Sondaggio, vediamo chi ama i fenomeni violenti

[Rickybs]

Premessa, da leggere con attenzione. In questo sondaggio si parla di fenomeni atmosferici violenti, ma cerchiamo di non scadere nella solita, banale obiezione del tipo "sei pazzo, godi nel vedere i danni, masochista, sadico, ecc...".
Proviamo, almeno noi appassionati di meteorologia, a scindere i due aspetti. Altrimenti cosa dovremmo dire di chi va a caccia di tornado? Gode nel vedere morte e distruzione? Certo che no. Semplicemente è affascinato dal fenomeno atmosferico in questione. Nessuno spera che un tornado devasti una città, ma chi ama le trombe d'aria spera sempre di vederle, altrimenti che passione sarebbe?
Detto ciò, ho notato che nel corso del tempo molti appassionati di meteorologia, per vari motivi, si sono progressivamente spostati verso una visione molto moderata e prudente. Sarà la maturità, sarà il timore di vedere la propria casa, la propria auto o la propria incolumità in pericolo, sarà il buon senso, non è questo il punto. Questo sondaggio serve soprattutto a soddisfare una mia curiosità, legata alla nostra passione.
Anni fa sui forum meteo capitava spesso di leggere messaggi del tipo "speriamo che arrivi il viola", "dai dai, voglio un super-temporale" e cose simili, ora invece molti dicono "speriamo che il viola mi eviti, non voglio correre rischi, vorrei solo un po' di pioggia tranquilla".
Ognuno è libero di avere la sua visione, le sue preferenze, le sue aspettative, ci mancherebbe altro, so di essere in minoranza e non ne faccio un vanto, vorrei solo capire se è rimasto qualche altro "estremofilo" oppure se sono l'unico superstite. Ah, prima che mi venga fatta la solita obiezione, trita e ritrita, anticipo già la risposta:
- "la fai facile, se tu avessi subito personalmente dei danni non parleresti così. Certe cose bisogna provarle, poi si può parlare". Vi sbagliate. A Mompiano la tempesta Vaia ha raso al suolo centinaia di alberi, non potevo nemmeno andare a casa dei miei, c'erano danni ovunque, una devastazione impressionante. Inoltre entrambe le mie auto sono abbondantemente "bognate", in seguito a episodi di grandine vissuti in passato, ma personalmente non me ne importa nulla e se un domani la grandine dovesse sfondare addiritura il vetro, fidatevi, non mi lamenterò. Se poi un tornado mi distruggerà la casa, ovviamente ne riparleremo, in quel caso stiamo parlando di eventi drammatici. Finchè mi spacca l'auto o l'abbaino, posso sopportarlo senza dover soffocare e razionalizzare la mia passione.
Ora veniamo al dunque. Scegliete la risposta che più vi rispecchia, grazie.

[Fabio]

Dove si vota?

[Rickybs]

Dove si vota?

Sopra il primo post trovi il sondaggio.

[RaffoxBS]

Ho votato

Ho l'adrenalina a mille, spero di fotografare un tornado dal balcone di casa, se poi mi spacca l'auto o le tegole pazienza, in questi momenti prevale la "follia" e la passione per gli eventi estremi, che amo e amerò per sempre.

Con la differenza che però la macchina cerco di metterla al riparo

[fabio lumezzane s.a]

Anch'io ho votato: Ho l' adrenalina a mille....
Certo poi logicamente si spera sempre che non faccia troppi danni ne tanto meno vittime, ma nel momento che sta arrivando un temporale io spero sempre che sia un gran temporalone violento degno di questo nome e questo da sempre che io ricordi (da bambino andavo in vacanza in montagna con i miei, quante saette che cadevano a pochi metri dalla baita e questo mi eccitava)

[Snowflake]

Dovremmo sempre augurarci i minori danneggiamenti possibili.

Danno non è passione.

[dida90]

Ho votato

Sono felice, faccio il tifo perchè arrivi qui il viola, ma al tempo stesso sono molto spaventato, quindi vivo un contrasto di emozioni, senza che una prevalga sull'altra


Anni fa avrei votato tranquillamente la extreme, ma da quando ho vissuto la grandinata di castegnato del 2017 ho perso la poesia

Un tornado però vorrei vederlo dal vivo

[Boss]

Sono la cenerentola, ho votato la prima
Un tempo ero per la seconda, ora però mi agitano troppo. Non potrei mai fare il cacciatore

[Rickybs]

Dovremmo sempre augurarci i minori danneggiamenti possibili.

