Da Non Credere

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Liriometeo
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Messaggio da Liriometeo »

http://www.ilsecoloxix.it/p/speciali/20 ... logi.shtml



Genova - “Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse”. O anche, se preferite, “Piove, senti come piove madonna come piove senti come viene giù (uh)”.Va bene. Piove sempre. L’abbiamo capito. Ma perché passare il tempo - tutto il tempo - a parlare del tempo? È sempre brutto? Chi lo dice? I meteorologi. E tutti dietro. Eppure si sa che i meteorologi sono agenti del caos. Ormai dovremmo averlo capito che ci plagiano, convincendoci che intorno a noi fischia il vento e infuria la bufera anche se splende il sol dell’avvenire. Loro insistono. Tempi cupi.Sicuramente è una distorsione della memoria, dettata dal fatto che uscivo più spesso mentre adesso me ne sto sempre tappato in casa (la sociopatia è un’arte che richiede costante esercizio) ma secondo me anni fa pioveva di più.In ogni caso, infischiandosene di dati e statistiche su estati più calde o più fredde della media stagionale (il concetto stesso di media dice che la media, per essere media, deve essere necessariamente data da valori sopra e sotto la media) quel che resta è lo stato di allarme perenne.

Chissà per quale ragione evolutiva i meteorologi sono diventati i nemici naturali degli albergatori e dei ristoratori? Come il piccione teme il gabbiano, creatura feroce e demoniaca, mitizzata da ornitologi lobbysti tipo Richard Bach e quell’altro spagnolo, autori di opere ingannevoli sulla meraviglia dei gabbiani come Jonathan Livingston e “La gabbianella e il gatto”, quando i gabbiani, lo sapete bene, oltre a far piovere dal cielo le loro dannatissime deiezioni - “sui nostri volti silvani, su le nostre mani”, avrebbe detto D’Annunzio - passano il tempo a sbrindellare i corpi dei piccioni che hanno appena cacciato, insaziabili e tronfi, killer assetati di sangue che dovremmo abbattere (insieme ai piccioni) a fucilate…ma mi sono distratto dietro all’odio (e al terrore) che mi suscitano quei polli volanti!

Dov’ero rimasto? Ah, i meteorologi. Dicevamo, i meteorologi per gli operatori turistici sono come i gabbiani per i piccioni. Ci terrorizzano e ci scoraggiano. Ma ormai dovremmo essere immuni da questi inattendibili infingardi che si fanno chiamare colonnelli (ma poi perché? Comandano divisioni di fanteria? Ordinano attacchi aerei? Se chiamate loro colonnelli pretendo che chiamiate me come minimo “Generale supremo”, come MacArthur nella seconda guerra mondiale, fatelo e diventerò l’eroe che lotterà nel vostro nome contro la congiura dei colonnelli). E invece no. Noi ci facciamo plagiare. Anzi. Voi vi fate plagiare. Ma non vi sto giudicando. Io ero come voi. Succube e cieco di fronte alla Verità. Prima di vedere la Luce c’ero dentro fino al collo anche io. Vittima di un feroce e inflessibile nemico armato di bacchetta e tabellone luminoso. Un nemico da tempo inserito nella mia lista dei nemici. Non so se voi abbiate una lista dei nemici. Se non l’avete, vi consiglio di stilarla.

Io e il mio amico Emilio (90 kg di muscoli, sigaretta senza filtro in bocca, stivali texani) l’abbiamo. Non è in comune, ma usiamo criteri simili. L’assunto di base è: un giorno tutto questo rancore vi sarà utile. Un criterio essenziale è dato dall’irremovibilità. Una volta che un nemico entra nella lista dei nemici è come un diamante, per sempre. La sua sorte è segnata. Aspettiamo solo di veder passare il suo cadavere dalla riva del fiume. Facendo di tutto per accelerare l’avvenimento. Altra caratteristica è che i nemici della lista non sanno di essere nella lista. La maggior parte dei miei nemici non sa nemmeno che esisto. Avvertenza: una buona lista dovrebbe essere lunga, costantemente e maniacalmente aggiornata, e funzionare come il triage del Pronto Soccorso: si procede in ordine di arrivo, salvo gravi eccezioni.

