Borgo ha scritto:Notizie tratte dal manoscritto ”Repertorium SIVE Memoriale“ ripassato da Paolo Bigoni nell'anno 1829
Adì 21 Aprile 1787
Questa matina, sul fare del giorno, preceduta da un intempestivo grandissimo freddo, è caduta una brina sterminatrice, di cui a ricordo di Uomini Vecchi non sé è più veduta la più terribile. Si estende questo flagello dalle Alpi di Piemonte sino a quasi tutta la Romagna. La Toscana pure se n'è rimasta desolata. La Foglia de' Gelsi, che era da qualche giorno sbucciata, è stata affatto distrutta. La prima tagliata del Fieno ci è stata tolta per metà. Dell'Uva in generale , una quarta parte. Il frumento ha sofferto moltissimo. I Ravizzoni interamente perditi. Il Lino pare che si sia salvato. Bisognerà vedere il raccolto. In somma il danno è innestimabile, e l'affitto Italiano dovrà purtroppo rissentire i funesti effetti; della quasi intera perdita del prezioso raccolto della Seta: Unica risorsa del nostro attivo Commercio.
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Molto interessante, il 1787 se non ricordo male ci fu proprio una primavera particolarmente fredda ... dove ritrovi queste notizie?
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Borgo ha scritto:Notizie tratte dal manoscritto ”Repertorium SIVE Memoriale“ ripassato da Paolo Bigoni nell'anno 1829
Adì 21 Aprile 1787
Questa matina, sul fare del giorno, preceduta da un intempestivo grandissimo freddo, è caduta una brina sterminatrice, di cui a ricordo di Uomini Vecchi non sé è più veduta la più terribile. Si estende questo flagello dalle Alpi di Piemonte sino a quasi tutta la Romagna. La Toscana pure se n'è rimasta desolata. La Foglia de' Gelsi, che era da qualche giorno sbucciata, è stata affatto distrutta. La prima tagliata del Fieno ci è stata tolta per metà. Dell'Uva in generale , una quarta parte. Il frumento ha sofferto moltissimo. I Ravizzoni interamente perditi. Il Lino pare che si sia salvato. Bisognerà vedere il raccolto. In somma il danno è innestimabile, e l'affitto Italiano dovrà purtroppo rissentire i funesti effetti; della quasi intera perdita del prezioso raccolto della Seta: Unica risorsa del nostro attivo Commercio.
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Molto interessante, il 1787 se non ricordo male ci fu proprio una primavera particolarmente fredda ... dove ritrovi queste notizie?
Vengono pubblicati quotidianamente dei manoscritti su una pagina Facebook di Chiari.
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"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
Da "Memorie di Chiari" di G.B.Rota a cura di Fausto Formenti
27 aprile 1873- Neve.Brina i giorni seguenti. Dimezzata la foglia, guaste le viti, molti gettarono i bachi nati. La processione di San Marco fu trasportata alla domenica, perché il giorno 25 piovve a torrenti.
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"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
Borgo ha scritto:Dove abito io! [emoji946][emoji54]
10/05/1782
Violenta tromba d'aria ai Lumetti: distrutte tutte le case e danneggiata la chiesa di Villa Chizzola, ora Palazzo Porro. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Proprio a casa tua!
