GIRO D'ITALIA 2014

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Borgo
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Borgo »

Tappa confermata quella di domani la Ponte di Legno-Val Martello con in mezzo Gavia e Stelvio, in giornata ci sono stati parecchi dubbi ma dopo vari sopralluoghi si è dato l'ok definitivo, ora solo il maltempo potrebbe fermare la corsa ma non credo, anche se non è da escludere qualche fiocco di neve in vetta ai passi.. :smile:

Qualche scatto dal Gavia tratto da gazzetta.it



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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Borgo »

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marco71
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da marco71 »

Tutto pronto...

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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Boss »

Che voglia a fare il Gavia con quel tempo... :roll:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da simone »

Boss ha scritto:Che voglia a fare il Gavia con quel tempo... :roll:


il gavia è una delle più belle salite. metterla all'inizio è un affronto a mio parere verso quella montagna.
una volta me la sono studiata bene perchè dovevo fare da soccorso ad alcuni amici che decisero di farla. lunga e a tratti molto difficile. splendida.una volta era epica con quel tratto sterrato. ora è tutta asfaltata ma il suo fascino rimane :bye:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Boss »

Il lato bresciano è molto bello come salita, su quello non c'è dubbio. Concordo anche che sia un peccato averlo ad inizio tappa, così non fa grande selezione ma in compenso oggi si beccheranno parecchio freddo.
Però col sole è tutta un'altra cosa. :smile:
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marco71
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da marco71 »

Decisione storica al Giro d'Italia: dallo Stelvio discesa con la Safety car per la NEVE

Incredibile decisione al Giro d'Italia: il maltempo impone la Safety car!

In primo piano - Oggi, ore 15.26

I corridori sono arrivati sulla Cima Coppi sotto forti rovesci di neve, ma senza attecchimento al suolo; tuttavia, con una decisione che ha ben pochi precedenti nella storia del ciclismo, ad accompagnarli nella discesa dei tornanti dello Stelvio verso la Val Venosta ci sarà la Safety car.

La neve al suolo non attecchisce ma rende comunque molto scivoloso il tracciato e per evitare cadute o guai peggiori per l'incolumità dei ciclisti si è deciso di ricorrere a questa eccezionale misura precauzionale.

Dunque davanti ad ogni gruppetto ci sarà una moto con bandiera rossa che non potrà essere superata, come fosse una safety car in pista.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Boss »

Allora è una safety bike :mryellow:

E pensare che in pianura è una giornata tardo-primaverile.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Liriometeo »

Che inutili critiche oggi al giro
meteoCologne

La verità vince sempre purché si abbia la capacità di riconoscerla ( cit. )
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Borgo »

marco71 ha scritto:Decisione storica al Giro d'Italia: dallo Stelvio discesa con la Safety car per la NEVE

Incredibile decisione al Giro d'Italia: il maltempo impone la Safety car!

In primo piano - Oggi, ore 15.26

I corridori sono arrivati sulla Cima Coppi sotto forti rovesci di neve, ma senza attecchimento al suolo; tuttavia, con una decisione che ha ben pochi precedenti nella storia del ciclismo, ad accompagnarli nella discesa dei tornanti dello Stelvio verso la Val Venosta ci sarà la Safety car.

La neve al suolo non attecchisce ma rende comunque molto scivoloso il tracciato e per evitare cadute o guai peggiori per l'incolumità dei ciclisti si è deciso di ricorrere a questa eccezionale misura precauzionale.

Dunque davanti ad ogni gruppetto ci sarà una moto con bandiera rossa che non potrà essere superata, come fosse una safety car in pista.



La polemica nasce proprio da questo messaggio che ad alcune ammiraglie è arrivato, ma radio corsa non parlava di safty car che non si poteva superare, anzi parlava di moto con la bandierina rossa per disegnare le traiettorie visto le nubi basse... :boh:


Stasera è saltata fuori la comunicazione di radio corsa che appunto diceva di stare dietro alle moto con la bandiera rossa alzata per affrontare la discesa in tutta sicurezza e che non si poteva attaccare, Quintana e altri 4-5 corridori lo hanno fatto cosi hanno guadagnato quasi 2 minuti sul gruppo maglia rosa.

Il Giro è falsato! :boh:
Ultima modifica di Borgo il mar 27 mag, 2014 20:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da CARLETTO »

Borgo ha scritto:
marco71 ha scritto:Decisione storica al Giro d'Italia: dallo Stelvio discesa con la Safety car per la NEVE

Incredibile decisione al Giro d'Italia: il maltempo impone la Safety car!