Dentro la mia lista ci sono un professore dell’università di Sassari, amico di mio padre, che non faceva che andare avanti indietro dalla Cina, rendendomi molto invidioso, un caposquadra dei Vigili del fuoco che a suo tempo mi dette una pennellata per come portavo gli stivali (aveva ragione, ma non è questo il punto), uno scribacchino autopubblicato che, mentre lo deridevo da Feltrinelli, mi sputò in faccia e poi, nonostante tenessi le mani dietro la schiena perché non potevo farlo a pezzi davanti a troppi testimoni, chiamò la polizia sostenendo che lo stessi colpendo, una grafica con la fissa dei primi piani e del colore rosa, tutti gli studenti universitari bolognesi, gli ex fidanzati di quelle che ormai sono diventate mie ex fidanzate (ricordate l’irremovibilità, tocca farsi carico anche dei rancori passati), il gabbiano che mi rovinò una giacca il 29 settembre 2003 e, soprattutto, un meteorologo: Stefano Ghetti. Che, sparito dai miei radar, fino a poco tempo fa annunciava quotidiane sciagure dai microfoni di Radio Capital. Correva l’anno del signore 2006.

Ero in Sardegna, a Ploaghe, paese dei miei avi che usavo come base per scorribande regionali insieme al fido Emilio. Nota: mio padre è fissato con Radio Capital. La ascolta sempre e si fida ciecamente. E io, che sono un figlio rispettoso e devoto, mi fidavo di lui. Quindi di Radio Capital. Quindi di Stefano Ghetti. Il quale non faceva altro che annunciare burrasche. Io lo seguivo con ostinazione. Puntualmente, ogni mattina, il suo bollettino di guerra dava pioggia. Pioggia ovunque volessi andare. Ma si concludeva con una formula così ambigua, geniale e diabolica, da risultare inattaccabile: “bello altrove”. Ma altrove dove? Sia che restassi a casa, scoraggiato, (e sgomento, quando vedevo brillare il sole fuori dalla finestra) sia che tentassi la sorte spostandomi a Nord Sud Ovest Est, trovando solo nuvole, pioggia, vento, freddo, vinceva lui. Dove stavo io c’era pioggia? Beh, ma era bello altrove. Dove stavo io c’era il sole? Lui l’aveva detto che altrove era bello, buon per me.

Quell’estate fu la mia via di Damasco. A furia di cercare l’altrove, senza trovarlo mai, l’illuminazione: ho smesso di credere. In mio padre (sul meteo). In Radio Capital. In Stefano Ghetti (che sia dannato). E, per la proprietà transitiva (che Emilio, abile matematico dilettante, ha tentato per anni di spiegarmi, come la formula delle equazioni di secondo grado, naturalmente senza riuscirci) in tutti i meteorologi. Aprite gli occhi! Svegliatevi! Parlano di mutamenti climatici ma, al netto delle truffe, arcinote, anche quelli in buona fede sono gente capace di sostenere “scioglimento dei ghiacci altrove”, “desertificazione altrove”. Non hanno la più pallida idea di che tempo farà domani, figuriamoci se possono prevedere cosa succederà tra qualche secolo. No, dobbiamo accettare che sappiamo di non sapere niente del clima e godere del suo insondabile mistero. Andiamo al mare, viaggiamo, stiamo in città, facciamo gite al lago, ai monti, sui prati. E se piove? Piove, santo Dio, è solo acqua. E poi non avete contato quante volte c’è stato il sole in questi giorni? Orsù, smettete di lamentarvi, partite, o restate, ma infischiatevene di che tempo che fa. E, al primo menagramo, meteorologo o meteoropatico che sia, rispondete col verso più importante e sottovalutato della Pioggia nel pineto. A Ermione, D’Annunzio dice tante cose: sui vestimenti leggeri, sui freschi pensieri, etc, etc. Ma, soprattutto, nel primo verso le dice inequivocabilmente, irrevocabilmente e perentoriamente: Taci!
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simone
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Re: Da Non Credere

Messaggio da simone »

ma non ho capito se è un comico oppure no.
se non lo è è preoccupante la cosa. :boh:
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oscarbs
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Re: Da Non Credere

