marco71 ha scritto:Borgo è da vedere se senza la penalizzazione saremmo rimasti di sicuro n B.... Comunque convieni che abbiamo buttato 6-7 punti in partite che avevamo di gran lunga in pugno ? Li considero altrettanto importanti a quelli di penalizzazione.
Si ora come ora con i 6 punti sarebbe play out, al di la di quello se si fosse avuto un minimo di stabilità in più a livello societario si sarebbe salvato sicuramente, poi non mi sembra che squadre come Entella, Crotone, Ternana meritino più del Brescja di restare in serie B.
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
Dopo la retrocessione sul campo, l’obiettivo del Brescia è riprendersi a tavolino la cadetteria. La nuova società ha iniziato da tempo a muoversi nelle stanze del Palazzo. L’opera diplomatica portata avanti sotto traccia e senza tanta pubblicità dal Brescia, in primis dall’avvocato e azionista Bruno Ghirardi e dall’ad Rinaldo Sagramola, ha prodotto un primo risultato.
Nell'assemblea in agenda mercoledì le società delibereranno che la posizione da assumere nel prossimo Consiglio Federale sarà quella di un campionato 2015-2016 ancora a 22 squadre. Quindi, sì ai ripescaggi in caso di mancata iscrizione da parte di qualcuno. Una posizione contraria rispetto a quella che la maggioranza avrebbe voluto assumere fino a pochi giorni fa.
Giovedì ci sarà l'ultima asta fallimentare del Parma, Damiano Tommasi ha detto che il debito sportivo è elevato e che il Parma dovrebbe ripartire dalla Serie D, in tal caso salirebbero di molto le quotazioni di un ripescaggio da parte del Brescia a patto che il Modena si salvi nel play out con l'entella altrimenti sarebbero i canarini ad essere ripescati.
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Borgo ha scritto:Giovedì ci sarà l'ultima asta fallimentare del Parma, Damiano Tommasi ha detto che il debito sportivo è elevato e che il Parma dovrebbe ripartire dalla Serie D, in tal caso salirebbero di molto le quotazioni di un ripescaggio da parte del Brescia a patto che il Modena si salvi nel play out con l'entella altrimenti sarebbero i canarini ad essere ripescati.
In ogni caso c'è ancora a disposizione tutto il mese di giugno, nel quale eventuali acquirenti potranno farsi avanti in forma privata nei confronti del curatore fallimentare. Quindi anche se il Modena si salva, fino a fine giugno non si sa se il Parma riparte dalla B o dalla D e quindi non si sa se possiamo essere eventualmente ripescati. Sarà una lunga estate, bisogna attendere...
Borgo ha scritto:Giovedì ci sarà l'ultima asta fallimentare del Parma, Damiano Tommasi ha detto che il debito sportivo è elevato e che il Parma dovrebbe ripartire dalla Serie D, in tal caso salirebbero di molto le quotazioni di un ripescaggio da parte del Brescia a patto che il Modena si salvi nel play out con l'entella altrimenti sarebbero i canarini ad essere ripescati.
In ogni caso c'è ancora a disposizione tutto il mese di giugno, nel quale eventuali acquirenti potranno farsi avanti in forma privata nei confronti del curatore fallimentare. Quindi anche se il Modena si salva, fino a fine giugno non si sa se il Parma riparte dalla B o dalla D e quindi non si sa se possiamo essere eventualmente ripescati.
Sarà una lunga estate, bisogna attendere...
Certamente, comunque lo scorso anno con il Bari c'erano molti acquirenti all'asta fallimentare mentre per il Parma non si è fatto avanti ancora nessuno. Il debito dovrebbe essere veramente elevato.