Danno non è passione.

Concordo, infatti qui si parla dei fenomeni estremi, non dei danni causati, i due aspetti vanno separati (come è spiegato nella premessa).

[Boss]

Aggiungo, come spunto di riflessione, che negli ultimi anni c'è stata una certa inflazione di fenomeni violenti.
Temporali forti ne ricordo svariati. Grandinate, pure. Auto bozzate ne ho viste diverse.
Ma che quasi ogni temporale acquisti caratteri distruttivi e temporali banalmente forti siano una speranza per evitare il peggio è una cosa degli ultimi anni.
È quello che non mi piace.

Mi sono trovato una volta (per un istante) al cospetto di una wall cloud rotante ed è stata un'esperienza affascinante (un po' meno la lavata presa poco dopo ), ma dover pensare a schivare a prescindere i temporali mi ha tolto parte della poesia

[Rickybs]

Aggiungo, come spunto di riflessione, che negli ultimi anni c'è stata una certa inflazione di fenomeni violenti.
Temporali forti ne ricordo svariati. Grandinate, pure. Auto bozzate ne ho viste diverse.
Ma che quasi ogni temporale acquisti caratteri distruttivi e temporali banalmente forti siano una speranza per evitare il peggio è una cosa degli ultimi anni.
È quello che non mi piace.

Mi sono trovato una volta (per un istante) al cospetto di una wall cloud rotante ed è stata un'esperienza affascinante (un po' meno la lavata presa poco dopo ), ma dover pensare a schivare a prescindere i temporali mi ha tolto parte della poesia

Pensa che a me invece l'ha fatta aumentare.
Ma è giusto così, la nostra passione è bella anche perché ha mille sfumature e ognuno la vive a modo suo.

[elgnaro]

Io ho votato, senza esagerare, anche perchè dopo quello che ha fatto venerdì a Castendeolo, quando vedi quello che è in grado di fare, mettendo in ginocchio famiglie, la passione passa in secondo piano, bella la passione ma se non hai più un tetto sulla testa cambiano le priorità.

[Snowflake]

Non si possono separare le componenti passione e danneggiamenti.
Chiaro tutti vorremmo assistere ad un tornado o ad una fantastica supercella, facendo finta che tale sviluppo della natura non danneggi cose e persone.

Con l’esperienza, la maturità e la vecchiaia aggiungo io subentra la consapevolezza e prevale, giustamente, la razionalità. A qualcuno prima, a qualcun’altro dopo, conseguenza anche di diverse esperienze personali.

[Rickybs]

Non si possono separare le componenti passione e danneggiamenti.
Chiaro tutti vorremmo assistere ad un tornado o ad una fantastica supercella, facendo finta che tale sviluppo della natura non danneggi cose e persone.

Con l’esperienza, la maturità e la vecchiaia aggiungo io subentra la consapevolezza e prevale, giustamente, la razionalità. A qualcuno prima, a qualcun’altro dopo, conseguenza anche di diverse esperienze personali.

Certo che si può.
O meglio, ci sono due casi:

1) se uno ama vedere fenomeni atmosferici estremamente violenti e, al tempo stesso, gode nel vedere morte e distruzione, allora non può scindere i due aspetti, perché gli provocano entrambi una scarica di adrenalina ed esaltazione. Personalmente non conosco nessuno così, però non escludo che esistano, considerando che c'è perfino chi gode nel vedere bruciare un bosco. La mente perversa di certi soggetti può arrivare ovunque.

2) se uno ama vedere fenomeni atmosferici estremamente violenti, ma prova dispiacere quando provocano distruzione, si augura sempre che facciano meno danni possibili e scinde le due cose. Chiedete a Mauri, se avete dubbi: quando va a caccia spera sempre di vedere "roba grossa", ma non si augura di certo che un ipotetico tornado colpisca in pieno un centro abitato.

[Boss]

Sempre per aggiungere elementi di riflessione (forse potremmo scindere le discussioni per non inquinare il sondaggio) c'è anche una questione di ambiente in cui il fenomeno si materializza.

Nelle grandi pianure americane, ad esempio, lo spazio abbonda. Danni ne fanno anche lì, e non pochi vista la portata dei fenomeni, ma c'è un sacco di spazio "vuoto", che esalta la spettacolarità del fenomeno e riduce leggermente il fattore di rischio, oltre al fatto che sono comunque al corrente della pericolosità dei fenomeni e sanno, in linea di massima, come affrontarli.