Prendo spunto da questo episodio per una riflessione sui fenomeni violenti. Sento sempre più spesso che ogni cosa che succede ultimamente è colpa del "cambiamento climatico". In realtà dobbiamo stare attenti a fare questi sillogismi, perchè eventi estremi sono sempre successi, anche nel passato quando le temperature erano ben più basse di oggi. L'unica certezza è il "riscaldamento", se qualcuno non si fidasse delle rilevazioni basterebbe vedere i ghiacciai come stanno scomparendo rapidamente. Quello su cui possiamo discutere è sulla frequenza degli episodi estremi, ma non basta un temporale con forte vento a Maggio per affermare che è "colpa" del cambiamento climatico. Anzi.. a dire il vero possiamo quasi dire il contrario, ovvero che il ritorno a masse d'aria fredda importanti a latitudini inferiori favoriscono episodi temporaleschi con grandine.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Va anche detto che oggi si sa quasi in tempo reale cosa succede in giro per il mondo, e non per modo di dire. Facesse oggi una tromba d'aria a Wellington con danni e feriti, lo potrei venire a sapere in 24 ore o poco più. Nel 1782 dell'episodio clarense potrebbero non averne avuto notizia in tempi rapidi (e sicuramente non in modo esteso) neppure a Brescia, se il temporale non è passato anche da lì. Quindi parte degli eventi 'mai successi prima' o 'mai così frequenti' ha a che fare con una mutata copertura e percezione degli stessi. Poi si può comunque fare una valutazione seria sulla loro mutata frequenza sul lungo periodo, ma è roba complessa da studiare.
How the hell did I get here so soon?
Our weary eyes still stray to the horizon Though down this road we've been so many times
Boss ha scritto:Va anche detto che oggi si sa quasi in tempo reale cosa succede in giro per il mondo, e non per modo di dire. Facesse oggi una tromba d'aria a Wellington con danni e feriti, lo potrei venire a sapere in 24 ore o poco più. Nel 1782 dell'episodio clarense potrebbero non averne avuto notizia in tempi rapidi (e sicuramente non in modo esteso) neppure a Brescia, se il temporale non è passato anche da lì. Quindi parte degli eventi 'mai successi prima' o 'mai così frequenti' ha a che fare con una mutata copertura e percezione degli stessi. Poi si può comunque fare una valutazione seria sulla loro mutata frequenza sul lungo periodo, ma è roba complessa da studiare.
Molto difficile lo studio, però secondo me è fattibile per Brescia. Fissando quindi un punto dove le notizie sono documentate abbastanza bene negli ultimi 150 anni circa. Molto lungo, ci vorranno anni per finire, ma in parte ho già iniziato. La cosa divertente è che ho notato dai miei reperti storici è che da sempre c'è una percezione di "clima impazzito" o che non segue più le stagioni di un tempo. Come se da sempre nell'uomo ci fosse questa convinzione di una sorta di stagionalità preconfenzionata che non si realizza più. Convinzione che si è tramandata oralmente da padre in figlio, ma che non ha mai avuto particolari documentazioni scientifiche.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Non mi stupisce, rapportarsi a qualcosa di variabile e imprevedibile è più complicato rispetto a d un qualcosa di stabile, e la memoria tende a semplificare un po' tutto. Complimenti invece per il lavorone, sicuramente interessantissimo ma...non ne avrei mai la pazienza e la costanza!
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Dalli 8 decembre sino al presente è sempre piovuto con staggione sirocale, e non si sono potute empire nemmeno le giacciare, ed ha fatto malissimo anche li bigatti da seta, perché la foglia dei moroni è mezzo secca su le piante, e per non essersi potuto seminar il formentone à suoi tempi, è salito al prezzo di lire 37 al sacco, e Dio sa come anderà il raccolto, perché il formentone seminato, è appena fuora dalla Terra. In oltre le campagne delle basse sono statte sepolte fin'ora sotto l'aque.
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"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
Riporto un articolo di Valle sabbia news http://www.vallesabbianews.it/index.php?idn=1&art=49816 in pratica un ritrovamento in faserno (zona sopra storo ) di una pietra indicante una nevicata do 40cm il 18 giugno 1923 a 1200m. non male come episodio
22-24 maggio 1867- Il caldo dei giorni precedenti fu seguito in questi giorni da un freddo straordinario, e la mattina del 24 vi fu una brinata assai cruda. I monti vicini sono coperti di neve.
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Dopo molti giorni di continui temporali e nebbia, oggi fa un freddo che sembra Novembre, e da tre giorni dura tuttavia.
Caligine nell'aria, forse dovuta ai camini accesi in 'agosto' per il freddo 'di dicembre' come cita la nota. Nebbia 'agostana' o foschia mattutina dovuta alle continue piogge o temporali.
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