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Il Brescia e Brescia assistono in silenzio alla vicenda Parma. È un silenzio di chi sa che le cose andranno per il verso sperato, cioè con la cancellazione del Parma dal calcio professionistico e il ripescaggio in B, o è soltanto imbarazzata e soprattutto preoccupata prudenza? Il Brescia aspetta, in primis, l'esito di Modena-Entella, la sfida di ritorno dei play-out (andata 2-2) in programma sabato e tifa naturalmente per la salvezza dei canarini emiliani, temibili concorrenti nella graduatoria del ripescaggio. Ma sarà poi necessaria una graduatoria di ripescaggio? Tutto sembra congiurare a favore del salvataggio del Parma, dichiarato fallito. Negli ultimi giorni il tam tam mediatico a favore dell'iscrizione del club emiliano, oppresso dai debiti, in serie B è ancora più assordante. Il sindaco Federico Pizzarotti non perde occasione per perorare la causa della squadra della sua città. Sarà sbagliato, non sarà il massimo delle stile per un amministratore che ha ereditato un Comune con i conti non certo in ordine, ma di sicuro Pizzarotti ha compreso bene l'enorme importanza del movimento-calcio per lasciare da sola la società della sua città. E negli ultimi giorni ci si è messo nientemeno che il presidente federale Carlo Tavecchio, intervenuto a gamba tesa nella querelle che contrappone i curatori fallimentari del Parma alla Lega Calcio, che pretende la restituzione dei 5 milioni di euro anticipati a suo tempo per far finire regolarmente il campionato. E in questo il sistema-calcio è stato... sollecitato a non far affondare il Parma anche da chi ha pagato, paga e soprattutto pagherà fior di quattrini per trasmettere le partite della serie A in diretta Tv. DA ALMENO 10 ANNI, lasciando stare i pregressi che non mancano, il Brescia è in forte credito con le istituzioni sportive. Nel 2006 i giudici riscrissero la lotta al vertice dei precedenti due campionati, revocando altrettanti scudetti alla Juventus e assegnadone uno a tavolino all'Inter. Finirono sotto inchiesta anche molte partite che riguardavano la lotta per non retrocedere e alla fine fu provato che il Brescia, insieme al Bologna, fu danneggiato a vantaggio della Fiorentina. E il 29 maggio 2005 i biancazzurri persero la serie A nella gara-spareggio all'ultima giornata con i viola, piegatasi al sistema imperante pur di evitare la serie B. Ebbene, il Brescia fu cornuto e mazziato. La classifica, sconvolta al vertice, fu lasciata immutata in coda. Fiorentina, Reggina e altre società coinvolte scontarono pene e penalizzazioni solo nel campionato successivo. Il Brescia non è mai stato risarcito - nè materialmente, nè moralmente - per quel torto. E in tutti questi anni ha subìto gli effetti di non pochi sbagli arbitrali, anche nei momenti decisivi, che si compensano naturalmente per alcuni più che per altri. E in questa stagione ha rischiato il fallimento. Ebbene, a parte il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi, nessuna istituzione calcistico-sportivo si è mossa, nemmeno una parola di solidarietà per oltre 100 anni di storia a rischio. Sarà pure la legge, come si dice, ma per inadempienze finanziarie, poi saldate, il Brescia ha avuto la stessa penalizzazione dell'Atalanta, 6 punti, che aveva il suo capitano e uomo simbolo coinvolto pesantemente nello scandalo delle scommesse 2011. Solo che l'Atalanta l'ha scontata nel campionato successivo, senza danno; il Brescia in quello in corso e per quei 6 punti è precipitato in Lega Pro nonostante si sia messo a posto e una nuova società sia subentrata alla vecchia (durata 25 anni, comunque) e abbia rimesso tutto in ordine. IN PRATICA: a chi sgarra una volta (perchè il Brescia, fino alla scorsa estate, aveva sempre onorato i suoi impegni) pugno di ferro, anche se poi si rimette a posto; a chi invece altera i risultati delle partite e addirittura i campionati, niente (Juventus a parte, l'unica che ha pagato a prezzo carissimo). E allora: per quanto Brescia vorrà assistere ancora passivamente a una situazione del genere? Fino a quando intende restare in silenzio vedendosi costantemente cornuta e mazziata? Lo è la squadra e insieme a lei la città. Dalla categoria, Lega Pro o B, dipende anche il progetto-stadio, portanto avanti da Infront, il colosso a proprietà cinese del marketing sportivo, un'occasione preziosa non soltanto per la società di calcio ma per l'intero territorio. Un'opportunità da non perdere. Parma deve essere salvata se ha i requisiti e se ci sono le condizioni, non a furor di popolo e di istituzioni. Senza l'intervento di Bonometti e di Profida, il Brescia quattro mesi fa sarebbe potuto sparire per molto meno. È giusto, questo? Ci sarà un giorno in cui anche il Brescia avrà quel che gli spetta?
