A quanto si è appreso, assieme ad alcuni amici il quarantenne era giunto al Passo Maniva di prima mattina e nonostante il fatto che la giornata, a causa della nebbia, non fosse certo l'ideale, assieme agli amici ha deciso di intraprendere l'escursione.
La comitiva, una volta superata la galleria artificiale che protegge dallo scarico della neve dal sovrastante Dosso Alto, si è trovata nella necessità di dover superare l'ostacolo costituito dalla neve accumulatasi sulla strada perché scaricata da un altro «canalone» più alto.
Il Camelo, come gli altri componenti la comitiva, era munito di scarponi e ramponi da ghiaccio. Questo purtroppo non gli ha impedito di perdere l'appoggio proprio mentre si trovava sulla verticale di un canalone particolarmente scosceso. In quel punto il fianco della montagna fa registrare una pendenza valutabile oltre i 50 gradi.Inarrestabile la caduta verso il basso dell'escursionista. Dopo aver più volte picchiato contro il fondo ghiacciato, il quarantenne si è fermato solo oltre duecento metri più a valle. Pesantissimi i traumi subiti nella rovinosa caduta, che hanno interessato anche il capo e ne hanno determinato il decesso.
dal GdB
