Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
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- StefanoBs
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Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Questo fino a 20 anni fa era il mio momento preferito dell'anno. I primi freddi subito creavano l'aspettativa per un inverno da sogno. Un inverno, non un paio di giorni. La realtà poi era sempre diversa da come la si immaginava, ma c'era comunque la possibilità nella testa che il sogno potesse realizzarsi proprio quell'anno. Da qualche anno questo sogno non c'è più. Non so se sia solo una mia sensazione, magari causata anche dall'avanzare degli anni, ma ormai arrivo a Novembre e il mio unico pensiero è "speriamo di cavarcela..".
Il grande sogno si è infranto, quel bimbo che sognava ad occhi aperti ormai è un lontano ricordo. C'è rimasta solo l'agonizzante razionalità, che sa che sarà l'ennesimo inverno da incubo, in cui elemosinare qualche parentesi fortunosa in cui ricordare il riflesso di quel sogno per qualche attimo.
Senza sogni ci si spegne mestamente. Fortunatamente il mio amore per i dati meteo tengono vivono quello che altrimenti sarebbe purtroppo morto da tanto tempo...il sogno di quel bimbo non si potrà realizzare nemmeno quest'anno.
Il grande sogno si è infranto, quel bimbo che sognava ad occhi aperti ormai è un lontano ricordo. C'è rimasta solo l'agonizzante razionalità, che sa che sarà l'ennesimo inverno da incubo, in cui elemosinare qualche parentesi fortunosa in cui ricordare il riflesso di quel sogno per qualche attimo.
Senza sogni ci si spegne mestamente. Fortunatamente il mio amore per i dati meteo tengono vivono quello che altrimenti sarebbe purtroppo morto da tanto tempo...il sogno di quel bimbo non si potrà realizzare nemmeno quest'anno.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
- Liriometeo
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Anni 80/90 , ho vissuto i purtroppo famosi non inverno , e quindi ci ho fatto il callo , prenderemo ciò che viene , ormai il 2020 è un anno da dimenticare , speriamo non anche il suo inverno ..
- Jack_Of_Spades
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
StefanoBs ha scritto:Questo fino a 20 anni fa era il mio momento preferito dell'anno. I primi freddi subito creavano l'aspettativa per un inverno da sogno. Un inverno, non un paio di giorni. La realtà poi era sempre diversa da come la si immaginava, ma c'era comunque la possibilità nella testa che il sogno potesse realizzarsi proprio quell'anno. Da qualche anno questo sogno non c'è più. Non so se sia solo una mia sensazione, magari causata anche dall'avanzare degli anni, ma ormai arrivo a Novembre e il mio unico pensiero è "speriamo di cavarcela..".
Il grande sogno si è infranto, quel bimbo che sognava ad occhi aperti ormai è un lontano ricordo. C'è rimasta solo l'agonizzante razionalità, che sa che sarà l'ennesimo inverno da incubo, in cui elemosinare qualche parentesi fortunosa in cui ricordare il riflesso di quel sogno per qualche attimo.
Senza sogni ci si spegne mestamente. Fortunatamente il mio amore per i dati meteo tengono vivono quello che altrimenti sarebbe purtroppo morto da tanto tempo...il sogno di quel bimbo non si potrà realizzare nemmeno quest'anno.
Sante parole. Per il sottoscritto il discorso vale non solo per l'inverno ma per l'intero anno solare con tutte e 4 le stagioni.
- Jack_Of_Spades
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Liriometeo ha scritto:Anni 80/90 , ho vissuto i purtroppo famosi non inverno , e quindi ci ho fatto il callo , prenderemo ciò che viene , ormai il 2020 è un anno da dimenticare , speriamo non anche il suo inverno ..
I non inverno stile 88-89 sono stati oro in confronto ai non inverno post 2012...
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Ormai mi aggrappo all'unico aspetto positivo rimasto: in questi ultimi anni sto spendendo pochissimo di riscaldamento.
E girando in montagna in mezze maniche in pieno inverno, quando c'è il sole
Per il resto ho smesso di sperare: se arriva qualcosa di inaspettato bene, altrimenti era in conto l'ennesimo susseguirsi di settimane relativamente miti con la gente che si lamenta del freddo polare davanti a minime positive.
E quest'anno mi sa che nemmeno dell'eventuale neve in montagna potrò godere
E girando in montagna in mezze maniche in pieno inverno, quando c'è il sole

Per il resto ho smesso di sperare: se arriva qualcosa di inaspettato bene, altrimenti era in conto l'ennesimo susseguirsi di settimane relativamente miti con la gente che si lamenta del freddo polare davanti a minime positive.
E quest'anno mi sa che nemmeno dell'eventuale neve in montagna potrò godere

How the hell did I get here so soon?