oscarbs ha scritto:Il Brescia e Brescia assistono in silenzio alla vicenda Parma. È un silenzio di chi sa che le cose andranno per il verso sperato, cioè con la cancellazione del Parma dal calcio professionistico e il ripescaggio in B, o è soltanto imbarazzata e soprattutto preoccupata prudenza? Il Brescia aspetta, in primis, l'esito di Modena-Entella, la sfida di ritorno dei play-out (andata 2-2) in programma sabato e tifa naturalmente per la salvezza dei canarini emiliani, temibili concorrenti nella graduatoria del ripescaggio. Ma sarà poi necessaria una graduatoria di ripescaggio? Tutto sembra congiurare a favore del salvataggio del Parma, dichiarato fallito. Negli ultimi giorni il tam tam mediatico a favore dell'iscrizione del club emiliano, oppresso dai debiti, in serie B è ancora più assordante. Il sindaco Federico Pizzarotti non perde occasione per perorare la causa della squadra della sua città. Sarà sbagliato, non sarà il massimo delle stile per un amministratore che ha ereditato un Comune con i conti non certo in ordine, ma di sicuro Pizzarotti ha compreso bene l'enorme importanza del movimento-calcio per lasciare da sola la società della sua città. E negli ultimi giorni ci si è messo nientemeno che il presidente federale Carlo Tavecchio, intervenuto a gamba tesa nella querelle che contrappone i curatori fallimentari del Parma alla Lega Calcio, che pretende la restituzione dei 5 milioni di euro anticipati a suo tempo per far finire regolarmente il campionato. E in questo il sistema-calcio è stato... sollecitato a non far affondare il Parma anche da chi ha pagato, paga e soprattutto pagherà fior di quattrini per trasmettere le partite della serie A in diretta Tv. DA ALMENO 10 ANNI, lasciando stare i pregressi che non mancano, il Brescia è in forte credito con le istituzioni sportive. Nel 2006 i giudici riscrissero la lotta al vertice dei precedenti due campionati, revocando altrettanti scudetti alla Juventus e assegnadone uno a tavolino all'Inter. Finirono sotto inchiesta anche molte partite che riguardavano la lotta per non retrocedere e alla fine fu provato che il Brescia, insieme al Bologna, fu danneggiato a vantaggio della Fiorentina. E il 29 maggio 2005 i biancazzurri persero la serie A nella gara-spareggio all'ultima giornata con i viola, piegatasi al sistema imperante pur di evitare la serie B. Ebbene, il Brescia fu cornuto e mazziato. La classifica, sconvolta al vertice, fu lasciata immutata in coda. Fiorentina, Reggina e altre società coinvolte scontarono pene e penalizzazioni solo nel campionato successivo. Il Brescia non è mai stato risarcito - nè materialmente, nè moralmente - per quel torto. E in tutti questi anni ha subìto gli effetti di non pochi sbagli arbitrali, anche nei momenti decisivi, che si compensano naturalmente per alcuni più che per altri. E in questa stagione ha rischiato il fallimento. Ebbene, a parte il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi, nessuna istituzione calcistico-sportivo si è mossa, nemmeno una parola di solidarietà per oltre 100 anni di storia a rischio. Sarà pure la legge, come si dice, ma per inadempienze finanziarie, poi saldate, il Brescia ha avuto la stessa penalizzazione dell'Atalanta, 6 punti, che aveva il suo capitano e uomo simbolo coinvolto pesantemente nello scandalo delle scommesse 2011. Solo che l'Atalanta l'ha scontata nel campionato successivo, senza danno; il Brescia in quello in corso e per quei 6 punti è precipitato in Lega Pro nonostante si sia messo a posto e una nuova società sia subentrata alla vecchia (durata 25 anni, comunque) e abbia rimesso tutto in ordine. IN