Non vorrei portare sfortuna, ma siamo di fronte alla formazione di un anticiclone termico russo-siberiano di notevole fattura e per giunta a inizio inverno. Questa massiccia presenza di aria fredda che si accumulerà sulle pianure russe avranno inevitabilmente prima o poi delle conseguenze. Magari non si tradurranno in neve e gelo sul Nord Italia, ma sullo scacchiere europeo qualcosa succederà dal 10 Dicembre in avanti.
Vi lascio in allegato la mappa a 216h della MEDIA ens GFS, non lascia molti dubbi interpretativi: l'Orso è in formazione.
ORSO in formazione, ritorna il grande protagonista dei nostri inverni...
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- StefanoBs
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La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: ORSO in formazione, ritorna il grande protagonista dei nostri inverni...
Ottimo Stefano, da come è iniziato questo tardo autunno per giunta pare essere molto simile a quelli old style ovvero umidi, freschi con neve in montagna senza HP con inversioni paurose tipiche degli scorsi inverni. Tutto fa ben sperare
- simone
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Re: ORSO in formazione, ritorna il grande protagonista dei nostri inverni...
Nell'analisi a medio e lungo termine io vedo oltre alla variabile Orso, il rinforzo zonale in area Europea dato dal rinforzo del VPS in area polare europea.
Questo significa che dalla seconda decade mi aspetto una zonalità più pronunciata, ondulazioni del getto nella nostra area non tali da provocare inversioni zonali. Flussi calore quasi azzerati in strato.
Anche la MJO mostra ondulazioni più figlie dell'accelerazione del vortice polare strato.
Insomma, nella migliore delle ipotesi porta Atlantica aperta e perturbazioni in attesa di cosa ci potrà proporre l'alta pressione subtropicale.
Cosi a occhio la spinta zonale sembra prevalere ma l'alta pressione mi sembra in agguato.
Concludendo orso in standby per noi per ora.
Ma non è una novità. Già il fatto di poter avere un ingresso Atlantico a dicembre è già tanta roba,rispetto a certe annate.
Questo significa che dalla seconda decade mi aspetto una zonalità più pronunciata, ondulazioni del getto nella nostra area non tali da provocare inversioni zonali. Flussi calore quasi azzerati in strato.
Anche la MJO mostra ondulazioni più figlie dell'accelerazione del vortice polare strato.
Insomma, nella migliore delle ipotesi porta Atlantica aperta e perturbazioni in attesa di cosa ci potrà proporre l'alta pressione subtropicale.
Cosi a occhio la spinta zonale sembra prevalere ma l'alta pressione mi sembra in agguato.
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Ma non è una novità. Già il fatto di poter avere un ingresso Atlantico a dicembre è già tanta roba,rispetto a certe annate.
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Re: ORSO in formazione, ritorna il grande protagonista dei nostri inverni...
Sì, esatto.. non dobbiamo attenderci qualche cosa a breve, ma la presenza anticiclonica in Russia non demorderà. L'accumulo di freddo nei bassi strati continuerà nelle prossime settimane in quelle zone.simone ha scritto: ↑sab 02 dic, 2023 14:52 Nell'analisi a medio e lungo termine io vedo oltre alla variabile Orso, il rinforzo zonale in area Europea dato dal rinforzo del VPS in area polare europea.
Questo significa che dalla seconda decade mi aspetto una zonalità più pronunciata, ondulazioni del getto nella nostra area non tali da provocare inversioni zonali. Flussi calore quasi azzerati in strato.
Anche la MJO mostra ondulazioni più figlie dell'accelerazione del vortice polare strato.
Insomma, nella migliore delle ipotesi porta Atlantica aperta e perturbazioni in attesa di cosa ci potrà proporre l'alta pressione subtropicale.
Cosi a occhio la spinta zonale sembra prevalere ma l'alta pressione mi sembra in agguato.
Concludendo orso in standby per noi per ora.
Ma non è una novità. Già il fatto di poter avere un ingresso Atlantico a dicembre è già tanta roba,rispetto a certe annate.
La felicità non consiste nell'angoscioso raggiungimento di un obiettivo, ma nell'attimo in cui si percepisce la grandezza di ciò che già si possiede.
Re: ORSO in formazione, ritorna il grande protagonista dei nostri inverni...
Nel corso della seconda decade di dicembre assisteremo molto probabilmente ad una importante accelerata zonale (ovest->est) alle alte latitudini, vista ormai da tutti i modelli.
A questo punto la reazione dell'anticiclone russo-siberiano, quest'anno potente come poche volte negli ultimi anni, sarà fondamentale per il proseguo di dicembre e molto probabilmente anche per buona parte di gennaio.
