Valnghe E Media
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per ritornare sull'argomento, mi sembra che i media ci stiano prendendo gusto a parlare di montagna e valanghe senza sapere di cosa parlano (come spesso capita tra l'altro).
Adesso gli sci alpinisti o peggio "quelli che vanno fuori pista" sono equiparati ad una razza di criminali da sanzionare e da esporre al pubblico ludibrio.
Io sinceramente sono stufo di sentire anche dalla gente comune certi discorsi che trasudano ignoranza, malafede e stupidità. Certo che in montagna bisogna essere attrezzati, sapere cosa si sta facendo e non correre inutili rischi. Ma ora si sta veramente esagerando. Non c'è cultura della montagna, non c'è rispetto per i suoi frequentatori.
Gli incidenti capitano, ma invocare arresti, multe... vogliamo vietare l'alpinismo? allora vietiamo le auto che causano infinitamente più morti delle valanghe in montagna!
Adesso gli sci alpinisti o peggio "quelli che vanno fuori pista" sono equiparati ad una razza di criminali da sanzionare e da esporre al pubblico ludibrio.
Io sinceramente sono stufo di sentire anche dalla gente comune certi discorsi che trasudano ignoranza, malafede e stupidità. Certo che in montagna bisogna essere attrezzati, sapere cosa si sta facendo e non correre inutili rischi. Ma ora si sta veramente esagerando. Non c'è cultura della montagna, non c'è rispetto per i suoi frequentatori.
Gli incidenti capitano, ma invocare arresti, multe... vogliamo vietare l'alpinismo? allora vietiamo le auto che causano infinitamente più morti delle valanghe in montagna!
- StefanoBs
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Re: Valnghe E Media
Ho notato anch'io questo strano atteggiamento verso tragedie umane.. non si può sempre generalizzare, altrimenti tutti quelli che muoiono in auto sono dei killer che andavano a 200km/h.. purtroppo non è così, la fatalità può essere a volte la discriminante.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: Valnghe E Media
zakkaccio ha scritto:per ritornare sull'argomento, mi sembra che i media ci stiano prendendo gusto a parlare di montagna e valanghe senza sapere di cosa parlano (come spesso capita tra l'altro).
Adesso gli sci alpinisti o peggio "quelli che vanno fuori pista" sono equiparati ad una razza di criminali da sanzionare e da esporre al pubblico ludibrio.
Io sinceramente sono stufo di sentire anche dalla gente comune certi discorsi che trasudano ignoranza, malafede e stupidità. Certo che in montagna bisogna essere attrezzati, sapere cosa si sta facendo e non correre inutili rischi. Ma ora si sta veramente esagerando. Non c'è cultura della montagna, non c'è rispetto per i suoi frequentatori.
Gli incidenti capitano, ma invocare arresti, multe... vogliamo vietare l'alpinismo? allora vietiamo le auto che causano infinitamente più morti delle valanghe in montagna!
I circa 4000 morti all'anno sulle strade, interessano molto meno , sia ai media , ma sopratutto allo stato, basta che paghino i bolli , le multe , le accise sul carburante ecc.. ecc
Forse un giorno , quando faranno pagara 1000€ di bollo ai scialpinisti , sentiremo parlare molto meno di tragedie in montagna
- mauro66
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Re: Valnghe E Media
e si Zac..ormai lo scialpinista è paragonato ad un criminale degno di galera....mah...
Premesso che ieri e oggi me ne guardo bene di andarmene in giro con le pelli ma onestamente ogni anno questa storia del fuori pista e delle valanghe a un poco stufato.
Fino a prova contraria io sono libero di andarmene in giro per i monti dove meglio credo (in alternativa facciano i decreti per impedirmi gli spostamenti come per i tifosi di calcio) , e sta nelle cose la possibilità che possa capitare una disgrazia (le stesse possbilità che ho di morire guidando la macchina mentre vado in montagna).
Quello che manca purtroppo è la cultura della montagna , dei tempi che necessitano per farsi almeno una piccola esperienza ( e lo posso ben dire dopo 25 anni di scialpinismo) della capacità di limitarsi e comunque bisogna sempre ricordare che la montagna è più forte di noi e vincerà sempre lei..
Mauro
Premesso che ieri e oggi me ne guardo bene di andarmene in giro con le pelli ma onestamente ogni anno questa storia del fuori pista e delle valanghe a un poco stufato.