PRATICA: a chi sgarra una volta (perchè il Brescia, fino alla scorsa estate, aveva sempre onorato i suoi impegni) pugno di ferro, anche se poi si rimette a posto; a chi invece altera i risultati delle partite e addirittura i campionati, niente (Juventus a parte, l'unica che ha pagato a prezzo carissimo). E allora: per quanto Brescia vorrà assistere ancora passivamente a una situazione del genere? Fino a quando intende restare in silenzio vedendosi costantemente cornuta e mazziata? Lo è la squadra e insieme a lei la città. Dalla categoria, Lega Pro o B, dipende anche il progetto-stadio, portanto avanti da Infront, il colosso a proprietà cinese del marketing sportivo, un'occasione preziosa non soltanto per la società di calcio ma per l'intero territorio. Un'opportunità da non perdere. Parma deve essere salvata se ha i requisiti e se ci sono le condizioni, non a furor di popolo e di istituzioni. Senza l'intervento di Bonometti e di Profida, il Brescia quattro mesi fa sarebbe potuto sparire per molto meno. È giusto, questo? Ci sarà un giorno in cui anche il Brescia avrà quel che gli spetta?
Vincenzo Corbetta (bresciaoggi.it)
Ma quindi per l'eventuale ripescaggio varrà l'ordine dei "meriti sportivi" e non la graduatoria in classifica?
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
I parametri per definire la gradutoria disegnano automaticamente l'identikit della squadra che ha diritto al ripescaggio: per il 50 per cento conta la classifica della stagione, per il 25 la storia calcistica della città dal '29-30 e per il 25 il botteghino.
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Borgo ha scritto:I parametri per definire la gradutoria disegnano automaticamente l'identikit della squadra che ha diritto al ripescaggio: per il 50 per cento conta la classifica della stagione, per il 25 la storia calcistica della città dal '29-30 e per il 25 il botteghino.
Non mi sembrano molto chiari... se una squadra è davanti in classifica, ma ha peggiore storia calcistica e peggior botteghino che si fa? Si tira una moneta?
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Borgo ha scritto:I parametri per definire la gradutoria disegnano automaticamente l'identikit della squadra che ha diritto al ripescaggio: per il 50 per cento conta la classifica della stagione, per il 25 la storia calcistica della città dal '29-30 e per il 25 il botteghino.
Non mi sembrano molto chiari... se una squadra è davanti in classifica, ma ha peggiore storia calcistica e peggior botteghino che si fa? Si tira una moneta?
Infatti sono pari boh, non capisco come il brescia possa essere davanti all'entella nella graduatoria di ripescaggio perché di fatto sono pari nel calcolo dei parametri.
"Dio perdona sempre, l'uomo a volte, la terra mai"
Borgo ha scritto:I parametri per definire la gradutoria disegnano automaticamente l'identikit della squadra che ha diritto al ripescaggio: per il 50 per cento conta la classifica della stagione, per il 25 la storia calcistica della città dal '29-30 e per il 25 il botteghino.
Non mi sembrano molto chiari... se una squadra è davanti in classifica, ma ha peggiore storia calcistica e peggior botteghino che si fa? Si tira una moneta?
Infatti sono pari boh, non capisco come il brescia possa essere davanti all'entella nella graduatoria di ripescaggio perché di fatto sono pari nel calcolo dei parametri.
In realtà il regolamento (stabilito l'anno scorso dalla Lega) è molto più complicato e chi ha già fatto questi complessi calcoli dice che attualmente l'unica squadra che potrebbe impensierire il Brescia in caso di eventuale ripescaggio dovrebbe essere il Modena.
