L'inverno Delle Valanghe.

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Snowflake
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L'inverno Delle Valanghe.

Messaggio da Snowflake »

07/02/2009 0.10.00
Sempre più precari i bacini di accumulo in quota.
Così ieri mattina lungo la Provinciale 669 che sale verso il Gaver, già chiusa da una slavina a quota “milletre” le transenne sono state arretrate e posizionate appena fuori dall’abitato di Bagolino: subito dopo il cimitero lungo il tracciato “vecchio” e dove inizia la circonvallazione, immediatamente dopo la rotonda che permette dalla zona artigianale bagossa di salire verso il Maniva.
Provvedimento tempestivo ed oculato, quello suggerito dal settore Protezione Civile della Provincia di Brescia: poche ore dopo, infatti uno dei primi canaloni ha scaricato il suo carico di neve sulla vecchia strada.

Isolata anche Valle Dorizzo
Uno scivolamento che non ha modificato la situazione di pericolo, ancora più accentuata nei pressi della diga di Dazarè.
In questo modo è rimasta isolata anche la frazione bagossa di Valle Dorizzo, dove una decina di persone ieri hanno dovuto fare i conti anche con la mancanza di energia elettrica, servizio ripristinato nel primo pomeriggio dai tecnici Asm.
Per quasi tutta la giornata di ieri a Bagolino è scesa soprattutto tanta acqua. Appena sopra però era tutta neve, e parecchia, tanto che a Valle Dorizzo in poche ore se n’era accumulata mezzo metro. Ieri sera le previsioni non davano scampo: ancora precipitazioni abbondanti fino al pomeriggio di oggi.

Previsioni meteo
“E’ prevista una pausa di alcune ore durante le quali la temperatura dovrebbe diminuire, così quando riprendera sarà neve sopra gli ottocento metri – precisava ieri Gian Maria Tognazzi, il funzionario provinciale che relazionandosi con l’assessore Corrado Scolari dirige il settore provinciale della Protezione civile -. Che nevichi a ottocento o a milledue per il rischio valanghe però cambia poco in quanto la neve pronta a scendere si accumula tutta a quote decisamente superiori”.
Un metro, all’incirca, quella attesa fra ieri e oggi.

Concerto domenicale
Per domenica gli addetti hanno previsto un concerto per elicottero con la “Daisy Bell”, la campana a gas per suonare le slavine, con l’intenzione di liberare i canaloni che a quel punto saranno tutti estremamente instabili.
La situazione attuale di precarietà dei bacini di accumulo sembra non derivare esclusivamente dalla consistenza delle precipitazioni nevose: “C’è un fattore ricorrente quest’anno, ogni volta che registriamo il distacco di una valanga: il bacino di accumulo si svuota completamente fino a rendere visibile il prato sottostante – ci ha detto infatti l’esperto Tognazzi -.

Uno strano inverno
Questo è dovuto alle precipitazioni di novembre e dicembre avvenute su un terreno che non è stato preventivamente preparato da un periodo di gelo, aggravato dal fatto che è mandcato il solito periodo gennaio-febbraio freddo e secco. In queste condizioni le masse nevove raggiungono facilmente la soglia critica e cedono alla forza di gravità, più volte anche nello stesso canalone”.
Ci sarebbe poco da fare, insomma: questo inverno lo ricorderemo come quello “delle valanghe” e l’unica accortezza è quella di evitare di esserci sotto quanto scendono.
Oppure di provocarne il distacco quando si ritiene necessario e se ne presenta l’occasione.
Ubaldo Vallini

Fonte: http://www.vallesabbianews.it/PaeseDett ... umArt=7347
Snowflake
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Umberto82
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Re: L'inverno Delle Valanghe.

Messaggio da Umberto82 »

impressionante.... :wallbash:
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