Guglielmo In Notturna, Ciaspolata Al Chiaro Di Luna
Inviato: gio 12 mar, 2009 23:39
Si decide Martedi di salire il giorno dopo visto che ci sarà la luna piena. Esco dunque dal lavoro Mercoledi alle 17. L'appuntamento è per le 18,15 a casa di Gianni a Tavernole. Gia qui a casa il fhon soffia "bene". Arrivo a Tavernole all'ora prestabilita. Aspettiamo Paolo e partiamo. Dalla casa di Gianni si vede il Maniva, e da quella distanza si notano chiaramente nubi di neve alzarsi per il forte vento. Pensiamo:"chissà cosa ci aspetta su in cima al Golem!"
Arriviamo a Pezzoro, ci incamminiamo, in settimana si è sciolta molta neve e non si riesce a partire con le ciaspole. Le calziamo comunque poco dopo e saliamo rapidamente il tratto che porta in Pontogna. Qualche sciaplinista ci precede. In pontogna il vento è debole, la neve ancora molta. D'un tratto il mio corpo proietta un ombra sul terreno, mi volto e il disco luminoso della luna spunta dai monti sopra Bovegno, e la neve come per magia si illumina. Proseguiamo per la malga pontogna, breve sosta per guardare il tetto crollato sotto il perso della neve, almeno un metro ancora sul tetto. saliamo il pendio che ci introduce al "ratù"il vento aumenta leggermente ma siamo comunque ancora solo con il pile. Comincia il calvario con la salita vera anche se con il buio sembra di salire piu velocemente. Il vento comincia a farsi notevole, in alto lo si sente ululare fra i pini. Incontriamo alcuni ragazzi che conosciamo che gia ridiscendono con gli sci. Ci dicono che hanno rinunciato in cima alla salita perchè il vento ti butta a terra. Comincia a fare freddo, ci fermiamo a mettere la giacca a vento anche se risulterà quasi un impresa indossarla a causa del forte vento. Alla fine ci riusciamo e si sta decisamente meglio. Pochi minuti e siamo nei pessi degli stalletti alti. Bufera!! Vento che secondo me arrivava ai 100 km/h. A fatica si stava in piedi, bisogna puntarsi bene per non cadere. I ragazzi di prima dicono che c'è solo una persona davanti a noi. Decidiamo di provare a proseguire comunque. Lo spettacolo è incredibile: La luna illumina quasi a giorno con la sua luce fatta anche di ombre. Vedere la neve che si alza sui pendii illuminati dalla luce lunare è indescrivibile. La valtrompia è li con le sue luci e sembra di toccarla con mano. Poco dietro la pianura padana con il suo danzare di illuminazioni. Dietro di noi si vede il lago di garda nonostante la notte. A Nord le alpi in tutta la loro bianca maestosità.Spettacolo signori dico. Impossibile stare fermi piu di tanto, la neve ci sbatte in faccia e negli occhi come tanti aghi e fa malissimo. Ho le mani che sembrano pezzi di ghiaccio, e quando riprende a circolare il sangue il dolore è insopportabile, mi viene quasi da vomitare per il dolore. Stringo i denti e vado avanti, siamo sul pianetto che precede l'ultima salita prima del redentore. Il vento si placa un attimo e quindi riusciamo a voltarci indietro e ammirare lo spettacolo un'altra volta. Sotto di noi verso la pontogna è tutto un camminare di pile frontali. Un sacco di gente sta salendo. Ripartiamo e riparte anche il vento, saliamo l'ultimo tratto e arriviamo al falsopiano che ci introduce al monumento. Qui il vento è pazzesco, wind chill presumo a livelli impensabili, temperatura che ci diranno poi di -6°c. Riusciamo a entratre nella stanza sotto il monumento, un sollievo, anche se il rimbombo che produce il vento è impressionante. Arriva altra gente, tutti con li sci. Lo spettacolo dalla cima è meraviglioso, neve che si solleva, le luci delle basse che sembrano dirci che è impossibile che quassù ci sia una bufera del genere, la catena dell'adamello meravigliosamente illuminata. Sono le 20.40, siamo salito con calma in 1h,50 minuti. Mangiucchiamo qualche cosa e cominciamo la discesa. Le mani mi fanno nuovamente malissimo, i piedi si sono raffreddati, il dolore è quasi insopportabile. Il vento sembra ancora piu forte, ma la discesa è rapida e senza insidie, e ben presto siamo nei pressi del discesù. Il vento cala fino a scomparire durante la ripida discesa. Un sacco di gente sta salendo, almeno un centinaio di persono alla fine avremo incontrato. Addirittura alla malga pontofna qualcuno ha acceso un fuoco e messo su del vin brulè. Senza vento sembra addirittura fare caldo. Alle 22.00 circa siamo alla macchina,Ho sete e prendo la bottiglietta di gatorade che nel frattempo si è trasformata in granita tentando di congelare. Torniamo a casa contenti dell'avventura e ancora con lo spettacolo negli occhi che il nostro caro Golem ha saputo un'altra volta regalarci.. Grazie
Ho cercato di descrivere al meglio quello che ho visto e quello che ho provato in una serata che ha unito la natura alla meteo, sapendo comunque che è un impresa impossibile non provandolo di persona.