In primo piano - Oggi, ore 15.26

I corridori sono arrivati sulla Cima Coppi sotto forti rovesci di neve, ma senza attecchimento al suolo; tuttavia, con una decisione che ha ben pochi precedenti nella storia del ciclismo, ad accompagnarli nella discesa dei tornanti dello Stelvio verso la Val Venosta ci sarà la Safety car.

La neve al suolo non attecchisce ma rende comunque molto scivoloso il tracciato e per evitare cadute o guai peggiori per l'incolumità dei ciclisti si è deciso di ricorrere a questa eccezionale misura precauzionale.

Dunque davanti ad ogni gruppetto ci sarà una moto con bandiera rossa che non potrà essere superata, come fosse una safety car in pista.





La polemica nasce proprio da questo messaggio che ad alcune ammiraglie è arrivato, ma radio corsa non parlava di safty car che non si poteva superare, anzi parlava di moto con la bandierina rossa per disegnare le traiettorie visto le nubi basse... :boh:


Stasera è saltata fuori la comunicazione di radio corsa che appunto diceva di stare dietro alle moto con la bandiera rossa alzata per affrontare la discesa in tutta sicurezza e che non si poteva attaccare, Quintana e altri 4-5 corridori lo hanno fatto cosi hanno guadagnato quasi 2 minuti sul gruppo maglia rosa.

Il Giro è falsato! :boh:


Ben detto Marco :saggio: giro falsato direi :saggio:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da elgnaro »

Vero giro falsato ma Quintana ha dato lo stesso + di 2 minuti a tutti oggi era il più forte in salita.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da duel »

falsato eccome....se la giuria aveva le palle doveva prendere provvedimenti come avviene in formula 1....e son sicuro che se quintana fosse rimasto nel gruppo della maglia rosa..avrebbe avuto difficoltà ad uscire..e non dava quei 2 min....
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Liriometeo »

"Comunicazione di servizio ai signori direttori sportivi. La direzione di organizzazione ha previsto di inserire davanti ai gruppi di testa dei corridori, in base alla situazione che si verrà a creare chiaramente dopo lo scollinamento, delle moto dell'organizzazione con la bandiera rossa alzata. Tutto ciò per evitare che ci siano degli attacchi in discesa, quindi far sì che i corridori siano un attimino fermi nelle loro posizioni ed evitare di prendere dei grossi rischi e rimanere dunque in quella situazione finché gli addetti alla sicurezza non abbasseranno la bandierina rossa".


Che furbata ha fatto quintana , ma possibile che giudici direttore del giro non siano intervenuti ??
Ultima modifica di Liriometeo il mer 28 mag, 2014 10:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Liriometeo »

Ecco la comunicazione ufficiale



http://www.ciclo21.com/giro-italia-audi ... adio-corsa

Chi ha ragione ???

:indeciso: :indeciso: :indeciso:
Ultima modifica di Liriometeo il mer 28 mag, 2014 12:04, modificato 2 volte in totale.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Boss »

Dipende: Quintana ha attaccato con la bandiera rossa alzata oppure abbassata?
Se non avvea nessuna moto davanti, qualcuno dalle ammiraglie non ha pensato di sentire la direzione di gara per chiedere informazioni e regolarsi di conseguenza?
La tappa non l'ho seguita (no avrei modo di farlo), ma mi pare che il pasticcio sia stato fatto un po' da dutti. Dalla direzione con un comunicato che non che sia chiarissimo, e daoi vari ds che non hanno pensato di sentire un po' come funzionava la cosa. E sono li apposta anche per quello. :icon_wink:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Borgo »

Boss ha scritto:Dipende: Quintana ha attaccato con la bandiera rossa alzata oppure abbassata?
Se non avvea nessuna moto davanti, qualcuno dalle ammiraglie non ha pensato di sentire la direzione di gara per chiedere informazioni e regolarsi di conseguenza?
La tappa non l'ho seguita (no avrei modo di farlo), ma mi pare che il pasticcio sia stato fatto un po' da dutti. Dalla direzione con un comunicato che non che sia chiarissimo, e daoi vari ds che non hanno pensato di sentire un po' come funzionava la cosa. E sono li apposta anche per quello. :icon_wink:



Si Quintana ha attaccato in discesa con la bandiera rossa alzata, diciamo che ha fatto una furbata, in termini di regolamento non ha violato nulla è solo una questione di correttezza dato che radio corsa aveva comunicato che per evitare attacchi in discesa sconsiderati visto la nevicata in corso...
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Borgo »

duel ha scritto:falsato eccome....se la giuria aveva le palle doveva prendere provvedimenti come avviene in formula 1....e son sicuro che se quintana fosse rimasto nel gruppo della maglia rosa..avrebbe avuto difficoltà ad uscire..e non dava quei 2 min....



