
Luglio è il mese più favorevole alla formazione di temporali particolarmente violenti, specie in Val Padana. Nel lontano luglio del 1995 però, la Lombardia fu colpita da un evento quasi unico. Il tornado del 3 luglio 1995, si è formato a sud ovest di Palazzolo sull'Oglio, proseguendo ha toccato la parte sud est di Cividino, ha attraversato il fiume Oglio terminando la sua corsa a nord di Capriolo.
Dai danni sotto descritti, l'episodio risulta essere molto importante perché va classificato come un F3. E' quindi uno dei tornado più potenti in Italia negli ultimi 20 anni.
In alto una bellissima immagine del tornado.
Di seguito potrete leggere la testimonianza di Adriano Pasqua che è anche l’autore della maggior parte delle foto presenti in questo articolo:
"Era una giornata calda e afosa proprio come oggi. Tuttavia nel pomeriggio la calura andava mitigandosi per folate di vento e nuvole sparse in cielo. Verso le ore 17 un minaccioso fronte nuvoloso in arrivo da ovest iniziava ad oscurare il cielo, e si udivano i primi tuoni in lontananza. Sembrava un banale temporale.

Dovevo terminare il mio turno di lavoro alle 17,30, ma visto l'imminenza del temporale decisi di fermarmi in centrale, eventualmente a dar manforte al mio collega di lavoro, perché solitamente in una centrale elettrica accadono dei fuori servizi con l'approssimarsi del maltempo. E questa fu la decisione che probabilmente mi salvò la vita, perché il tornado compì lo stesso tragitto che dovevo fare io per tornare a casa in ciclomotore.

Alle 17,35 dopo aver chiuso porte e finestre, si scatenò l'inferno. Divenne praticamente notte, e un forte rumore si udì, come il rombo di un aereo. Immediatamente iniziarono ad andare in frantumi le grandi vetrate della centrale. Sassi, tegole, rami d'albero vi entrarono, la copertura in catrame del tetto veniva sollevata e sbattuta, tanto che sembrava che un maglio desse colpi furiosi al tetto. Io e il mio collega eravamo terrorizzati, e non sapevamo dove andare a ripararci.

Il tutto durò circa un minuto, e avendo abbattuto la linea elettrica causò il fuori servizio generale della centrale. Ripresomi dallo spavento, iniziai a telefonare a casa mia che dista circa 1 km ma nessuno rispondeva. Potete immaginarvi il mio stato d'animo. Mi misi in viaggio per cercare di tornare a casa. Cercare....le strade sembravano un campo di battaglia. Alberi abbattuti, muri di cinta sbriciolati, tetti scoperchiati. Traffico impazzito, mezzi di soccorso ovunque che cercavano di farsi largo in un tale pandemonio.

Pensate che impiegai un'ora prima di giungere a casa, con il cuore in gola imboccai la strada che portava a casa mia. Grazie a Dio vidi subito mia moglie e i miei familiari che stavano tutti bene. Incredibilmente i danni alla mia casa erano modesti. Guardai verso la valle del fiume Oglio. Una scena desolante si parò dinnanzi ai miei occhi: il santuario della Madonna di Cividino da poco restaurato, con il tetto completamente scoperchiato il muro di cinta abbattuto, la fitta vegetazione nei dintorni comprese alcune querce secolari rase al suolo.

Era incredibile come il paesaggio fosse mutato completamente. Ma fu verso Capriolo(BS) dove si registrarono i danni maggiori. Qui infatti il tornado decise di far visita alla zona industriale. Anche li scene apocalittiche: un traliccio dell'alta tensione tranciato a metà, autovetture scagliate nei campi, pesanti container capovolti, gravi danni ai capannoni. Danni per miliardi. Ancora oggi a distanza di cinque anni il ricordo è indelebile, e nella mia vita non vorrei più assistere ad un tale evento. Ho voluto raccontare i fatti sopra descritti visto la ricorrenza dei cinque anni dall'accaduto, per rendervi partecipi di ciò che ho visto con i miei occhi."

Fonte: tornadoit.org/