Meteosvizzera Sull'Iceberg Staccatosi...
Inviato: ven 04 apr, 2008 16:11
Negli scorsi giorni è circolata la notizia dello stacco di un enorme iceberg nell'Antartide, in particolare nella penisola di Wilkins. Si tratta di uno strato di circa 570 km2 e dello spessore di 300 metri, che si allontana e finirà per sciogliersi navigando verso acque più tiepide.
Putroppo questi fenomeni non sono un'eccezione e mostrano il graduale sgretolamento dei ghiacci polari. Nel 2002 un blocco ben più vasto, denominato Larsen B e non lontano da quello attuale, con un'estensione di 3250 km2 si era allontanato per trasformarsi gradualmentein acqua.
Anche nell'Artide banchi di ghiaccio sempre più vasti si sciolgono e solo parzialmente si riformano nell'inverno successivo.
La regione di disintegrazione nella penisola di Wilkins di 570 km2 è solo una piccola porzione dell'insieme della penisola giacciata di 13'468 km2.
A scala umana è legittimo chiedersi se questi massi di ghiaccio siano grandi o piccoli confrontandoli con le tecnologie legati alla nostra produzione energetica. Ci siamo quindi posti la domanda: quanta energia dovremmo utilizzare con i nostri mezzi per sciogliere il banco di ghiaccio illustrato sopra e trasformarlo in acqua?
Ecco i nostri calcoli:
400 km2 per uno spessore di 300 m, fanno 171 miliardi di m3 di ghiaccio. Il loro peso è di 157 miliardi di tonnellate.
Per fondere questa quantità di giaccio ci vogliono 14.6 miliardi di GWh.
Per capire cosa vuol dire questa quantità di energia abbiamo preso la produzione elettrica dello scorso anno della centrale nucleare di Goesgen pari a 8'100 GWh.
Se usassimo l'energia prodotta da questa centrale per sciogliere il ghiaccio citato sopra , questa dovrebbe funzionare ininterrottamente per ben 1800 anni!!
Questo semplice calcolo ci mostra come le quantità di energia in gioco nelle fluttuazioni climatiche sono MOLTO più grandi della scala tecnologica umana. Ciononostante l'influsso antropico sul clima, dimostrato anche dalla sgretolamento dei ghiacci polari, è sensibile agendo a sua volta sulle caratteristiche dell'atmosfera, che governano gli scambi energetici tra il sole e la terra. Contemporanemente mostra le nostre possibilità ridotte di trovare delle "compensazioni" tecnologiche ai cambi climatici.
http://www.meteosvizzera.admin.ch/web/i ... sheet.html
Putroppo questi fenomeni non sono un'eccezione e mostrano il graduale sgretolamento dei ghiacci polari. Nel 2002 un blocco ben più vasto, denominato Larsen B e non lontano da quello attuale, con un'estensione di 3250 km2 si era allontanato per trasformarsi gradualmentein acqua.
Anche nell'Artide banchi di ghiaccio sempre più vasti si sciolgono e solo parzialmente si riformano nell'inverno successivo.
La regione di disintegrazione nella penisola di Wilkins di 570 km2 è solo una piccola porzione dell'insieme della penisola giacciata di 13'468 km2.
A scala umana è legittimo chiedersi se questi massi di ghiaccio siano grandi o piccoli confrontandoli con le tecnologie legati alla nostra produzione energetica. Ci siamo quindi posti la domanda: quanta energia dovremmo utilizzare con i nostri mezzi per sciogliere il banco di ghiaccio illustrato sopra e trasformarlo in acqua?
Ecco i nostri calcoli:
400 km2 per uno spessore di 300 m, fanno 171 miliardi di m3 di ghiaccio. Il loro peso è di 157 miliardi di tonnellate.
Per fondere questa quantità di giaccio ci vogliono 14.6 miliardi di GWh.
Per capire cosa vuol dire questa quantità di energia abbiamo preso la produzione elettrica dello scorso anno della centrale nucleare di Goesgen pari a 8'100 GWh.
Se usassimo l'energia prodotta da questa centrale per sciogliere il ghiaccio citato sopra , questa dovrebbe funzionare ininterrottamente per ben 1800 anni!!
Questo semplice calcolo ci mostra come le quantità di energia in gioco nelle fluttuazioni climatiche sono MOLTO più grandi della scala tecnologica umana. Ciononostante l'influsso antropico sul clima, dimostrato anche dalla sgretolamento dei ghiacci polari, è sensibile agendo a sua volta sulle caratteristiche dell'atmosfera, che governano gli scambi energetici tra il sole e la terra. Contemporanemente mostra le nostre possibilità ridotte di trovare delle "compensazioni" tecnologiche ai cambi climatici.
http://www.meteosvizzera.admin.ch/web/i ... sheet.html