La spinta zonale sarà sicuramente costretta ad ondularsi, portando probabilmente alla formazione di un potente anticiclone sul vicino Atlantico che potrebbe coinvolgerci nel corso della seconda decade di dicembre.
Ed ecco giungere il momento cruciale, proprio a ridosso delle festività natalizie; se l'opposizione dell'hp russo siberiano sarà sufficiente ad arrestare la spinta zonale, allora potrebbero aprirsi nuovi scenari invernali, con nuove irruzioni da Nord o da Nordest sul comparto europeo.
Se invece la spinta zonale dovesse prevalere, allora sarebbe da mettere in conto un periodo piuttosto lungo di tempo atlantico e non freddo, probabilmente fin oltre le festività.
Le code dei modelli attuali stanno mostrando a fasi alterne entrambe le ipotesi, con una leggera prevalenza dell'ipotesi fredda ma vista la distanza temporale è difficile ad oggi sbilanciarsi in un senso o nell'altro.
Tuttavia per esperienza in questo tipo di situazione i modelli non impiegano moltissimo per convergere verso una soluzione univoca, pertanto ritengo che i prossimi giorni saranno importanti per capire che tipo di tempo ci aspetterà nel corso delle festività, ovviamente non nel dettaglio ma perlomeno distinguere tra un clima invernale o meno.
A questo punto la reazione dell'anticiclone russo-siberiano, quest'anno potente come poche volte negli ultimi anni, sarà fondamentale per il proseguo di dicembre e molto probabilmente anche per buona parte di gennaio.
La spinta zonale sarà sicuramente costretta ad ondularsi, portando probabilmente alla formazione di un potente anticiclone sul vicino Atlantico che potrebbe coinvolgerci nel corso della seconda decade di dicembre.
Ed ecco giungere il momento cruciale, proprio a ridosso delle festività natalizie; se l'opposizione dell'hp russo siberiano sarà sufficiente ad arrestare la spinta zonale, allora potrebbero aprirsi nuovi scenari invernali, con nuove irruzioni da Nord o da Nordest sul comparto europeo.
Se invece la spinta zonale dovesse prevalere, allora sarebbe da mettere in conto un periodo piuttosto lungo di tempo atlantico e non freddo, probabilmente fin oltre le festività.
Le code dei modelli attuali stanno mostrando a fasi alterne entrambe le ipotesi, con una leggera prevalenza dell'ipotesi fredda ma vista la distanza temporale è difficile ad oggi sbilanciarsi in un senso o nell'altro.
Tuttavia per esperienza in questo tipo di situazione i modelli non impiegano moltissimo per convergere verso una soluzione univoca, pertanto ritengo che i prossimi giorni saranno importanti per capire che tipo di tempo ci aspetterà nel corso delle festività, ovviamente non nel dettaglio ma perlomeno distinguere tra un clima invernale o meno.
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Re: ORSO in formazione, ritorna il grande protagonista dei nostri inverni...
Ottima spiegazione...Radu ha scritto:Nel corso della seconda decade di dicembre assisteremo molto probabilmente ad una importante accelerata zonale (ovest->est) alle alte latitudini, vista ormai da tutti i modelli.
A questo punto la reazione dell'anticiclone russo-siberiano, quest'anno potente come poche volte negli ultimi anni, sarà fondamentale per il proseguo di dicembre e molto probabilmente anche per buona parte di gennaio.
La spinta zonale sarà sicuramente costretta ad ondularsi, portando probabilmente alla formazione di un potente anticiclone sul vicino Atlantico che potrebbe coinvolgerci nel corso della seconda decade di dicembre.
Ed ecco giungere il momento cruciale, proprio a ridosso delle festività natalizie; se l'opposizione dell'hp russo siberiano sarà sufficiente ad arrestare la spinta zonale, allora potrebbero aprirsi nuovi scenari invernali, con nuove irruzioni da Nord o da Nordest sul comparto europeo.
Se invece la spinta zonale dovesse prevalere, allora sarebbe da mettere in conto un periodo piuttosto lungo di tempo atlantico e non freddo, probabilmente fin oltre le festività.
Le code dei modelli attuali stanno mostrando a fasi alterne entrambe le ipotesi, con una leggera prevalenza dell'ipotesi fredda ma vista la distanza temporale è difficile ad oggi sbilanciarsi in un senso o nell'altro.
Tuttavia per esperienza in questo tipo di situazione i modelli non impiegano moltissimo per convergere verso una soluzione univoca, pertanto ritengo che i prossimi giorni saranno importanti per capire che tipo di tempo ci aspetterà nel corso delle festività, ovviamente non nel dettaglio ma perlomeno distinguere tra un clima invernale o meno.
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