Qui in Padan alley non solo la gente non sa un cappero e "eh, ma è solo un temporale!" poco prima di volare via stile Mary Poppins, ma non abbiamo nemmeno spazi vuoti. C'è un paese ogni 3 km e in quei 3 km ci sono comunque 6 case, 5 stalle, 2 capannoni, pali con linee appese e chissà cos'altro, oltre ai 4 alberi superstiti di una deforestazione selvaggia.
Una supercella qui fa la stessa cosa che farebbe a Chicago: danni a prescindere, perché non può non acchiappare qualcosa, è il canonico elefante in un negozio di cristalleria, ovunque si giri fa danno.
Fossimo nell'interno siculo, dove hai un paese ogni 20-30 km e in mezzo 3 masserizie, la questione sarebbe già, potenzialmente, meno impattante.

Però che da ogni supercella adesso debbano piovere per forza e per contratto robe che "cocco bello! cocco fresco!" mi sa di novità dell'ultima ora (o meglio, dell'ultimo paio d'anni o giù di lì).

Quando si parla di fenomeni violenti quindi bisognerebbe anche indicare cosa si intende: downburst tesi con il rischio che cada qualche albero qui e la e voli qualche tegola, acqua a catinelle, grandine che alla peggio ti ammacca l'auto, o roba che passa il temporale e tra venti a 150 all'ora e noci di cocco resta ground zero?
Il primo per me è ancora adrenalinico come era un tempo, il secondo è no grazie, se restava nelle piane americane con i bufali era meglio

[StefanoBs]

Ho aspettato un attimo a rispondere, perché a mio avviso bisogna fare mente locale sulle proprie emozioni. La prima riflessione che mi sento di dire è che a prescindere da quello che ognuno desidera, la Natura farà poi quello che vorrà. Non è quindi la persona che "tifa" un evento che ne determina lo sviluppo. Diventa quindi un discorso più che altro personale, ognuno parla con la propria coscienza e solo chi "tifa" questi eventi sa cosa prova realmente dentro di sè. Non sono gli altri a dover giudicare, non conoscendo a pieno l'origine di questi impulsi completamente irrazionali. Ne parlo in terza persona perchè io sono decisamente del partito che non riesce minimamente ad entusiasmarsi a questi eventi estremi. Anzi mi angosciano e non provo nessuna adrenalina positiva, ma anzi l'esatto contrario. Non è facile per me dirlo, perchè io ho sempre AMATO i temporali. I miei ricordi da bambino mi riportano a quanto ero felice con mio papà affacciato alla finestra a guardare l'evolversi tranquillo di un temporale, con tuoni e fulmini, ma nessuna raffica di vento o disagio particolare. Le supercelle del 2019 mi hanno sicuramente scosso e da lì niente è più come prima. Questi nuovi eventi estremi non mi piacciono e non riesco onestamente ad augurarli a nessuno. Purtroppo ci dovrò convivere, così come devo convivere sempre più alla mancanza di freddo e neve. Erano il pane della mia passione, di un clima che non esiste più.

[Edoardo95]

Ho votato la terza opzione (Sono felice, faccio il tifo perchè arrivi qui il viola, ma al tempo stesso sono molto spaventato, quindi vivo un contrasto di emozioni, senza che una prevalga sull'altra)

Amo i temporali, soprattutto a supercella, sia per la dinamica in se, sia per gli effetti al suolo.
Nello stesso tempo mi è capitato di provare paura vera sotto quei mostri.
In primis a Brescia nell'agosto 2019, zona Fornaci, come in questi giorni durante la tempesta qui in Brianza venerdì mattina con wall cloud bassissima passata sopra la capa.

Detto ciò è indubbio che ultimamente la situazione sta sfuggendo di mano, fenomeni estremi più diffusi.