StefanoBs ha scritto:[quote="Borgo"]I parametri per definire la gradutoria disegnano automaticamente l'identikit della squadra che ha diritto al ripescaggio: per il 50 per cento conta la classifica della stagione, per il 25 la storia calcistica della città dal '29-30 e per il 25 il botteghino.
Non mi sembrano molto chiari... se una squadra è davanti in classifica, ma ha peggiore storia calcistica e peggior botteghino che si fa? Si tira una moneta?
Infatti sono pari boh, non capisco come il brescia possa essere davanti all'entella nella graduatoria di ripescaggio perché di fatto sono pari nel calcolo dei parametri.
In realtà il regolamento (stabilito l'anno scorso dalla Lega) è molto più complicato e chi ha già fatto questi complessi calcoli dice che attualmente l'unica squadra che potrebbe impensierire il Brescia in caso di eventuale ripescaggio dovrebbe essere il Modena.
Certo Marco. Quello di Abodi era solo un riassunto di un regolamento in realtà piuttosto complicato, infatti se tu lo leggi vedrai che il discorso del 50%, 25%, 25% è presente. Però come vedi ci sono tanti altri numeri da immettere nel calcolo. Tali numeri l'anno scorso permisero al Vicenza di essere ripescato. Da quel che ho capito, dai calcoli saltano fuori tre numeri, che devono essere moltiplicati rispettivamente x0,5, x0,25, x0,25 e poi sommati. L'unica cosa certa è che con i nostri 57 anni di serie B e 22 anni di serie A non abbiamo rivali per quanto riguarda la storia calcistica e quindi il valore numerico da moltiplicare per 0,25 relativo a tale parametro è superiore a tutte le pretendenti. Rispetto ad Entella e Cittadella è sicuramente mooooooolto superiore.
oscarbs ha scritto:Certo Marco. Quello di Abodi era solo un riassunto di un regolamento in realtà piuttosto complicato, infatti se tu lo leggi vedrai che il discorso del 50%, 25%, 25% è presente. Però come vedi ci sono tanti altri numeri da immettere nel calcolo. Tali numeri l'anno scorso permisero al Vicenza di essere ripescato. Da quel che ho capito, dai calcoli saltano fuori tre numeri, che devono essere moltiplicati rispettivamente x0,5, x0,25, x0,25 e poi sommati. L'unica cosa certa è che con i nostri 57 anni di serie B e 22 anni di serie A non abbiamo rivali per quanto riguarda la storia calcistica e quindi il valore numerico da moltiplicare per 0,25 relativo a tale parametro è superiore a tutte le pretendenti. Rispetto ad Entella e Cittadella è sicuramente mooooooolto superiore.
Infatti.. secondo me nemmeno il Modena ha la tradizione calcistica del Brescia, però se è un parametro soppesato 0,25 non credo sia così rilevante. Anche come botteghino credo che il Brescia non sia messo benissimo
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
E invece per noi è rilevante Stefano, proprio perchè è in assoluto un valore molto superiore a quello delle altre squadre. Come spettatori siamo superiori alle altre squadre pretendenti il ripescaggio, tranne forse il Modena che potrebbe esserci leggerissimamente superiore, forse...
Comunque sia, chi ha già fatto questi conti dice che l'unica squadra che potrebbe infastidirci potrebbe essere il Modena.
A mio avviso il problema principale sarà il fatto che anche questa volta probabilmente (e sarebbe la seconda volta in pochi anni), salveranno il culo al Parma.
oscarbs ha scritto:E invece per noi è rilevante Stefano, proprio perchè è in assoluto un valore molto superiore a quello delle altre squadre. Come spettatori siamo superiori alle altre squadre pretendenti il ripescaggio, tranne forse il Modena che potrebbe esserci leggerissimamente superiore, forse...
Comunque sia, chi ha già fatto questi conti dice che l'unica squadra che potrebbe infastidirci potrebbe essere il Modena.
A mio avviso il problema principale sarà il fatto che anche questa volta probabilmente (e sarebbe la seconda volta in pochi anni), salveranno il culo al Parma.