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Though down this road we've been so many times
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
È il risultato dello sviluppo senza limiti a cui siamo stati abituati, dello sfruttamento delle risorse della terra oltre il massimo che essa può concederci.
Bisogna invertire la rotta, riducendo le emissioni di CO2 nell'atmosfera, implementare nuove tecnologie per la generazione di energia (idrogeno verde nel settore industriale, eolico e fotovoltaico nel settore domestico), utilizzare il metano in questo periodo di transizione per poi abbandonarlo progressivamente, ne abbiamo un assoluto bisogno per garantire un futuro vivibile a chi verrà dopo di noi.
Nello specifico della discussione, l'inverno della nostra infanzia aveva mediamente 2 gradi in meno, che sono tantissimi, e lo stesso diremo tra 10 o 20 anni quando se ne aggiungeranno altri di decimi a ricordarci questo 2020 per assurdo migliore rispetto agli anni che verranno. E come un gatto che si morde la coda, bisogna vivere ogni giorno per il bello che sa riservarci, la passione non cambia, ieri c'era una bellissima nebbia, un giorno magari non più, bisogna vivere questa passione per quello che sa offrirci, rispettandola, perché negli anni probabilmente rimpiangeremo quello che non abbiamo saputo apprezzare oggi.
Bisogna invertire la rotta, riducendo le emissioni di CO2 nell'atmosfera, implementare nuove tecnologie per la generazione di energia (idrogeno verde nel settore industriale, eolico e fotovoltaico nel settore domestico), utilizzare il metano in questo periodo di transizione per poi abbandonarlo progressivamente, ne abbiamo un assoluto bisogno per garantire un futuro vivibile a chi verrà dopo di noi.
Nello specifico della discussione, l'inverno della nostra infanzia aveva mediamente 2 gradi in meno, che sono tantissimi, e lo stesso diremo tra 10 o 20 anni quando se ne aggiungeranno altri di decimi a ricordarci questo 2020 per assurdo migliore rispetto agli anni che verranno. E come un gatto che si morde la coda, bisogna vivere ogni giorno per il bello che sa riservarci, la passione non cambia, ieri c'era una bellissima nebbia, un giorno magari non più, bisogna vivere questa passione per quello che sa offrirci, rispettandola, perché negli anni probabilmente rimpiangeremo quello che non abbiamo saputo apprezzare oggi.
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Purtroppo facendo discussioni in giro, l'opinione generalizzata è che non sia un grosso problema. Per molti il fa meno freddo in inverno è una buona notizia. A mio parere noi siamo un po mitigati dalla nostra posizione geografica che sembra proteggerci per ora da feroci ondate di caldo. Oramai Spagna e Francia sperimentano tranquillamente degli over 40 ogni estate. Noi siamo un po dietro. Forse quando finiremo bolliti dall'umidità del Mediterraneo mentre gli altri vivranno per mesi con 40 gradi se ne accorgeranno.
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- Liriometeo
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Confermo
Ne parlavo con operatori sanitari impiegati in questi gg far tamponi all’esterno , si lamentavano del freddo ...
Poi uno invece : no fa caldo per esser a novembre ...
Ne parlavo con operatori sanitari impiegati in questi gg far tamponi all’esterno , si lamentavano del freddo ...
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- simone
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Liriometeo ha scritto:Confermo
Ne parlavo con operatori sanitari impiegati in questi gg far tamponi all’esterno , si lamentavano del freddo ...
Poi uno invece : no fa caldo per esser a novembre ...
in realtà si accorgono tutto che fa caldo per essere novembre, solo che a molti non da fastidio. Anzi per alcuni è una buona notizia...

Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
StefanoBs ha scritto:Questo fino a 20 anni fa era il mio momento preferito dell'anno. I primi freddi subito creavano l'aspettativa per un inverno da sogno. Un inverno, non un paio di giorni. La realtà poi era sempre diversa da come la si immaginava, ma c'era comunque la possibilità nella testa che il sogno potesse realizzarsi proprio quell'anno. Da qualche anno questo sogno non c'è più. Non so se sia solo una mia sensazione, magari causata anche dall'avanzare degli anni, ma ormai arrivo a Novembre e il mio unico pensiero è "speriamo di cavarcela..".
Il grande sogno si è infranto, quel bimbo che sognava ad occhi aperti ormai è un lontano ricordo. C'è rimasta solo l'agonizzante razionalità, che sa che sarà l'ennesimo inverno da incubo, in cui elemosinare qualche parentesi fortunosa in cui ricordare il riflesso di quel sogno per qualche attimo.