[Rickybs]

Ho aspettato un attimo a rispondere, perché a mio avviso bisogna fare mente locale sulle proprie emozioni. La prima riflessione che mi sento di dire è che a prescindere da quello che ognuno desidera, la Natura farà poi quello che vorrà. Non è quindi la persona che "tifa" un evento che ne determina lo sviluppo. Diventa quindi un discorso più che altro personale, ognuno parla con la propria coscienza e solo chi "tifa" questi eventi sa cosa prova realmente dentro di sè. Non sono gli altri a dover giudicare, non conoscendo a pieno l'origine di questi impulsi completamente irrazionali. Ne parlo in terza persona perchè io sono decisamente del partito che non riesce minimamente ad entusiasmarsi a questi eventi estremi. Anzi mi angosciano e non provo nessuna adrenalina positiva, ma anzi l'esatto contrario. Non è facile per me dirlo, perchè io ho sempre AMATO i temporali. I miei ricordi da bambino mi riportano a quanto ero felice con mio papà affacciato alla finestra a guardare l'evolversi tranquillo di un temporale, con tuoni e fulmini, ma nessuna raffica di vento o disagio particolare. Le supercelle del 2019 mi hanno sicuramente scosso e da lì niente è più come prima. Questi nuovi eventi estremi non mi piacciono e non riesco onestamente ad augurarli a nessuno. Purtroppo ci dovrò convivere, così come devo convivere sempre più alla mancanza di freddo e neve. Erano il pane della mia passione, di un clima che non esiste più.

Bravo, condivido appieno la parte in grassetto. Non ho mai capito (e mai capirò) chi vuole a tutti i costi far diventare una colpa l'amore per i fenomeni estremi. Un po' come se io dovessi andare da Mauri e dirgli "sbagli ad andare a cercare tornado e supercelle perché sono fenomeni molto pericolosi". Lo sa benissimo anche lui che sono dannosi, ma li ama a prescindere, proprio perché è in grado di separare i due aspetti (dispiacere per i danni e fascino del fenomeno atmosferico). L'importante è essere coerenti ed io, ve lo garantisco, lo sono. Quando (prima o poi succederà) la grandine mi sfonderà l'auto o i lucernari, state tranquilli che non rinnegherò una sola parola di ciò che ho scritto e non cambierò idea. Lo considererò il prezzo da pagare per aver assistito a un fenomeno estremo (un po' come se una minima di -20°C mi rompesse i tubi dell'acqua, o se un metro di neve mi danneggiasse la mansarda).

[topesio]

Io ho votato la 2. Non mi piacciono i venti devastanti e la grandine che trita tutto ciò su cui cade.
Ieri sera sentivo i chicchi (quasi palline da tennis) colpire il tetto e speravo smettesse il prima possibile. quando è poi arrivata la pioggia è stato un vero sollievo.
E' chiaro che rimango impressionato dall'evento e dalle potenze in gioco ma non lo auguro a nessuno e mi crea disagio.
Mi fa lo stesso effetto dei 45 e passa gradi del sud Italia. Forza incredibile della natura ma stanno bene nel deserto dove non ci vive nessuno.

[simone]

Votato la 2. Certi fenomeni preferisco vederli col binocolo o alla tv.

[Snowflake]

Non è eticamente e socialmente accettabile questa ipotesi, offre una visione estremamente egoistica e come tale è deprecabile.
Visione miope e campanilistica, come se i danni fossero solo sulla proprietà dell’appassionato, quando invece si sa sono in capo alla collettività.

Ho l'adrenalina a mille, spero di fotografare un tornado dal balcone di casa, se poi mi spacca l'auto o le tegole pazienza, in questi momenti prevale la "follia" e la passione per gli eventi estremi, che amo e amerò per sempre.

[Rickybs]

Già, quindi chi va a caccia di supercelle e tornado spera di trovarsi di fronte a due innocue nuvolette, giusto? Come immaginavo, qualcuno sta tentando di portare questa discussione su binari polemici ed inutili, ma poco importa. Ringrazio tutti gli utenti che hanno votato, anche per le interessanti riflessioni (molto condivisibile, in particolare, quella di Stefano). Ora sono curioso di sapere chi è il terzo "estremofilo", oltre a me e a Raffo.

[Boss]

Non è eticamente e socialmente accettabile questa ipotesi, offre una visione estremamente egoistica e come tale è deprecabile.
Visione miope e campanilistica, come se i danni fossero solo sulla proprietà dell’appassionato, quando invece si sa sono in capo alla collettività.

Devi vederla da un punto di vista diverso, che è poi quello che ha esplicitato Stefano.
La natura fa quel che vuole, nessuno di noi ha potere su di essa, e quindi l'essere asfaltati o meno da una supercella è del tutto indipendente dall'interesse che si può provare verso quello specifico fenomeno.
Interesse più che legittimo, come qualsiasi cosa riguardi le manifestazioni della natura: dai temporali con annessi fulmini ai vulcani, alle nevicate, alle mareggiate e a tutto ciò che può venire in mente.