La situazione però sembra disperata... difficile che qualcuno si prenda quella montagna di debiti... a meno che si inventino una nuova regola ad hoc post fallimento, ma sarebbe un precedente pericolosissimo per il calcio.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Indiscrezioni parlano di 800mila euro di fidejussione e 1,5 milioni di euro a fondo perduto MIlano. Duemilioni e trecentomila euro. Questa la cifra che si dovrebbe sborsare per chiedere, se possibile, il ripescaggio in serie B. Le indicrezioni si fanno numeri in attesa del Consiglio Federale che stabilirà ufficialmente i criteri, e i paletti, per le eventuali richieste di reintegro nella categoria superiore. Ottocentomila di fidejussione e un milione e mezzo a fondo perduto: fondo al quale potranno attingere i giocatori svincolati a causa di un fallimento societario. Si attendono conferme....
Brescia, ma quanto costa essere ripescati in Serie B?
Si attende l'esito dello spareggio del Modena e della vendita del Parma. Ma la somma richiesta per poter risalire è altissima: 1,2 milioni di euro
Sì, va bene, il ripescaggio. È l'ultima speranza di evitare la Lega Pro rimasta al Brescia, che non retrocede in terza categoria da trent'anni abbondanti e avrebbe sulla carta pure i requisiti giusti per ambire alla risalita a tavolino (piazzamento, storia sportiva e media-spettatori i parametri). In 4 giorni si saprà tutto: oggi alle 18.30 il Modena può salvarsi e togliersi dalla graduatoria dei ripescaggi (basta non perdere in casa con l'Entella); martedì è in agenda l'ultima asta per l'acquisto del Parma (fin qui invenduto e sull'orlo del fallimento). Ma quanto costa farsi ripescare? La domanda è legittima e la risposta inquietante. Perché la Federcalcio sta per ufficializzare la nuova somma richiesta. E la cifra rischia di essere spaventosa, nel senso letterale del termine.LA FIGC per il ripescaggio dalla Lega Pro alla Serie B ha in mente di chiedere ben altro, rispetto alla fideiussione consueta di 800mila euro. Le somme ulteriori da versare, motivate in teoria dall'esigenza di rimpolpare «un fondo previdenziale dedicato ai calciatori svincolati a seguito di fallimento», risultano in realtà a fondo perduto per le società che le sborseranno. E si parla di qualcosa come un milione e 200 mila euro. Più che una garanzia di solidità, un balzello ingiustificato.In sostanza, se il Brescia sarà ripescato, dovrà mettere sul piatto 2 milioni di euro: gli 800mila già previsti a titolo di fidejussione, ma soprattutto il milione abbondante che suona come una tassa. Con un milione abbondante si costruiscono squadre forti sul mercato e si va pure in Serie A (vedi Carpi e Frosinone). Pagare per il ripescaggio significa, di fatto, bruciarsi un'annata di campagna-acquisti. Per rinforzarsi allora bisognerà aguzzare l'ingegno e cercare di spendere il meno possibile. Non il massimo, per una realtà in cerca di rilancio e dai piani ambiziosi. Le ambizioni c'erano e restano, ma buttar via le milionate non piace a nessuno, neanche a chi è facoltoso. Non aiuta a consolidare un bilancio, non giova all'umore di chi si sente un po' cornuto e mazziato: perché alla Federazione basterebbe non chiedere tanto, non alzare così la soglia del contributo finanziario, ma non soltanto per questo motivo.È NORMALE che in casa Brescia si rifletta sull'opportunità di farsi ripescare rileggendo la storia recente, recentissima, che fa assomigliare la situazione attuale a una fregatura. La beffa oltre il danno. La nuova gestione targata Profida & Bonometti è subentrata a stagione in corso. Ha saldato tutte le pendenze, si è messa in regola da ogni punto di vista, ma non per questo si è vista abbuonare uno solo dei 6 punti di penalizzazione derivanti dalla gestione precedente. Per quei 6 punti è retrocessa, con la rabbia di chi sul campo, con i punti ottenuti nelle partite disputate, si sarebbe pure salvato direttamente, senza nemmeno dover passare dai playout. E adesso, per vedersi riconosciuto un diritto (che tale è, visto che per essere primi nella graduatoria dei ripescaggi occorre prevalere secondo criteri precisi), dovrebbe pure pagare un cifrone.La tentazione di mandare la Federcalcio al tal paese (cioè a Roma) e di ripartire dal basso, per vincere il campionato con le proprie forze e risalire in B senza dover pagare balzelli a nessuno, è comprensibile. Alla fine, probabilmente, se capiterà l'occasione prevarrà la voglia di rivedere il Brescia subito in B. Costi quel costi. Il cuore più del calcolo. Ma nella consapevolezza di accollarsi un'altra ingiustizia.
