Tornadogenesi in una Supercella Classica

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MauriTs
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Tornadogenesi in una Supercella Classica

Messaggio da MauriTs »

In occasione della giornata mondiale della Meteorologia avutasi ieri, avente il Tema: Capire le Nubi. Ho pensato di fare velocemente questo schemino e questa spiegazione riguardo un aspetto delle supercelle ancora non chiaro e in fase di studio, ossia la Tornadogenesi. Ho deciso di prendere come riferimento la supercella da me ripresa il 27 Maggio 2015 in Texas, poichè ritengo che su questo aspetto, si sia presentata piuttosto didattica riguardo quegli studi che già mostrano come l'RFD (la corrente tendenzialmente più calda e secca presente dietro al mesociclone) sia uno dei fattori principali e fondamentali che vanno a favorire la formazione di eventuali Tornado in una supercella. In questo caso voglio farvi notare come la supercella in questione, pochi minuti prima che essa andasse a produrre un grosso tornado, presentava un mesociclone ben definito e scolpito, con la classica a forma a ferro di cavallo, un'area altrettanto definita di RFD nella parte retrostante e il tipico carico di pioggia e di grandine sulla destra dell'area di rotazione (FFD). Insomma, tutte quelle caratteristiche che un temporale supercellulare nella sua fase più attiva ed energica deve presentare. Nel frattempo una forte e umida corrente di inflow andava spirando al suolo verso il temporale. In circa una decina di minuti (passiamo alla foto a destra) il mesociclone va occludendosi, e questo lo si può intuire bene già dalle foto, ove la corrente di RFD che occupava sino a poco prima tutta l’area retrostante del mesociclone tende a spingere ed incuneare la rotazione alla wall cloud, che subisce una rapida e decisa accelerazione, favorendo la genesi in un lasso di tempo brevissimo di un grosso tornado a nord di Canadian. Una dinamica questa abbastanza classica riguardo il meccanismo che porta alla formazione di un tornado in una supercella (di tipo classico) nelle grandi pianure degli Stati Uniti, ma che viene a mancare nel 95% delle volte in Italia. Poichè oltre alle dovute proporzioni di grandezza e di energia in gioco fra la pianura padana e le plains americane, mancando una sufficiente corrente di inflow in entrata nel temporale, l'RFD stesso, anzichè trasportare la vorticità nei medi livelli verso i bassi strati, va ad agire da outflow sul mesociclone stesso, portandolo alla destrutturazione ed ad una sua dissipazione. Per questo motivo sono utilissimi i valori di elicità (EHI) ed il valoro dell'indice SREH (Storm relative elicity index) che va determinando la componente di moto vorticosa all'interno delle correnti ascendenti del temporale valutando cosi la possibilità di sviluppo tornadico in una supercella.
Spero di essere stato chiaro, siccome si tratta di un argomento che mi ha sempre affascinato e che sto cercando di portare avanti documentando questi fenomeni.

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StefanoBs
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Re: Tornadogenesi in una Supercella Classica

Messaggio da StefanoBs »

Ottima spiegazione Mauri ! :clapping:
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
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Liriometeo
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Re: Tornadogenesi in una Supercella Classica

Messaggio da Liriometeo »

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La verità vince sempre purché si abbia la capacità di riconoscerla ( cit. )
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