Quindi il discorso è: come mi pongo di fronte a una supercella fatta e finita che si dirige spedita e lanciata verso di me minacciando morte e distruzione? Prevale l'interesse e sto fuori a fotografarla o prevale il timore e corro dentro a proteggermi?
Io opto per la seconda, un cacciatore di eventi estremi ovviamente per la prima (anzi, fa anche km per andarsela a cercare, e in questo si differenzia da Ricky che, come noto, è un cheaser da divano ).
Non c'è nessuna questione etica nella cosa, mentre a mio avviso il giudizio finale su quello che si preferisce o meno può essere influenzato dalle esperienze personali. Ammetto nel mio caso che l'11 luglio 2020 ha segnato un po' il passaggio da "va che bella shelf!" a "oh cavolo! tutti al riparo!"

[Rickybs]

Non è eticamente e socialmente accettabile questa ipotesi, offre una visione estremamente egoistica e come tale è deprecabile.
Visione miope e campanilistica, come se i danni fossero solo sulla proprietà dell’appassionato, quando invece si sa sono in capo alla collettività.

Devi vederla da un punto di vista diverso, che è poi quello che ha esplicitato Stefano.
La natura fa quel che vuole, nessuno di noi ha potere su di essa, e quindi l'essere asfaltati o meno da una supercella è del tutto indipendente dall'interesse che si può provare verso quello specifico fenomeno.
Interesse più che legittimo, come qualsiasi cosa riguardi le manifestazioni della natura: dai temporali con annessi fulmini ai vulcani, alle nevicate, alle mareggiate e a tutto ciò che può venire in mente.

Quindi il discorso è: come mi pongo di fronte a una supercella fatta e finita che si dirige spedita e lanciata verso di me minacciando morte e distruzione? Prevale l'interesse e sto fuori a fotografarla o prevale il timore e corro dentro a proteggermi?
Io opto per la seconda, un cacciatore di eventi estremi ovviamente per la prima (anzi, fa anche km per andarsela a cercare, e in questo si differenzia da Ricky che, come noto, è un cheaser da divano ).
Non c'è nessuna questione etica nella cosa, mentre a mio avviso il giudizio finale su quello che si preferisce o meno può essere influenzato dalle esperienze personali. Ammetto nel mio caso che l'11 luglio 2020 ha segnato un po' il passaggio da "va che bella shelf!" a "oh cavolo! tutti al riparo!"

Ohhhh bravissimo Boss, sottoscrivo ogni parola, hai spiegato benissimo la questione. Condivido anche la definizione del sottoscritto, ma ci tengo a precisare: da divano, ma anche da balcone!

[dida90]

Jodie foster eticamente una persona orribile

[Snowflake]

Caro Dida, io trovo invece fuori luogo che venga fatta ironia in questo momento in cui l’intera regione è in ginocchio con milioni di danni causati da ripetuti fenomeni violenti, che bene o male hanno coinvolto tutti noi.

Trovo estremamente ignorante questo sondaggio, e aggiungo rispetto a quanto già detto, che sono rattristato dal leggere che il presidente di questa associazione e uno dei maggiori divulgatori (R. Paroni) si trovino d’accordo con l’ipotesi 4 di benestare a fenomeni violenti che danneggiano cose e persone (così è scritto nella frase 4 del sondaggio).

Sono pronto a lasciare ogni rapporto di collaborazione con l’associazione meteopassione se questa è la nuova linea editoriale.

[Boss]

Snow, sinceramente non capisco che problema vedi.
Mezzo nord è in ginocchio per i danni, si salva forse solo il Piemonte (che comunque qualcosa ha visto) e la Liguria (idem).

Però il fatto è che:
1) nessuno di noi ha commissionato quei danni
2) i danni ci sarebbero stati lo stesso, uguali e identici a quelli registrati, se tutti avessero votato come me

E' una cosa del tutto indipendente. Anche i vulcani fanno danni, ma qualsiasi attività vulcanica è immortalata in centinaia di video e foto. Le grandi supercelle delle pianure americane fanno a loro volta danni enormi e più vittime di quelle registrate qui, eppure sono iconiche e certe foto lasciano a bocca aperta davanti alla meraviglia e potenza della natura (che si manifesta anche con eventi distruttivi con i quali dobbiamo saper convivere, e non cercare di piallare tutto a nostro uso e consumo come d'abitudine).
Ma anche le tanto amate nevicate di danni ne fanno a bizzeffe. Quindi da domani facciamo un sondaggio nella quale tutti dichiariamo che ci auguriamo sentitamente di non vedere più un fiocco di neve, che poi son casini?