Il ripescaggio del Brescia è a rischio. A prescindere da quello che sarà il destino del Parma. Questione di soldi e soprattutto di contratti onerosi. Rinaldo Sagramola mette così i giocatori con gli stipendi più pesanti con le spalle al muro.
Quei contratti che, in caso di ritorno in Serie B, sarebbe fuori dalla portata del club. E quindi, senza accordo sulla rescissione o quantomeno un taglio netto degli stipendi, la richiesta di ripescaggio non sarà presentata. L’amministratore delegato delle rondinelle chiede un atto di responsabilità ai big.
L’unico sicuro di restare è Andrea Caracciolo, anche oggi al lavoro sul campo per riprendersi dal problema al ginocchio.
marco71 ha scritto:Il ripescaggio del Brescia è a rischio. A prescindere da quello che sarà il destino del Parma. Questione di soldi e soprattutto di contratti onerosi. Rinaldo Sagramola mette così i giocatori con gli stipendi più pesanti con le spalle al muro.
Quei contratti che, in caso di ritorno in Serie B, sarebbe fuori dalla portata del club. E quindi, senza accordo sulla rescissione o quantomeno un taglio netto degli stipendi, la richiesta di ripescaggio non sarà presentata. L’amministratore delegato delle rondinelle chiede un atto di responsabilità ai big.
L’unico sicuro di restare è Andrea Caracciolo, anche oggi al lavoro sul campo per riprendersi dal problema al ginocchio.
Credo che ci sia tutto l'interesse di certi giocatori a svincolarsi.. non vedo il problema da quel punto di vista
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
A mezzogiorno chi c'è c'è. Dal notaio Almansi verranno aperte le buste con le offerte per aggiudicarsi il club crociato. E' ormai certo che almeno due cordate si faranno avanti, e questo, oltre a scongiurare la scomparsa del Parma, potrebbe portare a un'asta aggiuntiva, al rialzo, da tenersi domani.
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In realtà nelle buste fatte pervenire a chi di dovere non c'erano offerte, ma solo manifestazioni di interesse. Si riaccende una piccola fiammella per noi. Domani la giornata decisiva. Resto convinto che si inventeranno qualcosa per salvare il Parma, ma la speranza è tornata a crescere dopo le brutte notizie di stamattina.
colin ha scritto:In realtà nelle buste fatte pervenire a chi di dovere non c'erano offerte, ma solo manifestazioni di interesse. Si riaccende una piccola fiammella per noi. Domani la giornata decisiva. Resto convinto che si inventeranno qualcosa per salvare il Parma, ma la speranza è tornata a crescere dopo le brutte notizie di stamattina.
Resto perplesso su chi avrebbe voglia di accollarsi 100 milioni di debiti... per partire dalla serie B.. Vediamo che succede oggi e se si inventano qualcosa per salvarlo.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
colin ha scritto:In realtà nelle buste fatte pervenire a chi di dovere non c'erano offerte, ma solo manifestazioni di interesse. Si riaccende una piccola fiammella per noi. Domani la giornata decisiva. Resto convinto che si inventeranno qualcosa per salvare il Parma, ma la speranza è tornata a crescere dopo le brutte notizie di stamattina.
