Rickybs ha scritto:Ok, ora è tutto chiaro. Con un minimo sforzo si poteva capirlo subito, come dici tu, e con un minimo sforzo si poteva usare il verbo giusto fin dall'inizio, dico io e chiudo qui.
Semplicemente mi piace che si dicano le cose in modo corretto...

il bello della meteorologia, almeno per me, è vivere ogni stagione con la speranza che il tempo riesca sempre a stupirci, consapevoli che non si può avere tutto. Ma mi è sempre piaciuto sognare all'inizio di ogni nevicata che duri più del previsto, all'inizio di ogni inverno che sia freddo e nevoso, all'inizio di ogni estate che regali tanti temporali... se poi non è così non mi piango addosso, ma sognare e farsi sorprendere dal tempo è una delle cose più belle di questa passione, per come la vivo io. So che il periodo di dicembre non è la normalità, ma continuerò a sperarlo. Anzi, spererò in un nuovo 85, come ogni anno.

Tornano in tema, visto che si parla di giudizi su quest'inverno, e dato che ormai gennaio è agli sgoccioli, questi i miei voti finora:
-dicembre: 8,5
-gennaio: 6,5
-febbraio: ?
Speriamo che quest'ultimo mese ci regali sorprese... c'era un detto che diceva la mia prozia quand'ero bambino, in veneto, che era "febraro corto pèso de tuti" o qualcosa del genere, non so il veneto... beh, speriamo!!

Ricky hai fatto tutto tu...
Io ho solo detto una banalità, e tu sei partito all'attacco, quasi avessi detto con tono perentorio di chiudersi in casa e di mettersi l'anima in pace che non scenderà più neanche un fiocco
Ad esempio per me, razionalmente, il 1985 è un evento irripetibile (freddo record + nevicata record) nella nostra esistenza, ma è ovvio che ci spero... non capisco davvero cosa c'entri il discorso emotivo confondendolo con quello razionale.
I miei voti sono questi:
-dicembre: voto razionale 8 - voto emotivo 9 (giorni indimenticabili e scolpiti nella memoria per sempre)
-gennaio: voto razionale 6,5 - voto emotivo 4 (più i giorni a tirare imprecazioni, che a godersi qualcosa..

)
-febbraio: ?
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.