Fino a prova contraria io sono libero di andarmene in giro per i monti dove meglio credo (in alternativa facciano i decreti per impedirmi gli spostamenti come per i tifosi di calcio) , e sta nelle cose la possibilità che possa capitare una disgrazia (le stesse possbilità che ho di morire guidando la macchina mentre vado in montagna).
Quello che manca purtroppo è la cultura della montagna , dei tempi che necessitano per farsi almeno una piccola esperienza ( e lo posso ben dire dopo 25 anni di scialpinismo) della capacità di limitarsi e comunque bisogna sempre ricordare che la montagna è più forte di noi e vincerà sempre lei..
Mauro
Re: Valnghe E Media
la montagna va conosciuta e rispettata e questo è basilare. Poi oggi io ero su, un po' di rischio c'è sempre ma viste le basse temperature sapevo che era un rischio abbastanza limitato. Non ho visto un singlo distacco degno di nota oggi
- diegoclimb
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Re: Valnghe E Media
Non sono d'accordo in tutto e per tutto su ciò che avete detto. Mi spiego meglio.
Fermo restando la libertà di ognuno di noi di muoversi liberamente sulle mantagne, è chiaro che se provoco un distacco, non solo metto a repentaglio la mia vita, ma anche quella di altre persone, così come se guido a 200 all'ora in città ho la stessa probabilità di provocare vittime. Chi provoca vittime in auto è perseguito dalla legge, non vedo perchè non lo debba essere chi provoca vittime in montagna.
Certo che voi siete esperti e sapete quando uscire, certo che non c'è una cultura della montagna (basta vedere che le ciaspole di plastica a 30 euro vengono vendute al supermercato!!!) e certo anche che i media esagerano e generalizzano, certo anche però che ogni inverno si muore sotto le valanghe.
Sul giornale di oggi è riportata la notizia di un pensionato (non mi ricordo di dove) travolto e morto da una valanga da lui provocata. Era già stato multato un mese fa per lo stesso motivo.
Lungi da me il voler fare polemica.
Fermo restando la libertà di ognuno di noi di muoversi liberamente sulle mantagne, è chiaro che se provoco un distacco, non solo metto a repentaglio la mia vita, ma anche quella di altre persone, così come se guido a 200 all'ora in città ho la stessa probabilità di provocare vittime. Chi provoca vittime in auto è perseguito dalla legge, non vedo perchè non lo debba essere chi provoca vittime in montagna.
Certo che voi siete esperti e sapete quando uscire, certo che non c'è una cultura della montagna (basta vedere che le ciaspole di plastica a 30 euro vengono vendute al supermercato!!!) e certo anche che i media esagerano e generalizzano, certo anche però che ogni inverno si muore sotto le valanghe.
Sul giornale di oggi è riportata la notizia di un pensionato (non mi ricordo di dove) travolto e morto da una valanga da lui provocata. Era già stato multato un mese fa per lo stesso motivo.
Lungi da me il voler fare polemica.
Re: Valnghe E Media
Da alpinista di un certo livello vorrei dire semplicemente questo: le montagne sono di tutti e quindi trovo ingiusto volerne vietare l'accesso o l'utilizzo (termine brutto, perchè le montagne si vivono, si temono, si rispettano, si scalano, ma serve a dare l'idea).
D'altra parte però, con l'arrivo di strumentazioni tecniche a portata di chiunque (gli sci da sci-alpinismo o le ciaspole, ma anche le picozze da cascata di ghiaccio ora le trovate davvero anche al supermercato sotto casa, mentre fino a qualche anno fa si doveva andare solo in qualche negozio specializzato), di abbigliamento tecnico a portata di tutti, di mezzi a portata di tutti (chi aveva una motoslitta fino a qualche anno fa?) il numero di persone che le frequentano è aumentato in maniera esponenziale.
Gioco forza è allora una questione di numeri, un pò come quando il traffico automobilistico era la metà della metà della metà di oggi e quindi il numero di incidenti e di morti era ben inferiore. Ma anche di qualità. Se prima in montagna ci andavano solo persone preparate od esperte, ora ci può andare chiunque. Così come chiunque ormai guida un'auto.
Di conseguenza: + persone - preparazione = + vittime
Poi se i media vedono le montagne assassine, beh, questo è il giornalismo di sensazione che fa vendere giornali o attira pubblico davanti al video.
D'altra parte però, con l'arrivo di strumentazioni tecniche a portata di chiunque (gli sci da sci-alpinismo o le ciaspole, ma anche le picozze da cascata di ghiaccio ora le trovate davvero anche al supermercato sotto casa, mentre fino a qualche anno fa si doveva andare solo in qualche negozio specializzato), di abbigliamento tecnico a portata di tutti, di mezzi a portata di tutti (chi aveva una motoslitta fino a qualche anno fa?) il numero di persone che le frequentano è aumentato in maniera esponenziale.
