Si cena, si fanno 2 parole e intorno alle 22 si va a letto non prima di avere concordato con il rifugista l'orario dlla colazione che sarà alle 4 e mezza. La notte passa quasi insonne, alle 23 un fragoroso temporale rompe il silenzio della camerata. Il tetto in lamiera fa sentire ogni goccia che cade,i lampi rischiarano a giorno i nostri giacigli e i tuoni fanno tremare quasi il Rifugio.. Un dolce sentire per le mie orecchie. C'è chi si preoccupa per il meteo del giorno dopo. Io li tranquillizzo dicendo:"Vedrete, domattina sarà limpido" Tanti non molto convinti riescono ad addormentarsi.
Arrivano le 4 velocemente, cii si prepara e si scende a far colazione, fuori è limpidissimo. Alle 5 circa partiamo, zaino in spalla e frontalino e via. Saliamo abbastanza rapidamente, a quota 2700, si vede una leggerissima imbiancata frutto del temporale notturno. in un oretta siamo al cannone, poco piu su calziamo i ramponi, siamo sul nevaio che ci porta fin sotto la paretina di 25 metri di III° che ci porterà sulla cresta est. Le condizioni sono difficili. La parete è imbiancata, saliamo in sicurezza, però perdiamo un sacco di tempo perchè siamo in 11. I primi a salire proseguono, ma capiamo subito che sarà un impresa ardua. La neve copre ogni fessura, la cresta è stretta e lo strapiombo sotto è davvero notevole, circa 100/150 metri per parte. Proseguiamo con cautela e con molti rischi, pulendo la neve per cercare fessure, appigli e via dicendo. Alcuni tratti sembrano facili, altri insuperabili. dopo quasi 2 ore siamo bloccati, sopra non si sale, un nostro compagno che conosce a memoria la via sa dove è il passaggio chiave, cerca di superarlo ma risulta davvero difficile, Troppa neve, almeno 20/25 cm. Si decide il da farsi. O si mette una corda fissa (che ci porterebbe via un sacco di tempo) o ci si Cala nello scivolo fino al sottostante ghiacciaio che fortunatamente per noi non è molto distante. Decidiamo per la seconda opzione. Le corde son corte, però riusciamo ad arrivare fin su di un pianettino, dove dopo un traverso di qualche metro si conduce al ghiacciaio. Siamo sul versante Nord, non ci resta che risalire la pala!! Sul ghiacciao una neve fantastica ci accoglie. Non ci leghiamo, la pala è in condizioni eccezzionali. Uno scivolo larghissimo che sale per 100 mt con pendenza intorno ai 65°. La picozza sprofonda tutta, saliamo abbastanza veloci la neve è eccezzionale. in 30 minuti siam nuovamente sulla cresta, facciamo un traverso di 100 mt circa e ci ritroviamo all'ultima difficoltà: 20 mt per arrivare alla vetta con uno scivolo di 45° con rocce di granito con su poca neve. Attrezziamo una corda fissa. A mezzogiorno circa siamo tutti in vetta!! 7 ore invece di 4 previste, ma ne è valsa la pena.
La discesa dalla pala sarà uno spettacolo puro. Si scende velocissimi all'indietro, ognuno dove vuole. Il ghiacciaio è interamente ricoperto non un crepaccio, non una roccia. Lo percorriamo slegati. Alle 15 siamo al rifugio. Alle 17 30 nuovamente alla macchina. Distrutti ma soddisfatti.
Tutte le foto sono state fatte con il cellulare in quanto prendersi dietro una reflex risulta troppo ingombrante. Urge acquisto mirrorless






la paretina di III°



Il passaggio che ci ha costretto a scendere nel ghiacciaio


l'utimo tratto





La val di Fumo

Adamello

IlCarè Alto


Carè e ghiacciaio di Niscli

Resti della prima guerra mondiale

Il nostro itinerario di salita