Messaggio da oscarbs »

Angosciante. :roll:
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Re: Da Non Credere

Messaggio da simone »

oscarbs ha scritto:Angosciante. :roll:


bravo il termine giusto angosciante. io aggiungerei anche farneticante
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Re: Da Non Credere

Messaggio da StefanoBs »

Più che altro illeggibile... scritto a telegramma, con mille punti.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
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simone
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Re: Da Non Credere

Messaggio da simone »

Quello che non capisco è il perchè se la prende cosi con Stefano Ghetti, peraltro sempre molto misurato con le previsioni. io le sentivo tutti i giorni su radio capital e non era mai fuori dalle righe.
per quello ho l'impressione che sia più un umorista(scadente) che non uno scrittore
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Re: Da Non Credere

Messaggio da giak66 »

http://cultura.panorama.it/libri/marco- ... intervista

scrittore emergente che pur di emergere probabilmente spara a zero su tutto e tutti, quindi non gli darei nemmeno molto peso. :coffee:
anche se su un paio si cose mi trovo d'accordo, mi pare in generale demenziale e illeggibile
Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito

https://www.youtube.com/channel/UCxajIt ... kVXijTqkgg
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Re: Da Non Credere

Messaggio da simone »

purtroppo vedo che la tendenza è a sparare a zero al meteorologo o se non altro a denigrare in maniera offensiva questa scienza.

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prendo questa messa online da Corigliano.
Se ci fosse un albo o associazione dei meteorologi ci sarebbero tutte le condizioni per una denuncia.

é un peccato che una estate tutta da analizzare, sia diventata il pretesto per sparare a zero sulla meteorologia.
scusatemi i termini ma oramai si leggono "minchiate" ogni giorno, alcune volutamente offensive.
Ma certa gente perchè invece di rompere le palle ,non si sveglia alla mattina e invece di leggere le previsioni apre la finestra e guarda fuori????
saremmo tutti più contenti :roll:
Appassionato di meteorologia.

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marco71
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Re: Da Non Credere

Messaggio da marco71 »

Quanto ci mancano.....

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Purtroppo è cambiato tutto... Sicuramente dal punto di vista mediatico ci sono giornalisti che sguazzano nello sparare nel mucchio, sicuramente ci sono in giro parecchi fanfaroni, (e per la gente è difficile capire chi la spara e basta e chi invece fa delle analisi serie pur magari sbagliando), ma è altrettanto vero che è cambiata la cultura meteo dei comuni cittadini che pretendono di sapere quante gocce cadranno nel tal minuto, nella tal via.... e possibilmente tra 5 giorni....
Provate voi a mettere una previsione come quella fatta in Sardegna nella foto che ho postato.... Una volta nessuno ci avrebbe pensato, ci si accontentava di un VARIABILE, di una previsione fatta a 24 ore (rarissimamente si spingevano a 2-3 giorni) dai pochissimi meteorologi in campo, oggi se ad uno dici che domani sarà variabile o instabile, ti guarda perplesso e se ti va bene ti risponde: "son capace anch'io a fare le previsioni cosi, dopo guardo su internet"... La gente comune non sà cosa c'è dietro ad una previsione, non valuta tutti i microclimi Italiani e non si accontenta come dice Simone di guardare fuori dalla finestra... Peccato perchè stanno rovinando tutto senza godere dei pro e contro di quello che ci riserva il clima..
Ultima modifica di marco71 il mer 20 ago, 2014 10:23, modificato 3 volte in totale.
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Liriometeo
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Re: Da Non Credere

Messaggio da Liriometeo »

Manca la loro serietà !!
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La verità vince sempre purché si abbia la capacità di riconoscerla ( cit. )
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topesio
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Re: Da Non Credere

Messaggio da topesio »

Le previsioni su radio capital (fantastica per la programmazione musicale) ora sono gestite da il meteo.it ed è imbarazzante la presentazione del bollettino quando dice: "...IL METEO.IT, dove "IL" fa la differenza".
Con queste situazioni come si fa ad accreditare la meteo?

Non entro nel merito della previsione di ieri per oggi che al nord (generico) dava perturbato dalla serata....
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