Straquoto Quintana avrebbe avuto parecchia difficoltà ad uscire dal gruppo, se guardiamo alla fine ha dato solo 8 secondi a Hejsiedal e sappiamo tutti che non è l'Hejsiedal del 2012... :icon_wink:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da Liriometeo »

Borgo ha scritto:
duel ha scritto:falsato eccome....se la giuria aveva le palle doveva prendere provvedimenti come avviene in formula 1....e son sicuro che se quintana fosse rimasto nel gruppo della maglia rosa..avrebbe avuto difficoltà ad uscire..e non dava quei 2 min....



Straquoto Quintana avrebbe avuto parecchia difficoltà ad uscire dal gruppo, se guardiamo alla fine ha dato solo 8 secondi a Hejsiedal e sappiamo tutti che non è l'Hejsiedal del 2012... :icon_wink:


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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da wizard »

incredibile il pasticcio di ieri al giro...
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da CARLETTO »

Bravo Pirazzi :yes: finalmente dopo tante critiche sul tuo modo di correre.....ieri hai trovato sia la fuga e sia la gamba giusta :ok: potevi evitare il gesto finale che non fa da esempio per gli atleti futuri,anche se capisco il tuo stato d'animo. :saggio:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da badilantes »

Gavia 1988: la bufera, i soccorsi, l'addio al sogno della mia vita

di Mattia Losi | 27 maggio 2014

Passo Gavia, 5 giugno 1988. Questo non è il racconto di una tappa, non solo: è anche un pezzo della mia vita che se n'è andato per sempre.

Quel 5 giugno il Giro d'Italia parte da Chiesa Valmalenco e arriva a Bormio: i corridori devono percorrere solo 120 chilometri ma in mezzo, dopo l'Aprica, c'è da affrontare il Gavia. Una salita che mette paura a tutti, con poco asfalto e molto sterrato, con tornanti secchi e una pendenza che arriva al 16 per cento. Una tortura infinita di 12 chilometri: perché dopo il tratto iniziale, appena fuori Ponte di Legno, una volta passata Santa Apollonia non lascia mai il tempo di un respiro per riprendere fiato.

I corridori partono come sempre in piena estate, con maglietta a maniche corte e pantaloncini, anche se devono affrontare una tappa di alta montagna. Ma il Gavia quel giorno non è solo alta montagna: sta preparando tutto il campionario che la forza della natura può mettergli a disposizione, pronto a scaricarlo su chi sta salendo i suoi ripidi fianchi.

Su, al Passo, aspettavamo l'arrivo dei corridori: insieme all'amico Alberto guardavamo i fiocchi di neve che scendevano come a dicembre domandandoci se davvero li avrebbero fatti passare, in quelle condizioni. In ogni caso eravamo saliti al Gavia proprio per quello, lasciando per un paio di giorni il lavoro in ospedale: in alta montagna ci può sempre essere bisogno di soccorso. Ora dopo ora, minuto dopo minuto la situazione peggiorava: la nevicata si era trasformata in tormenta, le nubi avevano avvolto il Passo, la visibilità era ridotta a pochi metri. E il vento, come una lama gelata, soffiava fino a rendere quasi impossibile stare in piedi.

Eppure, all'improvviso, ecco iniziare una processione di uomini in bicicletta coperti di neve, intrappolati in uno scafandro di ghiaccio, pietrificati dal gelo eppure ancora in grado di mulinare i pedali, di chiedere aiuto con le ultime forze rimaste. Impossibile riconoscerli: che per primo fosse passato Van der Velde, che Hampsten avesse conquistato la Maglia Rosa e vinto il Giro, che Franco Chioccioli fosse crollato stremato dal gelo e dalla neve lo avremmo saputo solo il giorno dopo.