Gioco forza è allora una questione di numeri, un pò come quando il traffico automobilistico era la metà della metà della metà di oggi e quindi il numero di incidenti e di morti era ben inferiore. Ma anche di qualità. Se prima in montagna ci andavano solo persone preparate od esperte, ora ci può andare chiunque. Così come chiunque ormai guida un'auto.
Di conseguenza: + persone - preparazione = + vittime
Poi se i media vedono le montagne assassine, beh, questo è il giornalismo di sensazione che fa vendere giornali o attira pubblico davanti al video.
- mauro66
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Re: Valnghe E Media
Diego, sicueramente chi provoca danno per se e sopratutto per gli altri per suo divertimento va perserguito ...ma dove sta il confine tra la sciagura causata per responsabilità personali e quella dovuta all'imponderabile ??
Detto questo , non basterà mai ricordare a tutti , che prima di affrontare la montagna in tutte le sue vesti , serve adeguata preparazione, equipaggiamenti adatti , conoscenza del'ambiente che si frequenta e tanta esperienza ...che purtroppo non basta mai visto che spesso le vittime sono esperti e presunti tali.
Io nel mio piccolo quanto vado a disturbare l'ambiente alpino cerco di farlo con il massimo della prudenza possibile...mettendo in pratica i vari insegnamenti ricevuti (dal Cai da chi è più esperto di me ..)..anche se sono conscio che l'imponderabile è sempre dietro l'angolo..e l'imponderabile può anche essere l'inseperto di giornata che ti taglia con una tavola o con gli sci un pendio a monte...
Ciao
Mauro
Detto questo , non basterà mai ricordare a tutti , che prima di affrontare la montagna in tutte le sue vesti , serve adeguata preparazione, equipaggiamenti adatti , conoscenza del'ambiente che si frequenta e tanta esperienza ...che purtroppo non basta mai visto che spesso le vittime sono esperti e presunti tali.
Io nel mio piccolo quanto vado a disturbare l'ambiente alpino cerco di farlo con il massimo della prudenza possibile...mettendo in pratica i vari insegnamenti ricevuti (dal Cai da chi è più esperto di me ..)..anche se sono conscio che l'imponderabile è sempre dietro l'angolo..e l'imponderabile può anche essere l'inseperto di giornata che ti taglia con una tavola o con gli sci un pendio a monte...
Ciao
Mauro
Re: Valnghe E Media
diegoclimb ha scritto:Non sono d'accordo in tutto e per tutto su ciò che avete detto. Mi spiego meglio.
Fermo restando la libertà di ognuno di noi di muoversi liberamente sulle mantagne, è chiaro che se provoco un distacco, non solo metto a repentaglio la mia vita, ma anche quella di altre persone, così come se guido a 200 all'ora in città ho la stessa probabilità di provocare vittime. Chi provoca vittime in auto è perseguito dalla legge, non vedo perchè non lo debba essere chi provoca vittime in montagna.
Certo che voi siete esperti e sapete quando uscire, certo che non c'è una cultura della montagna (basta vedere che le ciaspole di plastica a 30 euro vengono vendute al supermercato!!!) e certo anche che i media esagerano e generalizzano, certo anche però che ogni inverno si muore sotto le valanghe.
Sul giornale di oggi è riportata la notizia di un pensionato (non mi ricordo di dove) travolto e morto da una valanga da lui provocata. Era già stato multato un mese fa per lo stesso motivo.
Lungi da me il voler fare polemica.
sono del tuo stesso parere..
Re: Valnghe E Media
ma infatti un conto è procedere contro chi si rende responsabile di comportamenti che recano danno ad altri. Un altro è criminalizzare tutti.pataste ha scritto:diegoclimb ha scritto:Non sono d'accordo in tutto e per tutto su ciò che avete detto. Mi spiego meglio.
Fermo restando la libertà di ognuno di noi di muoversi liberamente sulle mantagne, è chiaro che se provoco un distacco, non solo metto a repentaglio la mia vita, ma anche quella di altre persone, così come se guido a 200 all'ora in città ho la stessa probabilità di provocare vittime. Chi provoca vittime in auto è perseguito dalla legge, non vedo perchè non lo debba essere chi provoca vittime in montagna.
