Scrive il mitico Franco Solina:
“"un pezzo di Alpi che una mano gigantesca ha sbalzato lontano dal consorzio dei suoi simili, poggiandolo quasi al limitare della pianura ed a balcone sullo specchio del Sebino"”.
Basterebbe leggere un suo libro per innamorarsi del Guglielmo, per noi che lo ammiriamo ogni giorno da sempre è naturale amarlo, un imponente compagno che ci segue ovunque.
da bambino quando andavo a caccia con mio padre a Sarezzo lui era li che ci guardava, e quando mi congelavo il naso dalle feritoie del capanno mio padre diceva "la sopia sò dal gòlèm".
Adesso salgo in macchina per la Valtrompia e lui sta li con la fedele Almana al fianco, appare e scompare lo perdo a Concesio e mi riappare a Villa carcina sparisce un attimo per riapparire a Sarezzo o a Gardone.
Vado sul lago di Iseo e lui è gia li che mi aspetta, mi allontano verso la pianura, e lui che fa?; anziché rimpicciolirsi piano piano sembra addirittura allargarsi e diventare più grande quasi a voler sempre distinguersi da tutti.
Allora un poco lo invidio per la sua maestosa eternità, ma mentre ci salgo sopra lui mi accoglie purificandomi dai miei problemi con la pace della sua vetta.
dal pizzo cornacchia
dal castello 50mm
dal castello 28mm
dal castello 70mm
dal castello 300mm
p. Zanano
P.Zanano
Maniva
Maniva