mslm circa)

Si prevede un inverno caratterizzato da pressione sotto la media su Atlantico e Mediterraneo centro-occidentale. Più frequenti della norma risulteranno invece le aree anticicloniche sulla Scandinavia e alle latitudini polari.
Se tale proiezione sarà confermata, le correnti più fredde scorreranno prevalentemente sull’Europa settentrionale, mentre il Mediterraneo sarà frequentemente interessato da più miti flussi occidentali o sud-occidentali.
A livello di indici climatici tale configurazione è associabile ad Arctic Oscillation negativa (-1.26), East Atlantic positiva (+0.90), Scand positiva (+0.62).
Ricordiamo però che la previsione riguarda la media sull’intero trimestre e che quindi, anche nel caso risultasse corretta, si potranno manifestare fasi di tipologia decisamente differente o addirittura opposta, ma che comunque non risulterebbero prevalenti. La fase negativa dell’Arctic Oscillation potrebbe ad esempio innescare irruzioni di aria artica anche sul Mediterraneo mentre la fase positiva dello Scand favorire infiltrazioni di aria fredda di origine continentale verso la Pianura Padana.
Temperature (anomalie rispetto alla media 1981-2010):
anomalia termica - Europa

anomalia termica - Italia

Temperature sotto la media sull’Europa settentrionale, superiori alla norma sulle restanti regioni. Anomalie termiche positive sono attese su gran parte d’Italia, con l’eccezione del settore Alpino.
Precipitazioni (anomalie rispetto alla media 1981-2010, in percentuale):
anomalia pluviometrica - Europa

anomalia pluviometrica - Italia

Precipitazioni superiori alla norma sull'Europa meridionale, inferiori alla media altrove. In Italia si prevede un inverno con precipitazioni prossime alla norma sul meridione, superiori alla media altrove, con scarti maggiori sul Nord Italia, specie sui settori esposti alle correnti sud-occidentali.
Nord Italia
Secondo la nostra proiezione l’inverno 2014-2015 sarà caratterizzato dal frequente passaggio di perturbazioni, spesso pilotate da correnti sud-occidentali. In tale contesto potrebbero inserirsi nuovi eventi intensi nelle aree esposte a Sud-Ovest (Liguria e alta Toscana in primis).Sul settore alpino, prealpino e sul Nord-Ovest, dove le temperature dovrebbero risultare prossime o inferiori alla media, ci aspettiamo un inverno ricco di neve. Le occasioni per nevicate potrebbero invece essere decisamente rare sulle pianure del Nord-Est.
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Re: OPI Inverno 2014/15
Spero molto a est
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Re: OPI Inverno 2014/15
Finalmente una proiezione chiara da leggere e capire. Di solito si leggono proiezioni di cui non si capisce nulla o meglio tutto e il contrario di tutto
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Re: OPI Inverno 2014/15
simone ha scritto:Finalmente una proiezione chiara da leggere e capire. Di solito si leggono proiezioni di cui non si capisce nulla o meglio tutto e il contrario di tutto
Quoto a volte ci sono proiezioni con o paroloni o altro che posso dire tutto o niente.
sito web con webcam www.elgnaro.altervista.org
Webcam Panoramica http://www.elgnaro.altervista.org/webcam/caffaro/webpano.php
Webcam Panoramica http://www.elgnaro.altervista.org/webcam/caffaro/webpano.php
Re: OPI Inverno 2014/15
Ed ecco che è uscito l'outlook del centrometeotoscana di Cloover (probabilmente il miglior previsore stagionale presente in rete) ed era il più atteso dai meteoappassionati.
Beh che dire è la migliore proiezione invernale possibile (gli anni scorsi ci ha quasi sempre azzeccato e la previsione non è mai stata così spettacolare come quella di quest'anno a_19 ).
Eccola:
PROIEZIONE INVERNO 2014/'15
L'inverno 2014/'15 rientra nella casistica BDC STRONG--->VP WEAK .Quindi la seguente anomalia GPT e Termica media di riferimento nel settore Euro-Atlantico durante il trimestre DJF:


DICEMBRE:

Il primo mese invernale, dopo una prima fase caratterizzata da una traslazione delle vorticità(CW ed insorgenza progressiva di un pattern AD), dovrebbe veder subentrare un graduale cambio circolatorio rispetto a Novembre, con un VP/VPS piuttosto deboli ed un anticiclone Russo-Siberiano in progressivo rinforzo. Possibili quindi condizioni di perturbabilità progressivamente più fredda, con ondulazioni atlantiche più pronunciate, ed ingresso di aria Nord-Atlantica e poi anche artica-continentale nel corso del mese. Prime nevicate a quote medie sulla nostra penisola , ma non possiamo escludere un episodio anche piuttosto intenso con neve in pianura.
Elevato grado di ellitticizzazione del VPS, alte probabilità di STRATWARMING (ESE,NAM<-3), tra fine Dicembre e Gennaio, con successiva propagazione dell'anomalia Geopotenziale positiva a condizionare la seconda parte Invernale.
GENNAIO:

Il mese di Gennaio proseguirà sulla linea inquadrata, con la nostra penisola ancora nel limbo tra l'aria molto fredda ed est ed il respiro più tiepido oceanico.
Mese anch'esso dinamico con alternanza tra fasi anticicloniche e perturbate, possibili episodi nevosi a quote basse, sia al centro-nord che al centro-sud.
FEBBRAIO:

Anche l'ultimo mese Invernale continuerà ad evidenziare potenzialità degne di nota. Potrebbe quindi ancora esserci spazio per episodi nevosi a bassa quota ed ondate di freddo.
Conclusioni:
Un Trimestre Invernale che si preannuncia dinamico e con potenzialità di freddo e neve a bassa quota. L'Outlook si basa in larga parte sulla correlazione esistente tra l'attività della BDC tardo estiva ed il suo imprinting sulla circolazione Invernale.
In pratica già durante le ultime fasi del WR estivo, il clima entra in un assetto determinato che rimane impresso durante il prosieguo stagionale, mantenendo inalterate le potenzialità inquadrate(anche se il tutto è modulato dal segnale impresso dalla fase ENSO e dalla sua intensità), grazie ad una correlazione tutt'altro che casuale. Tale studio spiega anche l'elevata simmetria tra Emisfero Australe e Boreale, in relazione all'attività dell'E-P flux ed alla forza/debolezza dei rispettivi Vortici Polari, nonchè l'esistenza di CICLI CLIMATICI in cui la Brewer e Dobson circulation si presenta rafforzata/indebolita, modulata in bassa frequenza dall'attività solare ed in alta frequenza dal segno della QBO e dalla fase ENSO:Proprio l'attività Solare e l'attività Geomagnetica in moderata ripresa rispetto a qualche anno fa, lasciano credere che quest'anno i valori di AO e NAO possano essere negativi ma in maniera meno estrema rispetto a quanto abbiamo visto in tempi recenti.
Il Dott. Theodor Landsheidt ,aveva sviluppato un' interessante correlazione proprio tra l'attività Geomagnetica ed il segno della NAO, presentando una correlazione r>0.90 nel periodo 1970/'00.
In conclusione possiamo dedurre che la nostra penisola potrebbe essere colpita da retrogressioni fredde anche in maniera diretta in qualche occasione durante il trimestre , favorendo degli episodi nevosi a quote basse anche al Centro-Sud.
Filippo Casciani(Cloover) & Staff Centro Meteo Toscana
Beh che dire è la migliore proiezione invernale possibile (gli anni scorsi ci ha quasi sempre azzeccato e la previsione non è mai stata così spettacolare come quella di quest'anno a_19 ).
Eccola:
PROIEZIONE INVERNO 2014/'15
L'inverno 2014/'15 rientra nella casistica BDC STRONG--->VP WEAK .Quindi la seguente anomalia GPT e Termica media di riferimento nel settore Euro-Atlantico durante il trimestre DJF:


DICEMBRE:

Il primo mese invernale, dopo una prima fase caratterizzata da una traslazione delle vorticità(CW ed insorgenza progressiva di un pattern AD), dovrebbe veder subentrare un graduale cambio circolatorio rispetto a Novembre, con un VP/VPS piuttosto deboli ed un anticiclone Russo-Siberiano in progressivo rinforzo. Possibili quindi condizioni di perturbabilità progressivamente più fredda, con ondulazioni atlantiche più pronunciate, ed ingresso di aria Nord-Atlantica e poi anche artica-continentale nel corso del mese. Prime nevicate a quote medie sulla nostra penisola , ma non possiamo escludere un episodio anche piuttosto intenso con neve in pianura.
Elevato grado di ellitticizzazione del VPS, alte probabilità di STRATWARMING (ESE,NAM<-3), tra fine Dicembre e Gennaio, con successiva propagazione dell'anomalia Geopotenziale positiva a condizionare la seconda parte Invernale.
GENNAIO:

Il mese di Gennaio proseguirà sulla linea inquadrata, con la nostra penisola ancora nel limbo tra l'aria molto fredda ed est ed il respiro più tiepido oceanico.
Mese anch'esso dinamico con alternanza tra fasi anticicloniche e perturbate, possibili episodi nevosi a quote basse, sia al centro-nord che al centro-sud.
FEBBRAIO:

Anche l'ultimo mese Invernale continuerà ad evidenziare potenzialità degne di nota. Potrebbe quindi ancora esserci spazio per episodi nevosi a bassa quota ed ondate di freddo.
Conclusioni:
Un Trimestre Invernale che si preannuncia dinamico e con potenzialità di freddo e neve a bassa quota. L'Outlook si basa in larga parte sulla correlazione esistente tra l'attività della BDC tardo estiva ed il suo imprinting sulla circolazione Invernale.
In pratica già durante le ultime fasi del WR estivo, il clima entra in un assetto determinato che rimane impresso durante il prosieguo stagionale, mantenendo inalterate le potenzialità inquadrate(anche se il tutto è modulato dal segnale impresso dalla fase ENSO e dalla sua intensità), grazie ad una correlazione tutt'altro che casuale. Tale studio spiega anche l'elevata simmetria tra Emisfero Australe e Boreale, in relazione all'attività dell'E-P flux ed alla forza/debolezza dei rispettivi Vortici Polari, nonchè l'esistenza di CICLI CLIMATICI in cui la Brewer e Dobson circulation si presenta rafforzata/indebolita, modulata in bassa frequenza dall'attività solare ed in alta frequenza dal segno della QBO e dalla fase ENSO:Proprio l'attività Solare e l'attività Geomagnetica in moderata ripresa rispetto a qualche anno fa, lasciano credere che quest'anno i valori di AO e NAO possano essere negativi ma in maniera meno estrema rispetto a quanto abbiamo visto in tempi recenti.
Il Dott. Theodor Landsheidt ,aveva sviluppato un' interessante correlazione proprio tra l'attività Geomagnetica ed il segno della NAO, presentando una correlazione r>0.90 nel periodo 1970/'00.
In conclusione possiamo dedurre che la nostra penisola potrebbe essere colpita da retrogressioni fredde anche in maniera diretta in qualche occasione durante il trimestre , favorendo degli episodi nevosi a quote basse anche al Centro-Sud.
Filippo Casciani(Cloover) & Staff Centro Meteo Toscana
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Re: OPI Inverno 2014/15
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Re: OPI Inverno 2014/15
Mi sembra però che resti moooolto sul generico.
Se vogliamo essere pignoli, lo so anch'io che potrebbe nevicare a quote basse e potrebbero esserci irruzioni fredde nel corso dei prossimi tre mesi, semplicemente perchè è nell'ordine delle cose.
La cosa interessante è se secondo loro ci saranno nevicate a quote basse (e che si intende per "basso") e se ci saranno irruzioni fredde sostanziose, per poi vedere se ci hanno preso oppure no. Magari anche un orizzonte temporale un po' meglio definito.
Anche perchè restando sul generico è abbastanza facile prendere una "correlazione"
Se vogliamo essere pignoli, lo so anch'io che potrebbe nevicare a quote basse e potrebbero esserci irruzioni fredde nel corso dei prossimi tre mesi, semplicemente perchè è nell'ordine delle cose.
La cosa interessante è se secondo loro ci saranno nevicate a quote basse (e che si intende per "basso") e se ci saranno irruzioni fredde sostanziose, per poi vedere se ci hanno preso oppure no. Magari anche un orizzonte temporale un po' meglio definito.
Anche perchè restando sul generico è abbastanza facile prendere una "correlazione"

How the hell did I get here so soon?
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Re: OPI Inverno 2014/15
Tutti x l'invernone!!!!
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Re: OPI Inverno 2014/15
Ho visto che l'outlook del CMT l'ha già postato Fabio ma ha dimenticato dei "pezzi" molto importanti dell'outlook intero, allora mi limito a postare il Link ufficiale :
http://www.centrometeotoscana.it/forum/ ... pic=9061.0
Ricordo che Cloover ha preso in pieno la proiezione su Novembre, notare il plot con la sua previsione stilata ancora a metà Ottobre
per il resto ottimo outlook per noi, sarebbe da firmare al volo 
http://www.centrometeotoscana.it/forum/ ... pic=9061.0
Ricordo che Cloover ha preso in pieno la proiezione su Novembre, notare il plot con la sua previsione stilata ancora a metà Ottobre


Severe Weather Photography.
Re: OPI Inverno 2014/15
MauriTs ha scritto:Ho visto che l'outlook del CMT l'ha già postato Fabio ma ha dimenticato dei "pezzi" molto importanti dell'outlook intero, allora mi limito a postare il Link ufficiale :
http://www.centrometeotoscana.it/forum/ ... pic=9061.0
Ricordo che Cloover ha preso in pieno la proiezione su Novembre, notare il plot con la sua previsione stilata ancora a metà Ottobreper il resto ottimo outlook per noi, sarebbe da firmare al volo
Hai ragione Mauri, ho riportato il "succo" del discorso perchè usciva un post chilometrico

Hai fatto bene a mettere il link

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Re: OPI Inverno 2014/15
Fabio76 ha scritto:MauriTs ha scritto:Ho visto che l'outlook del CMT l'ha già postato Fabio ma ha dimenticato dei "pezzi" molto importanti dell'outlook intero, allora mi limito a postare il Link ufficiale :
http://www.centrometeotoscana.it/forum/ ... pic=9061.0
Ricordo che Cloover ha preso in pieno la proiezione su Novembre, notare il plot con la sua previsione stilata ancora a metà Ottobreper il resto ottimo outlook per noi, sarebbe da firmare al volo
Hai ragione Mauri, ho riportato il "succo" del discorso perchè usciva un post chilometrico![]()
Hai fatto bene a mettere il link
Io credo che il mese su cui dovremo più fare affidamento quest'anno sarà il mese di Gennaio, non escludo un episodio di notevoli dimensioni... sul resto dell'inverno invece non sono così fiducioso (specie per chi ama freddo e neve in pianura).
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.