Prendi questo sondaggio per quello che è, senza attribuirgli valenze che non ha
In fin dei conti in un sito che si occupa di meteorologia anche i temporali hanno la loro rilevanza, che piacciano o meno. E conoscerli meglio, piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia, magari in futuro aiuterà qualcuno in più a non farsi trovare impreparato (o a finire la sua breve vita schiacciato da un albero, in una notte in cui forse era bene non stare all'aperto).

[Boss]

Comunque, secondo me vi capireste molto meglio a parlarne di persona, visto che non abitate in capo al mondo

Aggiungo:
il sondaggio si legge così: una supercella mi punta. E' un fatto ineluttuabile su cui non posso farci assolutamente nulla.
Che faccio?
1) mi barrico in casa preparandomi al bombardamento
2) sono diviso tra la curiosità e l'ammirazione di fronte ad un fenomeno estremo e la paura per quello che esso può causare
3) esco a fotografarla.

Fine del discorso.

[Rickybs]

Snow, sinceramente non capisco che problema vedi.
Mezzo nord è in ginocchio per i danni, si salva forse solo il Piemonte (che comunque qualcosa ha visto) e la Liguria (idem).

Però il fatto è che:
1) nessuno di noi ha commissionato quei danni
2) i danni ci sarebbero stati lo stesso, uguali e identici a quelli registrati, se tutti avessero votato come me

E' una cosa del tutto indipendente. Anche i vulcani fanno danni, ma qualsiasi attività vulcanica è immortalata in centinaia di video e foto. Le grandi supercelle delle pianure americane fanno a loro volta danni enormi e più vittime di quelle registrate qui, eppure sono iconiche e certe foto lasciano a bocca aperta davanti alla meraviglia e potenza della natura (che si manifesta anche con eventi distruttivi con i quali dobbiamo saper convivere, e non cercare di piallare tutto a nostro uso e consumo come d'abitudine).
Ma anche le tanto amate nevicate di danni ne fanno a bizzeffe. Quindi da domani facciamo un sondaggio nella quale tutti dichiariamo che ci auguriamo sentitamente di non vedere più un fiocco di neve, che poi son casini?

Prendi questo sondaggio per quello che è, senza attribuirgli valenze che non ha
In fin dei conti in un sito che si occupa di meteorologia anche i temporali hanno la loro rilevanza, che piacciano o meno. E conoscerli meglio, piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia, magari in futuro aiuterà qualcuno in più a non farsi trovare impreparato (o a finire la sua breve vita schiacciato da un albero, in una notte in cui forse era bene non stare all'aperto).

Hai ragione da vendere Boss, ma conosco bene Fabio e siamo amici da una vita: è un bravissimo ragazzo, molto razionale, ma se si fissa su qualcosa non cambierà MAI idea, quindi temo che sia tempo perso. Ha un'idea ben chiara e non la cambierà.
Ricordo che ci chiamiamo "Meteopassione", non "Meteoragione" e nemmeno "Meteobuonsenso".
Se il prossimo inverno entrerà la -20 in pianura padana cosa scriveremo? Saremo esaltati per l'evento o diremo che è solo una disgrazia che non doveva capitare, con gravi danni e probabilmente anche morti di freddo (ad esempio i senzatetto)? Se cadrà un metro di neve in pianura cosa scriveremo, dato che ci saranno danni enormi, capannoni sfondati, incidenti, gente che scivolerà sulle lastre e finirà in ospedale, e chissà cos'altro? Smetteremo improvvisamente di essere nivofili e freddofili? Non credo proprio. Mi viene da sorridere a sentire parlare di "linea editoriale". Stiamo facendo semplicemente quattro chiacchiere tra amici, per analizzare le mille sfumature della nostra passione. Tranquilli, non mi metterò a scrivere sul giornale "mi auguro che Brescia venga rasa al suolo da chicchi grandi come meloni". E sono sicuro che anche il nostro presidente continuerà a fare divulgazione scientifica di ottimo livello su tutti i social, come sta già facendo.

[Rickybs]

In ogni caso, se il nostro presidente pensa che questo sondaggio sia lesivo della reputazione di Meteopassione, può benissimo spostarlo nell'area soci.