Su, al Passo del Gavia, la preoccupazione di tutti era soccorrere i corridori, aiutarli a scendere dalla bicicletta, portarli al caldo, asciugarli. Tutti, senza distinzione. Era scomparso il tifo per i campioni e in chi si era arrampicato sul Passo per sostenere i propri beniamini rimaneva solo l'istinto di aiutare gli uomini che, in fila indiana, scollinavano fermandosi per mettere fine al loro calvario.

Ero felice, quella sera: dopo tutto avevo fatto il mio lavoro, quello che avevo sempre sognato di fare. Non sapevo che tornando a Milano da lì a pochi giorni avrei dovuto affrontare il mio, di Gavia: diagnosticando a mia mamma un tumore al cervello che il grande luminare che l'aveva in cura non aveva saputo intuire. L'ultima diagnosi della mia vita, quella che non avrei mai voluto fare. Mia mamma se ne sarebbe andata in pochi mesi, sciogliendosi tra le mie mani come un fiocco di neve impossibile da trattenere. Io avrei chiuso, per sempre, con la medicina.

Ecco perché il Gavia dell'88 per me non è solo una tappa, ma un pezzo della mia vita.

P.S. Ho iniziato a salire al Gavia quando avevo 12 anni. Lì ho imparato a scalare le vette più belle del mondo, che lo circondano con amore, avendo come maestro Dante Vitalini, una delle più grandi guide che la Valtellina abbia mai avuto. Lì ho trovato gli amici del Rifugio Bonetta: Chicco, Silvano, Fabrizia ed Elisa, in rigoroso ordine di età. Lì ho vissuto momenti indimenticabili. Lì mi sono innamorato di Maria Grazia, una donna straordinaria che ogni giorno della sua vita sopporta i miei difetti e le mie debolezze. Per questo, da 41 anni, ci torno tutte le volte che posso. Per me è un appuntamento immancabile.

Potete salirlo in macchina e in moto, oppure sfidarlo in bicicletta: l'asfalto ha addolcito i suoi fianchi ma non ha modificato lo scenario che si trova appena raggiunto il Lago Bianco. Lo sguardo abbraccia le Alpi dal Gran Zebrù all'Adamello. Non passateci di fretta, con lo sguardo distratto di chi rimane con la testa in città. Prendetevi del tempo, muovete qualche passo sui sentieri che lo circondano: non capita spesso di camminare in Paradiso. E se proprio non ce la fate a camminare, sedetevi al Rifugio Bonetta di fronte alla grande vetrata che incornicia la vetta del San Matteo e chiedete un piatto di pizzoccheri del Chicco: in fondo anche quelli sono un pezzetto di Paradiso.

Dimenticavo: il mio amico Alberto ha proseguito con il suo sogno, è ancora il mio medico.

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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da simone »

badilantes ha scritto:Gavia 1988: la bufera, i soccorsi, l'addio al sogno della mia vita

di Mattia Losi | 27 maggio 2014

Passo Gavia, 5 giugno 1988. Questo non è il racconto di una tappa, non solo: è anche un pezzo della mia vita che se n'è andato per sempre.

Quel 5 giugno il Giro d'Italia parte da Chiesa Valmalenco e arriva a Bormio: i corridori devono percorrere solo 120 chilometri ma in mezzo, dopo l'Aprica, c'è da affrontare il Gavia. Una salita che mette paura a tutti, con poco asfalto e molto sterrato, con tornanti secchi e una pendenza che arriva al 16 per cento. Una tortura infinita di 12 chilometri: perché dopo il tratto iniziale, appena fuori Ponte di Legno, una volta passata Santa Apollonia non lascia mai il tempo di un respiro per riprendere fiato.

I corridori partono come sempre in piena estate, con maglietta a maniche corte e pantaloncini, anche se devono affrontare una tappa di alta montagna. Ma il Gavia quel giorno non è solo alta montagna: sta preparando tutto il campionario che la forza della natura può mettergli a disposizione, pronto a scaricarlo su chi sta salendo i suoi ripidi fianchi.

Su, al Passo, aspettavamo l'arrivo dei corridori: insieme all'amico Alberto guardavamo i fiocchi di neve che scendevano come a dicembre domandandoci se davvero li avrebbero fatti passare, in quelle condizioni. In ogni caso eravamo saliti al Gavia proprio per quello, lasciando per un paio di giorni il lavoro in ospedale: in alta montagna ci può sempre essere bisogno di soccorso. Ora dopo ora, minuto dopo minuto la situazione peggiorava: la nevicata si era trasformata in tormenta, le nubi avevano avvolto il Passo, la visibilità era ridotta a pochi metri. E il vento, come una lama gelata, soffiava fino a rendere quasi impossibile stare in piedi.

