Re: Presena
Inviato: mer 21 lug, 2010 23:47
Io per il mio studio sul ghiacciaio dell'Adamello ho utilizzato una mappa che presenta le linee delle nevi del ghiacciaio dal 1820 a oggi. Per problemi di diritti (miei e non) non la pubblico sul forum ma vi posso dire con certezza che al 1903 la lingua che scende dal mandrone arrivava quasi a valle (nel 1820 al 99,9% Mandrone e Lobbia a valle si univano addirittura!!!). Il ghiaccio c'era eccome durante la prima guerra mondiale.
La carta originale del Ghiacciaio dell'Adamello di Julius Payer del 1868 è inequivocabile, a confrontarla con lo stato attuale c'è da non crederci...
Questa carta del 1992 penso di poterla mettere senza problemi:
La freccia rossa indica la lingua di ghiaccio in discesa dal monte Venerocolo.
Nell'estate del 2003 questa lingua si è sconnessa dal ghiacciaio e ovviamente non si è più riconnessa:
Questo solo per fare un altro esempio alternativo a quello del rifugio Mandrone.
Questa immagine è ancora più eloquente:
In ciascuna figura a sinistra l'oggi disastrato ghiacciaio della Lobbia, a destra il Mandrone. Pochi decenni prima erano uniti!
Le lingue Venerocolo-Mandrone risultano poi estremamente vulnerabili per il futuro secondo il modello fisicamente basato che ho utilizzato per determinare i possibili scenari futuri del ghiacciaio (e il trend del passato dà credibilità al modello)
Detto questo... spesso si commette l'errore (e su questo c'è davvero poca conoscenza in giro) di pensare ai ghiacciai al loro massimo splendore nella piccola era glaciale. Questo si fa perchè le prime testimonianze e i vari raffronti si hanno a partire da quell'epoca. Non si hanno immagini del pre-PEG!
In realtà bisogna pensare ai ghiacciai odierni come delle pozzanghere che si stanno prosciugando nel letto di un antico lago (non poi così antico...12000 anni circa):
Fino a poche migliaia di anni fa c'era un unico gigantesco ghiacciaio che copriva tutte le alpi con lingue che arrivavano fino in pianura (oggi in compenso c'è il nostro bel lago di Garda):
Avendo questo minimo quadro di insieme non ci si deve fare sconvolgere dai soliti confronti PEG-OGGI dei vari ghiacciai in stile Al Gore per dimostrare il Global Warming antropico (anzi i ghiacciai non lo dimostrano affatto perchè si ritirano da millenni), ma nemmeno si può pensare che il futuro sia roseo appena c'è un inverno nevoso (come spesso leggo nei forum meteo).
In realtà dallo studio che ho effettuato si evince come purtroppo nemmeno un aumento del 30-40% delle precipitazioni invernali rispetto al ventennio 1979-1999 sarà in grado di bilanciare la perdita di massa dovuta all'aumento medio di temperatura del semestre estivo di di 0.8-1°C. Anzi con un rapporto del genere si è già in pesante deficit. Questo vale per l'Adamello, ma può essere esteso a tanti altri ghiacciai.
La carta originale del Ghiacciaio dell'Adamello di Julius Payer del 1868 è inequivocabile, a confrontarla con lo stato attuale c'è da non crederci...
Questa carta del 1992 penso di poterla mettere senza problemi:
La freccia rossa indica la lingua di ghiaccio in discesa dal monte Venerocolo.
Nell'estate del 2003 questa lingua si è sconnessa dal ghiacciaio e ovviamente non si è più riconnessa:
Questo solo per fare un altro esempio alternativo a quello del rifugio Mandrone.
Questa immagine è ancora più eloquente:
In ciascuna figura a sinistra l'oggi disastrato ghiacciaio della Lobbia, a destra il Mandrone. Pochi decenni prima erano uniti!
Le lingue Venerocolo-Mandrone risultano poi estremamente vulnerabili per il futuro secondo il modello fisicamente basato che ho utilizzato per determinare i possibili scenari futuri del ghiacciaio (e il trend del passato dà credibilità al modello)
Detto questo... spesso si commette l'errore (e su questo c'è davvero poca conoscenza in giro) di pensare ai ghiacciai al loro massimo splendore nella piccola era glaciale. Questo si fa perchè le prime testimonianze e i vari raffronti si hanno a partire da quell'epoca. Non si hanno immagini del pre-PEG!
In realtà bisogna pensare ai ghiacciai odierni come delle pozzanghere che si stanno prosciugando nel letto di un antico lago (non poi così antico...12000 anni circa):
Fino a poche migliaia di anni fa c'era un unico gigantesco ghiacciaio che copriva tutte le alpi con lingue che arrivavano fino in pianura (oggi in compenso c'è il nostro bel lago di Garda):
Avendo questo minimo quadro di insieme non ci si deve fare sconvolgere dai soliti confronti PEG-OGGI dei vari ghiacciai in stile Al Gore per dimostrare il Global Warming antropico (anzi i ghiacciai non lo dimostrano affatto perchè si ritirano da millenni), ma nemmeno si può pensare che il futuro sia roseo appena c'è un inverno nevoso (come spesso leggo nei forum meteo).
In realtà dallo studio che ho effettuato si evince come purtroppo nemmeno un aumento del 30-40% delle precipitazioni invernali rispetto al ventennio 1979-1999 sarà in grado di bilanciare la perdita di massa dovuta all'aumento medio di temperatura del semestre estivo di di 0.8-1°C. Anzi con un rapporto del genere si è già in pesante deficit. Questo vale per l'Adamello, ma può essere esteso a tanti altri ghiacciai.