Certo che voi siete esperti e sapete quando uscire, certo che non c'è una cultura della montagna (basta vedere che le ciaspole di plastica a 30 euro vengono vendute al supermercato!!!) e certo anche che i media esagerano e generalizzano, certo anche però che ogni inverno si muore sotto le valanghe.
Sul giornale di oggi è riportata la notizia di un pensionato (non mi ricordo di dove) travolto e morto da una valanga da lui provocata. Era già stato multato un mese fa per lo stesso motivo.
Lungi da me il voler fare polemica.
sono del tuo stesso parere..
- diegoclimb
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Re: Valnghe E Media
mauro66 ha scritto:Diego, sicueramente chi provoca danno per se e sopratutto per gli altri per suo divertimento va perserguito ...ma dove sta il confine tra la sciagura causata per responsabilità personali e quella dovuta all'imponderabile ??
Mauro
Proprio qui sta la questione. Il confine è invisibile secondo me. Ma quando si è molto al di là del confine e quindi le responsabilità sono evidenti, bisogna intervenire, anche con misure drastiche. Sono convinto che prima di arrivare alle misure drastiche serva dare agli escursionisti una cultura di base per andare in montagna, a tutti i livelli, dall'escursione sui sentieri, all'alpinismo, all'arrampicata, al ghiaccio. Tramite la scuola ad esempio, ci sono nazioni che fin dalle elementari introducono elementi di studio legati alla montagna (Francia) come anche al mare. I rifugisti potrebbero rappresentare una buona mano in tal senso. Non è la prima volta che vedo famiglie affrontere sentieri anche impegnativi con bambini che indossano scarpe da ginnastica e non hanno con se uno staccio di impermeabile. Io quando li incontro (frequento l'Alto Adige d'estate) attacco bottone con una scusa qualsiasi e arrivo a cazziarli (con le buone ) per l'abbigliamento.
Insomma, manca la cultura...
Re: Valnghe E Media
diegoclimb ha scritto:mauro66 ha scritto:Diego, sicueramente chi provoca danno per se e sopratutto per gli altri per suo divertimento va perserguito ...ma dove sta il confine tra la sciagura causata per responsabilità personali e quella dovuta all'imponderabile ??
Mauro
Proprio qui sta la questione. Il confine è invisibile secondo me. Ma quando si è molto al di là del confine e quindi le responsabilità sono evidenti, bisogna intervenire, anche con misure drastiche. Sono convinto che prima di arrivare alle misure drastiche serva dare agli escursionisti una cultura di base per andare in montagna, a tutti i livelli, dall'escursione sui sentieri, all'alpinismo, all'arrampicata, al ghiaccio. Tramite la scuola ad esempio, ci sono nazioni che fin dalle elementari introducono elementi di studio legati alla montagna (Francia) come anche al mare. I rifugisti potrebbero rappresentare una buona mano in tal senso. Non è la prima volta che vedo famiglie affrontere sentieri anche impegnativi con bambini che indossano scarpe da ginnastica e non hanno con se uno staccio di impermeabile. Io quando li incontro (frequento l'Alto Adige d'estate) attacco bottone con una scusa qualsiasi e arrivo a cazziarli (con le buone ) per l'abbigliamento.
Insomma, manca la cultura...
quoto! Il rischio gratuito che mette a repentaglio la propria vita lo disapprovo, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole. Il rischio gratuito che mette a repentaglio anche la vita e la sicurezza degli altri, invece, va combatutto in ogni modo. Sia sulla strada, sia sulle piste, sia da qualsiasi altra parte.
“Gli appassionati di meteorologia sono in parte scienziati, in parte poeti; gioiscono delle forme e dei colori che glorificano il tempo, si deliziano degli estremi”
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Re: Valnghe E Media
Da sci alpinista, non trovo giusto ciò che i media dicono perchè principalmente non sanno di cosa parlano, non sanno dell'amore verso la montagna, del rispetto che le si porta ogni qual volta ci si confronti con essa, della fatica e della sofferenza nel raggiungere certe vette, e il vietare il fuoripista e quindi lo sci alpinismo lo vedo come uno scempio verso questo sport. vietare lo scialpinismo è come uccidere quell'amore che si prova verso la montagna, certo che poi bisogna portarle rispetto perche lei non perdona, con un rischio 4 conviene stare nel letto a dormire, sfidarla con quel grado significa superare quella sottile linea che c'è tra l'amore verso di essa , e la "stupidità" perchè in certe situazioni il gioco non vale la candela,.Poi ovvio le disgrazie ci sono sempre state e ci saranno sempre finchè l'uomo cercherà simbiosi con essa. Personalmente la montagna mi ha portato via due amici mentre cercavano di scalare l'Eiger ma non per questo si può dare una colpa alla montagna, il rischio più o meno forte c'è sempre che tu sia sull'Eiger o che tu sia in Guglielmo.