Eppure, all'improvviso, ecco iniziare una processione di uomini in bicicletta coperti di neve, intrappolati in uno scafandro di ghiaccio, pietrificati dal gelo eppure ancora in grado di mulinare i pedali, di chiedere aiuto con le ultime forze rimaste. Impossibile riconoscerli: che per primo fosse passato Van der Velde, che Hampsten avesse conquistato la Maglia Rosa e vinto il Giro, che Franco Chioccioli fosse crollato stremato dal gelo e dalla neve lo avremmo saputo solo il giorno dopo.

Su, al Passo del Gavia, la preoccupazione di tutti era soccorrere i corridori, aiutarli a scendere dalla bicicletta, portarli al caldo, asciugarli. Tutti, senza distinzione. Era scomparso il tifo per i campioni e in chi si era arrampicato sul Passo per sostenere i propri beniamini rimaneva solo l'istinto di aiutare gli uomini che, in fila indiana, scollinavano fermandosi per mettere fine al loro calvario.

Ero felice, quella sera: dopo tutto avevo fatto il mio lavoro, quello che avevo sempre sognato di fare. Non sapevo che tornando a Milano da lì a pochi giorni avrei dovuto affrontare il mio, di Gavia: diagnosticando a mia mamma un tumore al cervello che il grande luminare che l'aveva in cura non aveva saputo intuire. L'ultima diagnosi della mia vita, quella che non avrei mai voluto fare. Mia mamma se ne sarebbe andata in pochi mesi, sciogliendosi tra le mie mani come un fiocco di neve impossibile da trattenere. Io avrei chiuso, per sempre, con la medicina.

Ecco perché il Gavia dell'88 per me non è solo una tappa, ma un pezzo della mia vita.

P.S. Ho iniziato a salire al Gavia quando avevo 12 anni. Lì ho imparato a scalare le vette più belle del mondo, che lo circondano con amore, avendo come maestro Dante Vitalini, una delle più grandi guide che la Valtellina abbia mai avuto. Lì ho trovato gli amici del Rifugio Bonetta: Chicco, Silvano, Fabrizia ed Elisa, in rigoroso ordine di età. Lì ho vissuto momenti indimenticabili. Lì mi sono innamorato di Maria Grazia, una donna straordinaria che ogni giorno della sua vita sopporta i miei difetti e le mie debolezze. Per questo, da 41 anni, ci torno tutte le volte che posso. Per me è un appuntamento immancabile.

Potete salirlo in macchina e in moto, oppure sfidarlo in bicicletta: l'asfalto ha addolcito i suoi fianchi ma non ha modificato lo scenario che si trova appena raggiunto il Lago Bianco. Lo sguardo abbraccia le Alpi dal Gran Zebrù all'Adamello. Non passateci di fretta, con lo sguardo distratto di chi rimane con la testa in città. Prendetevi del tempo, muovete qualche passo sui sentieri che lo circondano: non capita spesso di camminare in Paradiso. E se proprio non ce la fate a camminare, sedetevi al Rifugio Bonetta di fronte alla grande vetrata che incornicia la vetta del San Matteo e chiedete un piatto di pizzoccheri del Chicco: in fondo anche quelli sono un pezzetto di Paradiso.

Dimenticavo: il mio amico Alberto ha proseguito con il suo sogno, è ancora il mio medico.

(ml@ilsole24ore.com)


bello commuovente.

io ho il ricordo di quella tappa, con van der velde che lo scalò a maniche corte sotto la neve. poi di lui si persero le tracce,credo si fermò da qualche parte a bere e scaldarsi perchè non era più in grado di frenare.credo arrivò con mezz'ora dal primo.
fu una tappa epica ma sconsiderata. potevano veramente morire delle persone senza che se ne accorgessero.
il gavia rimane una delle montagne migliori,forse col pezzo sterrato rimane più epica. però.... rimango della mia idea, piuttosto di metterla all'inizio della tappa(coi corridori a salire da turisti) meglio non metterla
Ultima modifica di simone il gio 29 mag, 2014 10:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da elgnaro »

Bel racconto.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da caramella »

:clapping: .............Commuovente........... :clapping: :good:

:bye: :bye:
Ultima modifica di caramella il gio 29 mag, 2014 13:12, modificato 1 volta in totale.
Antartide......la mia patria!!!!!!!!
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da CARLETTO »