Senza sogni ci si spegne mestamente. Fortunatamente il mio amore per i dati meteo tengono vivono quello che altrimenti sarebbe purtroppo morto da tanto tempo...il sogno di quel bimbo non si potrà realizzare nemmeno quest'anno.
vero, anche se non è che gli anni 90/2000 siano stati generosissimi, se vogliamo meglio i 2000 con qualche bell'episodio tipo 2006 e annate fantasmagoriche per la montagna tipo 2008-2009-2014. Poi il contesto lo conosciamo tutti purtroppo...
Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Qualcosa si sta muovendo ma non è certo la gente comune che può fare la differenza. Dobbiamo ringraziare Musk che ha lanciato le auto elettriche e adesso tutti si rincorrono per produrne, altrimenti ci raccontano la favola che il diesel è pulito; è un esempio per dire che serve sempre l'iniziativa di qualcuno per smuovere le acque, invece ci vorrebbero investimenti massicci da parte degli stati per abbandonare i fossili prima di subito. Se obbligassero ad esempio le big 5 petrolifere a ributtare sotto terra tutta la co2 prodotta, con l'obbligo per tutti di farlo, anche la transizione sarebbe più semplice. Come sempre bisogna arrivare sull'orlo del baratro per agire.
Snowflake ha scritto:È il risultato dello sviluppo senza limiti a cui siamo stati abituati, dello sfruttamento delle risorse della terra oltre il massimo che essa può concederci.
Bisogna invertire la rotta, riducendo le emissioni di CO2 nell'atmosfera, implementare nuove tecnologie per la generazione di energia (idrogeno verde nel settore industriale, eolico e fotovoltaico nel settore domestico), utilizzare il metano in questo periodo di transizione per poi abbandonarlo progressivamente, ne abbiamo un assoluto bisogno per garantire un futuro vivibile a chi verrà dopo di noi.
Nello specifico della discussione, l'inverno della nostra infanzia aveva mediamente 2 gradi in meno, che sono tantissimi, e lo stesso diremo tra 10 o 20 anni quando se ne aggiungeranno altri di decimi a ricordarci questo 2020 per assurdo migliore rispetto agli anni che verranno. E come un gatto che si morde la coda, bisogna vivere ogni giorno per il bello che sa riservarci, la passione non cambia, ieri c'era una bellissima nebbia, un giorno magari non più, bisogna vivere questa passione per quello che sa offrirci, rispettandola, perché negli anni probabilmente rimpiangeremo quello che non abbiamo saputo apprezzare oggi.
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Re: Cosa ci resta del nostro inverno dei sogni?
Dal mio punto di vista, per lavoro e per passione, qualcosa si è mosso, abbiamo ricevuto un forte impulso dagli attivisti climatici durante le numerose manifestazioni proclima. Molte istituzioni finanziarie si sono dotate o si stanno dotando di strumenti d'investimento green che rispettano i cd. criteri ESG (Environmental, Social, Governance), sottopesando le attività brown ad alto impatto ambientale e di CO2. Questo determina un importante spostamento di capitali, le persone possono scegliere dove indirizzare i propri risparmi, cosa che fino a qualche anno fa era impensabile.
Le stesse banche, in linea con le indicazioni IPCC, si stanno dotando di politiche di erogazione del credito più stringenti, che tengono conto dei rischi fisici derivanti da eventi climatici catastrofici e dei rischi di transizione generati da un'economia decarbonizzata.
Dal mio punto di vista manca ancora una vera volontà politica, in Europa il parlamento si sta muovendo in tal senso (vedi piano NextGen UE, piano di investimenti green fino al 2030), in US confidiamo in Biden anche se molti Stati e grandi aziende già adottano politiche "green" in contrapposizione alle indicazioni della precedente amministrazione repubblicana. In Asia e Sud America ancora molto è da fare, ma non disperiamo, un'eventuale imminente politica condivisa US-EU potrebbe trainare l'intero globo.
Incrociamo le dita e adottiamo anche noi singoli cittadini comportamenti più responsabili.
Le stesse banche, in linea con le indicazioni IPCC, si stanno dotando di politiche di erogazione del credito più stringenti, che tengono conto dei rischi fisici derivanti da eventi climatici catastrofici e dei rischi di transizione generati da un'economia decarbonizzata.
Dal mio punto di vista manca ancora una vera volontà politica, in Europa il parlamento si sta muovendo in tal senso (vedi piano NextGen UE, piano di investimenti green fino al 2030), in US confidiamo in Biden anche se molti Stati e grandi aziende già adottano politiche "green" in contrapposizione alle indicazioni della precedente amministrazione repubblicana. In Asia e Sud America ancora molto è da fare, ma non disperiamo, un'eventuale imminente politica condivisa US-EU potrebbe trainare l'intero globo.
Incrociamo le dita e adottiamo anche noi singoli cittadini comportamenti più responsabili.
Snowflake