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Re: Valnghe E Media
Rickybs ha scritto:diegoclimb ha scritto:mauro66 ha scritto:Diego, sicueramente chi provoca danno per se e sopratutto per gli altri per suo divertimento va perserguito ...ma dove sta il confine tra la sciagura causata per responsabilità personali e quella dovuta all'imponderabile ??
Mauro
Proprio qui sta la questione. Il confine è invisibile secondo me. Ma quando si è molto al di là del confine e quindi le responsabilità sono evidenti, bisogna intervenire, anche con misure drastiche. Sono convinto che prima di arrivare alle misure drastiche serva dare agli escursionisti una cultura di base per andare in montagna, a tutti i livelli, dall'escursione sui sentieri, all'alpinismo, all'arrampicata, al ghiaccio. Tramite la scuola ad esempio, ci sono nazioni che fin dalle elementari introducono elementi di studio legati alla montagna (Francia) come anche al mare. I rifugisti potrebbero rappresentare una buona mano in tal senso. Non è la prima volta che vedo famiglie affrontere sentieri anche impegnativi con bambini che indossano scarpe da ginnastica e non hanno con se uno staccio di impermeabile. Io quando li incontro (frequento l'Alto Adige d'estate) attacco bottone con una scusa qualsiasi e arrivo a cazziarli (con le buone ) per l'abbigliamento.
Insomma, manca la cultura...
quoto! Il rischio gratuito che mette a repentaglio la propria vita lo disapprovo, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole. Il rischio gratuito che mette a repentaglio anche la vita e la sicurezza degli altri, invece, va combatutto in ogni modo. Sia sulla strada, sia sulle piste, sia da qualsiasi altra parte.
Nel caso specifico però dubito che sia così frequente che il pericolo per sè, sia anche per altri.. a meno che questi altri non siano responsabili quanto chi ha creato danno..
Io però continuo a insistere sul fattore fatalità... sarà banale, ma a volte su certe cose non è colpa di nessuno, se non di chi ha deciso che era il tuo turno.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: Valnghe E Media
StefanoBs ha scritto:Rickybs ha scritto:diegoclimb ha scritto:mauro66 ha scritto:Diego, sicueramente chi provoca danno per se e sopratutto per gli altri per suo divertimento va perserguito ...ma dove sta il confine tra la sciagura causata per responsabilità personali e quella dovuta all'imponderabile ??
Mauro
Proprio qui sta la questione. Il confine è invisibile secondo me. Ma quando si è molto al di là del confine e quindi le responsabilità sono evidenti, bisogna intervenire, anche con misure drastiche. Sono convinto che prima di arrivare alle misure drastiche serva dare agli escursionisti una cultura di base per andare in montagna, a tutti i livelli, dall'escursione sui sentieri, all'alpinismo, all'arrampicata, al ghiaccio. Tramite la scuola ad esempio, ci sono nazioni che fin dalle elementari introducono elementi di studio legati alla montagna (Francia) come anche al mare. I rifugisti potrebbero rappresentare una buona mano in tal senso. Non è la prima volta che vedo famiglie affrontere sentieri anche impegnativi con bambini che indossano scarpe da ginnastica e non hanno con se uno staccio di impermeabile. Io quando li incontro (frequento l'Alto Adige d'estate) attacco bottone con una scusa qualsiasi e arrivo a cazziarli (con le buone ) per l'abbigliamento.
Insomma, manca la cultura...
quoto! Il rischio gratuito che mette a repentaglio la propria vita lo disapprovo, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole. Il rischio gratuito che mette a repentaglio anche la vita e la sicurezza degli altri, invece, va combatutto in ogni modo. Sia sulla strada, sia sulle piste, sia da qualsiasi altra parte.
Nel caso specifico però dubito che sia così frequente che il pericolo per sè, sia anche per altri.. a meno che questi altri non siano responsabili quanto chi ha creato danno..
Io però continuo a insistere sul fattore fatalità... sarà banale, ma a volte su certe cose non è colpa di nessuno, se non di chi ha deciso che era il tuo turno.
io parlo di fatalità solo se tutti gli altri elementi da considerare non hanno avuto un peso... penso ci siano varie cose da considerare, semplificando ne elenco 3:
-le condizioni meteo
-l'equipaggiamento
-la zona (particolarmente rischiosa o no?)