Grandissimo fabio aru :yes: nel nome di Marco Pantani :clapping: :clapping:
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da simone »

forti aru e quintana. credo che quintana abbia vinto il giro. gli altri se la giocano per il podio. spero che Uran regga, dato che è praticamente un bresciano
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da marco71 »

Quanta gente oggi sullo Zoncolan..
Peccato per qualche immancabile personaggio che deve per forza fare gesti pericolosi e senza senso.
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Re: GIRO D'ITALIA 2014

Messaggio da elgnaro »

Al giro l'Italia ha trovato un giovane campione se non riceverà troppa pessione e gli si darà il tempo di crescere abbiamo trovato il futuro per le corse a tappe.
Gran bel grattacapo avrà l'astana a gestire Nibali e Aru.
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Positivo Ulissi

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Dalla gazzetta dello sport on line

Una quantità ingiustificata di salbutamolo nelle urine di Diego Ulissi, la grande speranza del ciclismo italiano per le classiche. È l’esito del controllo effettuato sul corridore toscano al termine della 11esima tappa del Giro d'Italia, la Collecchio-Savona dello scorso 21 maggio. Il livornese ha vinto due tappe della corsa rosa, la quinta Taranto-Viggiano e l’ottava Foligno-Montecopiolo, ed è arrivato secondo nella crono individuale Barbaresco-Barolo. Il salbutamolo, un broncodilatatore, è anche il principio attivo del farmaco a restrizione d’uso assunto da Chris Froome durante il Giro del Delfinato per i suoi cronici problemi di asma. In passato, al Giro 2007, erano risultati positivi a questa sostanza Alessandro Petacchi (che venne squalificato per un anno) e Leonardo Piepoli.

QUASI IL DOPPIO — A comunicare la notizia odierna è stato lo stesso team di Ulissi, la Lampre-Merida. "I risultati dell’esame comunicati dall’UCI (l'unione ciclistica internazionale - spiega la nota - segnalano la presenza nelle urine dell’atleta di una quantità ingiustificata di salbutamolo (1900 ng/ml), decisamente superiore al limite consentito dai regolamenti vigenti, che fissano tale limite in 1000 ng/ml. È utile ricostruire come Diego Ulissi, accompagnato dal Dottor Carlo Guardascione (responsabile medico del team) avesse regolarmente dichiarato, in sede di controllo antidoping, l’assunzione in fase di pre-gara di Ventolin (2 spruzzi, pari a 100 ng di salbutamolo ciascuno) e di paracetamolo durante la corsa, quest’ultimo somministato dal medico di gara per via della rovinosa caduta nella discesa del Passo delle Cento Croci nella quale era stato coinvolto assieme a numerosi altri atleti. L’assunzione consentita di Ventolin si era resa necessaria in quanto Ulissi soffriva di broncospasmi. Come consuetudine, anche tutte le precedenti assunzioni del farmaco erano state regolarmente dichiarate".

APPROFONDIMENTO — Ulissi, che ha appreso la notizia nella tarda mattinata mentre si stava allenando dalle parti di Lugano, dove risiede, è stato sospeso dalla squadra e ha rinunciato conseguentemente alla convocazione per il raduno della Nazionale (da stasera a venerdì a Malè). Paradossalmente, essendo il salbutamolo un farmaco a restrizione d'uso, Ulissi potrebbe continuare a a correre sino alla sentenza (rischia da un’ammozione sino a due anni). Ma la Lampre aderisce al Mccp, il Movimento per un ciclismo credibile, e quindi, per regolamento interno, scatta la sospensione. L’atleta stesso (che chiederà le controanalisi) e lo staff medico del team intendono ora approfondire i motivi per cui nelle urine sia stata riscontrata una così abnorme ed elevata presenza di salbutamolo, a fronte di due sole inalazioni effettuate.


IPOTESI RESPINTE — "Ulissi - conclude la nota della Lampre - respinge con fermezza l’ipotesi di assunzione esogena di una tale quantità di salbutamolo e ha deciso di avvalersi della possibilità, prevista dai regolamenti WADA e UCI, di sottoporsi a uno studio di escrezione urinaria controllato in relazione alla sostanza salbutamolo".
Ultima modifica di Liriometeo il mer 25 giu, 2014 16:44, modificato 1 volta in totale.
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La verità vince sempre purché si abbia la capacità di riconoscerla ( cit. )
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