Resto perplesso su chi avrebbe voglia di accollarsi 100 milioni di debiti... per partire dalla serie B.. Vediamo che succede oggi e se si inventano qualcosa per salvarlo.
Stefano non sono 100 milioni, il debito è stato ridotto intorno ad una ventina di milioni dai curatori fallimentari.
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colin ha scritto:In realtà nelle buste fatte pervenire a chi di dovere non c'erano offerte, ma solo manifestazioni di interesse. Si riaccende una piccola fiammella per noi. Domani la giornata decisiva. Resto convinto che si inventeranno qualcosa per salvare il Parma, ma la speranza è tornata a crescere dopo le brutte notizie di stamattina.
Resto perplesso su chi avrebbe voglia di accollarsi 100 milioni di debiti... per partire dalla serie B.. Vediamo che succede oggi e se si inventano qualcosa per salvarlo.
Stefano non sono 100 milioni, il debito è stato ridotto intorno ad una ventina di milioni dai curatori fallimentari.
Debito ridotto da 100 a 20 milioni!!!!! Vi rendete conto???? Chissà se avrebbero potuto fare un miracolo del genere anche per un'azienda normale al di fuori del mondo del calcio! Una cosa del genere può accadere solo nel calcio e solo in Italia. Nonostante ciò la vedo dura per il Parma... sono troppi i creditori... chissà quanti contenziosi che si aprirebbero se qualcuno lo dovesse acquistare. Io dico che non conviene a nessun pazzo di mettersi in questo pasticcio. Solo Manenti poteva risolvere tutti questi problemi...
Dal giornale di Brescia on line Il tentativo di salvataggio del Parma - partita cui è strettamente legato il ripescaggio del Brescia in serie B - va ai tempi supplementari. Dopo che le aste non hanno portato risultati, si tenta la via delle trattative private.
Il giudice delegato Pietro Rogato, con il parere favorevole del comitato dei creditori, ha autorizzato i curatori fallimentari del club ducale Angelo Anedda e Alberto Guiotto «a procedere a trattative con gli interessati all’acquisto dell'azienda sportiva del Parma».
Lo si legge in una nota della società. «Al fine di verificare l’affidabilità degli interlocutori e la serietà del loro interesse il giudice delegato ha altresì disposto che entro il prossimo venerdì 12 giugno i soggetti interessati - pena la non ammissione alla trattativa - debbano indicare esplicitamente gli effettivi titolari del capitale sociale e i requisiti di onorabilità degli amministratori della società acquirente. Tali informazioni erano già richieste dal Disciplinare di Gara per i tentativi di vendita precedenti».
Entro lo stesso termine i soggetti interessati alla trattativa dovranno versare un deposito cauzionale di almeno 900mila euro. Il deposito cauzionale sarà restituito non appena la trattativa si dovesse interrompere o risultare non più fattibile.
Zambelli non chiede la buonuscita: rescisso consensualmente il contratto
Una separazione consensuale, ma non per questo meno dolorosa. Il capitano - ormai ex - del Brescia Marco Zambelli ha deciso con la società biancoazzurra di rescindere il contratto che lo legava per altri due anni alle rondinelle.
L'ultima annata non è certo stata memorabile, anzi, probabilmente è stata la sua peggiore di sempre al Brescia, ma un po' la notizia fa male lo stesso. Il capitano dopo una vita calcistica passata con la "V" bianca sul petto ha deciso d'accordo con la società di cambiare aria. La rescissione del contratto è stata decisa senza che Zambelli percepisca alcuna buonuscita, modalità che rappresenta la prassi quando si rompe un contratto consensualmente firmato. Il 29enne di Gavardo riceverà solo la parte di stipendio (che complessivamente ammonta a circa 250mila euro l'anno) che la società lo scorso gennaio gli congelò, al pari di quanto avvenne per altri senatori dallo stipendio pesante, a causa delle difficoltà di bilancio.
L'addio potrà trasformarsi in un arrivederci? La speranza, per le doti morali e umane di Zambelli, e per il suo attaccamento alla maglia, è questa. (red.)