Marzio
Arriviamo a Pezzoro, ci incamminiamo, in settimana si è sciolta molta neve e non si riesce a partire con le ciaspole. Le calziamo comunque poco dopo e saliamo rapidamente il tratto che porta in Pontogna. Qualche sciaplinista ci precede. In pontogna il vento è debole, la neve ancora molta. D'un tratto il mio corpo proietta un ombra sul terreno, mi volto e il disco luminoso della luna spunta dai monti sopra Bovegno, e la neve come per magia si illumina. Proseguiamo per la malga pontogna, breve sosta per guardare il tetto crollato sotto il perso della neve, almeno un metro ancora sul tetto. saliamo il pendio che ci introduce al "ratù"il vento aumenta leggermente ma siamo comunque ancora solo con il pile. Comincia il calvario con la salita vera anche se con il buio sembra di salire piu velocemente. Il vento comincia a farsi notevole, in alto lo si sente ululare fra i pini. Incontriamo alcuni ragazzi che conosciamo che gia ridiscendono con gli sci. Ci dicono che hanno rinunciato in cima alla salita perchè il vento ti butta a terra. Comincia a fare freddo, ci fermiamo a mettere la giacca a vento anche se risulterà quasi un impresa indossarla a causa del forte vento. Alla fine ci riusciamo e si sta decisamente meglio. Pochi minuti e siamo nei pessi degli stalletti alti. Bufera!! Vento che secondo me arrivava ai 100 km/h. A fatica si stava in piedi, bisogna puntarsi bene per non cadere. I ragazzi di prima dicono che c'è solo una persona davanti a noi. Decidiamo di provare a proseguire comunque. Lo spettacolo è incredibile: La luna illumina quasi a giorno con la sua luce fatta anche di ombre. Vedere la neve che si alza sui pendii illuminati dalla luce lunare è indescrivibile. La valtrompia è li con le sue luci e sembra di toccarla con mano. Poco dietro la pianura padana con il suo danzare di illuminazioni. Dietro di noi si vede il lago di garda nonostante la notte. A Nord le alpi in tutta la loro bianca maestosità.Spettacolo signori dico. Impossibile stare fermi piu di tanto, la neve ci sbatte in faccia e negli occhi come tanti aghi e fa malissimo. Ho le mani che sembrano pezzi di ghiaccio, e quando riprende a circolare il sangue il dolore è insopportabile, mi viene quasi da vomitare per il dolore. Stringo i denti e vado avanti, siamo sul pianetto che precede l'ultima salita prima del redentore. Il vento si placa un attimo e quindi riusciamo a voltarci indietro e ammirare lo spettacolo un'altra volta. Sotto di noi verso la pontogna è tutto un camminare di pile frontali. Un sacco di gente sta salendo. Ripartiamo e riparte anche il vento, saliamo l'ultimo tratto e arriviamo al falsopiano che ci introduce al monumento. Qui il vento è pazzesco, wind chill presumo a livelli impensabili, temperatura che ci diranno poi di -6°c. Riusciamo a entratre nella stanza sotto il monumento, un sollievo, anche se il rimbombo che produce il vento è impressionante. Arriva altra gente, tutti con li sci. Lo spettacolo dalla cima è meraviglioso, neve che si solleva, le luci delle basse che sembrano dirci che è impossibile che quassù ci sia una bufera del genere, la catena dell'adamello meravigliosamente illuminata. Sono le 20.40, siamo salito con calma in 1h,50 minuti. Mangiucchiamo qualche cosa e cominciamo la discesa. Le mani mi fanno nuovamente malissimo, i piedi si sono raffreddati, il dolore è quasi insopportabile. Il vento sembra ancora piu forte, ma la discesa è rapida e senza insidie, e ben presto siamo nei pressi del discesù. Il vento cala fino a scomparire durante la ripida discesa. Un sacco di gente sta salendo, almeno un centinaio di persono alla fine avremo incontrato. Addirittura alla malga pontofna qualcuno ha acceso un fuoco e messo su del vin brulè. Senza vento sembra addirittura fare caldo. Alle 22.00 circa siamo alla macchina,Ho sete e prendo la bottiglietta di gatorade che nel frattempo si è trasformata in granita tentando di congelare. Torniamo a casa contenti dell'avventura e ancora con lo spettacolo negli occhi che il nostro caro Golem ha saputo un'altra volta regalarci.. Grazie
Ho cercato di descrivere al meglio quello che ho visto e quello che ho provato in una serata che ha unito la natura alla meteo, sapendo comunque che è un impresa impossibile non provandolo di persona.
Marzio