Se tutti i "parametri" sono rispettati, quindi si tratta di una persona ben equipaggiata, che si sta muovendo in una zona che sa "gestire" e in condizioni climatiche sicure, e nonostante tutto si verifica una slavina, ok, allora son d'accordo nel parlare di fatalità e non vedo alcuna colpa (un pò come un'automobilista che rispetta i limiti, le distanze di sicurezza, ha il veicolo in ottime condizioni e nonostante tutto ha un incidente perchè, per esempio, un'altra auto gli taglia la strada). Ma se manca anche solo uno dei "requisiti", per esempio le condizioni climatiche sconsigliavano i fuoripista, o la zona è particolarmente pericolosa, allora vedo solo l'imprudenza e la piena responsabilità del soggetto, che è giusto paghi. Io la penso così.
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Re: Valnghe E Media
Rickybs ha scritto:StefanoBs ha scritto:Rickybs ha scritto:diegoclimb ha scritto:mauro66 ha scritto:Diego, sicueramente chi provoca danno per se e sopratutto per gli altri per suo divertimento va perserguito ...ma dove sta il confine tra la sciagura causata per responsabilità personali e quella dovuta all'imponderabile ??
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Proprio qui sta la questione. Il confine è invisibile secondo me. Ma quando si è molto al di là del confine e quindi le responsabilità sono evidenti, bisogna intervenire, anche con misure drastiche. Sono convinto che prima di arrivare alle misure drastiche serva dare agli escursionisti una cultura di base per andare in montagna, a tutti i livelli, dall'escursione sui sentieri, all'alpinismo, all'arrampicata, al ghiaccio. Tramite la scuola ad esempio, ci sono nazioni che fin dalle elementari introducono elementi di studio legati alla montagna (Francia) come anche al mare. I rifugisti potrebbero rappresentare una buona mano in tal senso. Non è la prima volta che vedo famiglie affrontere sentieri anche impegnativi con bambini che indossano scarpe da ginnastica e non hanno con se uno staccio di impermeabile. Io quando li incontro (frequento l'Alto Adige d'estate) attacco bottone con una scusa qualsiasi e arrivo a cazziarli (con le buone ) per l'abbigliamento.
Insomma, manca la cultura...
quoto! Il rischio gratuito che mette a repentaglio la propria vita lo disapprovo, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole. Il rischio gratuito che mette a repentaglio anche la vita e la sicurezza degli altri, invece, va combatutto in ogni modo. Sia sulla strada, sia sulle piste, sia da qualsiasi altra parte.
Nel caso specifico però dubito che sia così frequente che il pericolo per sè, sia anche per altri.. a meno che questi altri non siano responsabili quanto chi ha creato danno..
Io però continuo a insistere sul fattore fatalità... sarà banale, ma a volte su certe cose non è colpa di nessuno, se non di chi ha deciso che era il tuo turno.
io parlo di fatalità solo se tutti gli altri elementi da considerare non hanno avuto un peso... penso ci siano varie cose da considerare, semplificando ne elenco 3:
-le condizioni meteo
-l'equipaggiamento
-la zona (particolarmente rischiosa o no?)
Se tutti i "parametri" sono rispettati, quindi si tratta di una persona ben equipaggiata, che si sta muovendo in una zona che sa "gestire" e in condizioni climatiche sicure, e nonostante tutto si verifica una slavina, ok, allora son d'accordo nel parlare di fatalità e non vedo alcuna colpa (un pò come un'automobilista che rispetta i limiti, le distanze di sicurezza, ha il veicolo in ottime condizioni e nonostante tutto ha un incidente perchè, per esempio, un'altra auto gli taglia la strada). Ma se manca anche solo uno dei "requisiti", per esempio le condizioni climatiche sconsigliavano i fuoripista, o la zona è particolarmente pericolosa, allora vedo solo l'imprudenza e la piena responsabilità del soggetto, che è giusto paghi. Io la penso così.
Io conosco una persona che è morta con tutti quei parametri ben rispettati.. forse è per quello che sono sensibile..
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Re: Valnghe E Media
mi dispiace per la persona che conoscevi... seguendo il mio ragionamento, è uno dei casi in cui si può parlare solo di fatalità... non poteva prendere nessun'altra precauzione, è stata una tragica fatalità e null'altro... quando invece si parla di persone che per imprudenza o altro causano disgrazie simili, il discorso cambia...
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